granelli di parole

Pensieri vagabondi e ribelli


Come la bruma mattutina, certi pensieri col passare delle ore, svaniscono, lasciando un vuoto sordo e incomprensibile, del quale può capitare di accorgersi con un certo ritardo. Proiettati nell'irrealtà del vuoto che si crea, sbandati, smarriti, ignari del perché abbiano scelto di vagare in terre inconsuete, lontane e aride, si è indotti a lasciare posto ad altri pensieri, che ancora ignorino l'esistenza di quella linea dell'orizzonte che si intravede oltre la finestra. Inutile cercare di rincorrerli e trattenerli, la loro trasformazione lascia interdetti, divenuti privi di mordente per avvenuta scadenza della loro collaudata e illusoria capacità di riscaldare, accarezzare e lasciare senza fiato. Stupisce quando, non di rado, riflessi di quei pensieri tornano a graffiarci la pelle, portati dal vento, insensibile del male che questo suo gesto può provocare. Il loro valzer evidenzia abiti sbiaditi, logori, mettendo subito in luce quel non senso al punto da renderli indecifrabili. Non dimostrano più quella spavalda, ma piacevole melodia che abilmente e fintamente ignari delle pene che andavano a sospendere, sfoggiavano e distribuivano a piene mani. Così, in quel tempo che non risparmia nessuno, patiscono anch'essi quel senso di profonda solitudine e non si fanno scrupoli a trafiggere la mente con spine di rose ormai appassite. La mente così provata, non senza pena, li accompagna alla finestra a rivedere quell'orizzonte che ancora può trasformali in sogni per altre menti disposte ad accoglierli, ignare del destino che le attende, oltre il consueto, senza limiti, arrestando solo temporaneamente quel loro abituale vagabondare. Tolte le spine brucianti si apre una nuova era, così che altri pensieri carichi di nuove note, magiche follie e tenere carezze possano finalmente avvolgere quella mente così ferita e dolorante. les pensées et les mots peuvent tuer comme une épée