Creato da dolente2005 il 02/08/2008
per non dimenticare

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zampogne

Post n°24 pubblicato il 27 Dicembre 2010 da dolente2005

Graditissime zampogne, voce dell'anima che giunge intatta da anni luce della memoria, giunge con tanti messaggi, come appena consegnati dal Lemitone, da quella Via Orabona, crocevia di tanti sentimenti, di tante gioie e ansie. Che bella atmosfera sanno ricreare, nastro magico in cui è possibile recuperare la traccia indelebile di candele accese, frenesia di movimenti di tanti preparativi, che noi bambini moltiplicavamo nel tentativo di dare il nostro contributo, e ci inventavamo mille faccende e ci nutrivamo di mille speranze. Le profezie avevano ragione ad annunciare la gioia di coloro che hanno buona volontà e noi ne avevamo che ancora ci dura e ci sostiene e ci spinge sui sentieri di coloro che cercano pace e ci manteniamo fedeli all'impegno della buona umanità. Grazie per queste zampogne che ci fanno sentire la gioia di passi che non hanno altro suono, ci conducono in luoghi dello spirito dove ritroviamo la presenza di chi abbiamo amato, i segni della nostra crescita e le tappe della nostra maturazione. Che bella idea questo affidare la nostra consolazione alla dolcezza di uno  strumento così  semplice, che sembra fatto apposta per festeggiare la nascita di un Bimbo, che ogni anno ci porta l'occasione di una gioia che ogni volta si rinnova. Un abbraccio a tutti voi, col solito affetto. Raffaele

 
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lentamente muore

Post n°20 pubblicato il 14 Settembre 2010 da dolente2005

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(P. Neruda)

 
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grazie

Post n°19 pubblicato il 09 Settembre 2010 da dolente2005

oggi mi sento abbastanza bene.

dalle ultime analisi mi risulta di aver vinto con largo margine di tempo.

un grazie a tutti voi che mi siete stati vicini, ne siete in molti un abbraccio a tutti.

 
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un sogno

Post n°18 pubblicato il 22 Luglio 2010 da dolente2005

ho fatto un sogno.

ho sognato una strada alberata, enorme ed era in discesa dove tutti mi guardavano, mi guidavano, mi consigliavano. tanta gente mi circondava ma proprio tanta, una folla. poi man mano che andavo avanti la strada incominciava a stringersi, gli alberi iniziavano ad essere sempre pochi e la gente iniziava a scomparire. la discesa iniziava a diventare una salita e la strada diventare un sentiero cupo e difficile da percorrere. ero solo, la gente che era intorno a me era scomparsa. io percorrevo questo sentiero sempre con + fatica con affanno, con la consapevolezza che dovevo farcela, con la consapevolezza che avrei trovato un qualcosa di bello dall'altra parte del sentiero  ...........

 
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ci siamo

Post n°17 pubblicato il 19 Luglio 2010 da dolente2005

ecco ci siamo

 
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realtà

Post n°16 pubblicato il 14 Giugno 2010 da dolente2005

lei ha un tumore... mi disse il medico alzando lo sguardo dai documenti  e  guardandomi dritto negli occhi...

dottore...... e.... lei  me lo dice in questo modo? balbettai....mentre il sangue iniziava a gelare la mente

perche lo devo chiamare in un altro modo se il tumore ha questo nome? io guardo la realtà e la realtà bisogna sempre affronarla, mai girargli attorno. ha qualche domanda da pormi?

dottore le domande da farle sono tantissime... ma in questo momento non ho niente da dire, mi dia tempo.......

tutto il tempo che vuole, ma sappia che bisogna asportare tutto ed in fretta se vuole continuare a vivere

se vuole continuare a vivere, è questo il problema... voglio continuare a vivere? ma quanto mi resta da vivere? ho paura di porre questa domanda.. a ki poi? ad un dottore che non avrebbe mezzi termini nel dare una risposta?

non lo so è tutto così strano, confuso, distorto, la realtà, quale realtà, boh. mille pensieri, tante domande, nessuna risposta, e la depressione?

tutto preso in un vortice assorbante che prende la mente non la lascia respirare, tanti pensieri per i figli, per mia moglie, che succederà adesso? il buio, il buio totale che non lascia trapelare nessun pensiero non lo lascia libero lo attanaglia nella sua morsa un oblio senza ritorno. mi rifugio nei sogni, nei miei sogni che mi hanno sempre accompagnato nella realtà.

iniziamo a fare analisi, riscontri, attese, speranze, certezze che non esistano.

 

 

 
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da raffaele

Post n°15 pubblicato il 25 Maggio 2010 da dolente2005

Carissimi Alina, Stefano, Antonietta, Maria Cristina, Enzo, a chi se non ai miei fratelli posso consegnare i pensieri del mio ultimo giorno di lavoro. In quali mani posso affidare la mia confidenza di aver vissuto come un sogno impossibile i miei studi e la mia crescita sicura, quando tutto attorno era uno  sbattere di onde impetuose. Ora che la mia corsa è arrivata ad un traguardo tanto atteso, posso dirvi che ho avuto un segreto che mia ha sorretto, una sicurezza che non  è venuta mai meno. Ero bambino, bambino reso più fragile dalla morte del nonno, il mio caro nonno Raffaele. Voi sapete che mi faceva sentire un centro del mondo, amato, importante, sicchè nessuno si sorprese quando lo piansi come un adulto, quando capii che con lui avevo perso un perno importante della mia vita. Mamma lo comprese bene, perchè anche lei col nonno aveva perso un adulto importante, che le dava sicurezza e mi sorresse, come ha saputo fare lei, con tutti noi, in tanti anni della nostra storia e questo non lo dobbiamo dimenticare. Per noi si è inventata una forza che non le era naturale, fragile di suo, con una storia personale che l'aveva resa ancora più debole. Quando s'accorse che tutto attorno spiravano venti minacciosi ci ha protetti col suo fiato e con le sue risate, dopo che i pianti erano consegnati ai vari santi di cui era devota e che ci ha trasmessi col latte e con il pane e l'olio. Ora qualcuno si sorprende della mia fede, ma come avrei potuto avere un cuore di pietra senza gratitudine per un Dio, che tutti i giorni delle nostre stagioni stava lì a raccoglierci e a tenerci in braccio e non ci ha fatto mai mancare la foza nella Sua speranza. Questo era il clima in cui avevo cominciato ad avere le mie insicurezze fino ad un sogno benedetto, che mi ha sempre accompagnato con il suo calore e con la sua rassicurazione. D'inverno si dormiva presto per tante ragioni e il nonno è morto a dicembre ed io lo ricordo senza sforzo di memoria, per quanto ne rimasi segnato. Papà non me ne voglia, ma io avevo, piccino, la consapevolezza che il mio destino non sarebbe stato più lo stesso, finchè non mi soccorse il mio caro nonno, che con la solita dolcezza mi bisbigliò, e ancora lo ricordo:" tu non ti preoccupare, perchè i soldi per studiare te li dà il nonno". Ecco, ora sapete. Ogni volta che spirava  il vento o della disoccupazione, o dei licenziamenti, o delle incomprensioni tra adulti, ogni volta che dovevo affrontare i fantasmi più temibili di ogni mortificazione, dentro si accendeva questa voce buona del nonno Raffaele, con la sua faccia pallida piena di tenerezza. Ora so che ho avuto fede, fiducia, che mi sono fidato, ho creduto, ho dato fiducia, ho stimato credibile questo tenero nonno. Ora sono vecchio anch'io, e invidio, spesso lo dico, questa capacità di un uomo semplice, quando dicono dei carabinieri, come non sanno che sanno essere più capaci di medici sapienti, o di avvocati colti e politici navigati. Questo carabiniere romantico ha saputo istruire un bambino per sempre, si è meritato una fiducia incrollabile da un piccolo innocente, e l'ha nutrito di speranza per oltre trent'anni, ma che dico, per tutta la mia vita. Ora lo sapete anche voi: quando mi sono visto perso mi sono sempre detto che non potevo soccombere, il nonno me l'aveva detto e tanto bastava. Al quotidiano pensava mamma nostra ed era una psicologa meravigliosa: quando le nubi diventavano più nere aveva una sorpresa preparata. Era pronta a preparla per noi, ma noi eravamo pronti a trasformarci in terapia proprio per lei. Questo giorno importante non poteva non vedere la mia preghiera. Ho detto grazie a Dio, come il lebbroso che tornò indietro. Ho detto grazie come sa farlo un fragile bambino fiducioso. Ho detto grazie ai miei genitori, e ho avvertito di averli onorati, con tutte le mie debolezze. Ho detto grazie al carabiniere più sapiente di ogni laureato, che in sei anni è stato maestro meritevole di ogni onore. Un abbraccio, convinto del mio dover essere la vostra memoria. Raffaele

 
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il male oscuro

Post n°14 pubblicato il 03 Maggio 2010 da dolente2005

la mia guerra sarà dura da combattere voi cercate di non farmi mancare la spada.

vincerò si.. di sicuro vincerò

 
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ricordo

Post n°13 pubblicato il 26 Aprile 2010 da dolente2005

ricordo una canzone (o una poesia) che diceva pressapoco:

vene prego non svegliatemi e lasciate che io dorma questo sogno.

 

 
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non ho bisogno

Post n°12 pubblicato il 25 Marzo 2010 da dolente2005

Non ho bisogno di danaro

Ho bisogno di sentimenti,

di parole, di parole scelte sapientemente,

di fiori detti pensieri,

di rose dette presenze,

di sogni che abitino gli alberi,

di canzoni che facciano danzare le statue,

di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti

Ho bisogno di poesia

questa magia che brucia la pesantezza delle parole,

che risveglia le emozioni e da colori nuovi.

(Alda Merini)

 
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Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 18 Agosto 2008 da dolente2005

Amore non è amore

se muta quando scopre un mutamento

o tende a svanire quando l'altro si allontana.

Oh, no!

Amore è un faro sempre fisso

che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;

Amore, non muta in poche ore o settimane,

ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:

se questo è errore e mi sarà provato,

io non ho mai scritto,

e nessuno ha mai amato.

                           (W. Shakespeare)

 
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