rusella e' maggio

Patriarchi


Patriarchi Senza i nostri vecchiSembriamo ora avventatiStare così davantiAd una intera progenieE capitanarla al guadoContro le insidie del tempoCon l’onere solo di notaChe si deve a fiere  e banaliEcco che dà tanta caricaDa cui ci sentivamo al riparoCon la saggezza  così ritardataPer  qualche familiare vezzoche ci culla sempre bambiniOra sembriamo persino più sordiA qualunque altro richiamoMuti di mille curiositàCome dentro ad un misteroQuando pure avanza un ricordoPer un’ interpretazione più veraNon abbiamo più spettatori Stefano Giacomo Iavazzo