granelli di parole

Oblio


Il Tempo scorre lungo quella linea invisibile che tutti conosciamo. Sprezzanti del pericolo ci improvvisiamo funamboli, saltellando e volteggiando lungo quella linea, stando ben attenti a non scivolare, consapevoli che il nostro proseguire non è altro che un eterno addio. Dietro di noi l'oscurità dell'oblio che avanza. Lo sguardo volto a spiare il futuro. Incroci inaspettati, brividi sconvolgenti e sguardi languidi, rallentano l'oblio e mascherano le voragini sotto di noi, lasciandoci intravedere un'alba priva di nuvole. Anche luci e ombre si alternano lungo la linea, come musiche note e sconosciute si posano leggiadre per poi riprendere il volo verso terre senza confini. A volte ci rattristiamo quando realizziamo che ritagli di noi restano incollati su quella linea, per poi staccarsi e lasciarsi andare in una danza che li condurrà lentamente, ma inesorabilmente all'oblio. Capita di illudersi di poter scegliere cosa lasciar cadere e cosa conservare, ma il Tempo scrive un suo libro senza aiuto alcuno. Je voudrais reporter le temps de l'oubli