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« il male oscurorealtà »

da raffaele

Post n°15 pubblicato il 25 Maggio 2010 da dolente2005

Carissimi Alina, Stefano, Antonietta, Maria Cristina, Enzo, a chi se non ai miei fratelli posso consegnare i pensieri del mio ultimo giorno di lavoro. In quali mani posso affidare la mia confidenza di aver vissuto come un sogno impossibile i miei studi e la mia crescita sicura, quando tutto attorno era uno  sbattere di onde impetuose. Ora che la mia corsa è arrivata ad un traguardo tanto atteso, posso dirvi che ho avuto un segreto che mia ha sorretto, una sicurezza che non  è venuta mai meno. Ero bambino, bambino reso più fragile dalla morte del nonno, il mio caro nonno Raffaele. Voi sapete che mi faceva sentire un centro del mondo, amato, importante, sicchè nessuno si sorprese quando lo piansi come un adulto, quando capii che con lui avevo perso un perno importante della mia vita. Mamma lo comprese bene, perchè anche lei col nonno aveva perso un adulto importante, che le dava sicurezza e mi sorresse, come ha saputo fare lei, con tutti noi, in tanti anni della nostra storia e questo non lo dobbiamo dimenticare. Per noi si è inventata una forza che non le era naturale, fragile di suo, con una storia personale che l'aveva resa ancora più debole. Quando s'accorse che tutto attorno spiravano venti minacciosi ci ha protetti col suo fiato e con le sue risate, dopo che i pianti erano consegnati ai vari santi di cui era devota e che ci ha trasmessi col latte e con il pane e l'olio. Ora qualcuno si sorprende della mia fede, ma come avrei potuto avere un cuore di pietra senza gratitudine per un Dio, che tutti i giorni delle nostre stagioni stava lì a raccoglierci e a tenerci in braccio e non ci ha fatto mai mancare la foza nella Sua speranza. Questo era il clima in cui avevo cominciato ad avere le mie insicurezze fino ad un sogno benedetto, che mi ha sempre accompagnato con il suo calore e con la sua rassicurazione. D'inverno si dormiva presto per tante ragioni e il nonno è morto a dicembre ed io lo ricordo senza sforzo di memoria, per quanto ne rimasi segnato. Papà non me ne voglia, ma io avevo, piccino, la consapevolezza che il mio destino non sarebbe stato più lo stesso, finchè non mi soccorse il mio caro nonno, che con la solita dolcezza mi bisbigliò, e ancora lo ricordo:" tu non ti preoccupare, perchè i soldi per studiare te li dà il nonno". Ecco, ora sapete. Ogni volta che spirava  il vento o della disoccupazione, o dei licenziamenti, o delle incomprensioni tra adulti, ogni volta che dovevo affrontare i fantasmi più temibili di ogni mortificazione, dentro si accendeva questa voce buona del nonno Raffaele, con la sua faccia pallida piena di tenerezza. Ora so che ho avuto fede, fiducia, che mi sono fidato, ho creduto, ho dato fiducia, ho stimato credibile questo tenero nonno. Ora sono vecchio anch'io, e invidio, spesso lo dico, questa capacità di un uomo semplice, quando dicono dei carabinieri, come non sanno che sanno essere più capaci di medici sapienti, o di avvocati colti e politici navigati. Questo carabiniere romantico ha saputo istruire un bambino per sempre, si è meritato una fiducia incrollabile da un piccolo innocente, e l'ha nutrito di speranza per oltre trent'anni, ma che dico, per tutta la mia vita. Ora lo sapete anche voi: quando mi sono visto perso mi sono sempre detto che non potevo soccombere, il nonno me l'aveva detto e tanto bastava. Al quotidiano pensava mamma nostra ed era una psicologa meravigliosa: quando le nubi diventavano più nere aveva una sorpresa preparata. Era pronta a preparla per noi, ma noi eravamo pronti a trasformarci in terapia proprio per lei. Questo giorno importante non poteva non vedere la mia preghiera. Ho detto grazie a Dio, come il lebbroso che tornò indietro. Ho detto grazie come sa farlo un fragile bambino fiducioso. Ho detto grazie ai miei genitori, e ho avvertito di averli onorati, con tutte le mie debolezze. Ho detto grazie al carabiniere più sapiente di ogni laureato, che in sei anni è stato maestro meritevole di ogni onore. Un abbraccio, convinto del mio dover essere la vostra memoria. Raffaele

 
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