Pezzi di vetro

La guerra dei numeri


La manifestazione di ieri a Roma - sabato 13 marzo 2010 - è stata piena di persone, di sorrisi, di rabbia, di voglia di Giustizia e Democrazia.C'era tantissima gente . E la stessa manifestazione era in tante altre piazze italiane.Ovviamente, i servi del governo - i soliti bugiardi e incompetenti del linguaggio - l'hanno definita un "insuccesso" e una manifestazione a cui ha partecipato "poca gente". Lascio giudicare voi, calcolando che, ai bordi della Piazza (negli spazi di Santa Maria del Popolo e delle Chiese gemelle) tanta gente andava e veniva...
(Foto dal sito www.repubblica.it)<< [...] La piazza del Popolo di ieri pomeriggio era gremita e ribollente di passione, di senso di responsabilità e insieme di rabbiosa indignazione: niente a che vedere con l'indifferenza di un rito stanco. La proposta dell'astensione rivolta al centrosinistra mostra la corda: l'astensione sarebbe soltanto un favore alla maggioranza che ci sgoverna e non metterebbe affatto il governo sulla retta via della buona amministrazione. Il governo sarebbe ben felice di un'astensione a sinistra che compensasse la vasta astensione che si delinea a destra. Se è vero  -  e gli stessi centristi lo dicono ormai a chiare note  -  che il governo non riesce ad esprimere una politica ma mette in opera tutti i mezzi leciti e illeciti per puntellare il suo potere annullando controlli e garanzie, lo strumento elettivo è il solo capace di punirlo affinché cambi registro o se ne vada. Gli elettori di destra in buona fede si astengano invece di turarsi il naso di fronte al pessimo odore che anch'essi ormai percepiscono; quelli di sinistra votino senza esitazioni perché è il solo modo per far rinsavire un Paese frastornato e licenziare la cricca che fa man bassa delle istituzioni. I problemi concreti, la disoccupazione, la caduta del reddito, l'immigrazione, la sanità, il Mezzogiorno, sono tanti e gravi, ma il problema dei problemi è appunto la cricca e il boss della cricca. Se non si risolve preliminarmente quello, tutti gli altri continueranno a marcire. Ne abbiamo l'ennesima conferma dalle ultime notizie che arrivano dalla Procura di Trani e che sono su tutti i giornali di ieri. Il presidente del Consiglio ha preteso che l'Autorità garante del pluralismo nei "media" azzerasse la trasmissione Annozero, ha dato più volte indicazioni a Minzolini di come condurre il Tg1, ha imposto al direttore generale della Rai di bloccare le trasmissioni sgradite. È possibile che questi comportamenti non configurino reati gravi, ma certo raccontano una politica di sopraffazione indecente contro il pluralismo e la libertà di stampa. Per un leader di partito e soprattutto per il presidente del Consiglio e capo del potere esecutivo, questi reiterati interventi dovrebbero portarlo alle dimissioni immediate e irrevocabili. E i primi a reclamarle dovrebbero essere i suoi collaboratori, ivi compreso il cofondatore del Pdl, Gianfranco Fini. [...]>>(E. Scalfari