Pezzi di vetro

Racconti dell'assurdo


Layla disse a Ryan che stava facendo una figura ridicola nel comportarsi da eroe: lui non era mai stato un eroe, quindi stava mentendo a se stesso.Ryan annuì senza mentire a se stesso e neanche a Layla.Lei aveva un dolore terribile al capo e si mostrò irritata con Ryan, il quale aveva trovato due mele selvatiche da qualche parte e camminava tenendole in bocca, finché Layla non se ne accorse e gliele fece sputare. Poi Ryan trovò due bacche di ippocastano da qualche parte e se le infilò in bocca finché Layla non lo vide e gli ordinò seccamente di tirar fuori dalla bocca quelle mele selvatiche. Ryan sogghignò e rispose che non erano mele selvatiche ma bacche di ippocastano e che non le teneva in bocca, bensì strette in mano, ma Layla non fu in grado di capire una sola parola di quel che disse per via delle bacche di ippocastano che aveva in bocca e gliele fece sputare lo stesso.Stavano attraversando il bosco e lui si sentiva smarrito a camminare da solo per quei sentieri: percorreva il bosco guardingo; sentì un rumore e si girò d'improvviso: era Ryan che usciva dai cespugli per aggredirlo; lo afferrò alla gola mentre lui si dimenava per liberarsi... La notte procedeva serena sotto le stelle e gli animali erano immobili a godere dei raggi di quel sole, come in un acquario. E proprio lì immerso, Ryan nuotava sospeso, quasi fosse in un acquario.Ad un tratto, qualcuno svuotò l'acquario; forse l'autore.Non rimase nulla; solo brandelli di parole nelle mani di chi legge e la sensazione di non aver capito niente.La parte in blu è tratta da "Comma 22" di J. Heller