granelli di parole

Le Parole inutili


Non si riconoscono subito le parole inutili, ma col tempo. Arrivano mascherate da parole preziose e uniche, ma basta un soffio di vento e lo smalto scivola via, lasciando una struttura debole e sbiadita che si sgretola in quel battito di ciglia meravigliato. Eppure meraviglia non deve esserci, perché le parole inutili sono quelle che si vedono ovunque, tutti i giorni, dall’alba al tramonto, col freddo e col caldo, che tu sia sveglia o che tu stia dormendo. Ci si fa l’abitudine. Scivolano leggiadre e spavalde, consapevoli di saper graffiare come apparentemente accarezzare. Amano lasciare il segno del loro passaggio, sia esso piacevole o sgradevole, incuranti di ciò che provocano nei destinatari. Le parole inutili sono quelle che non si pagano e forse sarà per quello che vengono utilizzate in così larga misura, facendo nascere il mistero sul perché le parole utili, che pure non si pagano, siano invece così scarsamente utilizzate. A prima vista, non sembrano esteticamente disprezzabili, anzi. La loro struttura appare armonica, i colori variegati, rari, brillanti e resistenti. Quelle più utili sanno perfino rilasciare profumi delicati in grado di depositarsi sulla pelle a formare arabeschi indelebili. Noi tutti rincorriamo Parole, perché viviamo di esse, ma è chiaro che non possiamo stabilire a priori, quando ci vengono date, la tipologia alla quale devono appartenere e non possiamo neppure contare nel buon senso degli altri. Resta però, la consolazione, che almeno possiamo decidere quando e come alzare quell’impenetrabile e terribile barriera respingente.  il est dommage de gaspiller les mots