Creato da les_mots_de_sable il 07/11/2010

granelli di parole

parole sparse

Messaggi di Aprile 2016

Interminabile abbraccio

Post n°145 pubblicato il 23 Aprile 2016 da les_mots_de_sable
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Invisibile e misterioso il filo che trattiene un uomo e una donna, che si sono incrociati per caso, che si dedicano parole che attraggono e delle quali nessuno dei due può far a meno.

Li accomuna quella solitudine ormai implacabile nel suo lento scavare, nel suo lento, ma inesorabile, progredire.

Le mancanze radunate dietro ricordi forti e lontani, ormai irripetibili, sono micce di un dolore che non si placa.

Ogni gioia passata si accompagna ad una ferita che non potrà più essere curata e le mani sono piene di istanti dove l'amaro nasce da sorrisi ormai logori, sempre più radi e incompleti.

I loro pensieri, che inconsapevolmente si incrociano a metà strada, sembrano la copia l'uno dell'altro.

Lui davanti a un mare dall'odore irrinunciabile.

Lei davanti a una montagna eterna, della quale farebbe a meno.

La mancanza di un qualcosa di non ben definito, quelle attese in continuo bilico tra l'oggi e il domani, erodono anche la roccia.

Lui potrebbe parlarle di più, ma non lo fa; potrebbe essere più presente, ma non lo fa; potrebbe andarsene, ma non lo fa.

Lei potrebbe parlargli di meno, ma non lo fa; potrebbe essere meno presente, ma non lo fa; potrebbe andarsene, ma non lo fa.

La fine del giorno accoglie e culla emozioni celate, ma fortemente cercate, che poi in punta di piedi lasciano una scia per l'inizio del giorno che verrà.

Nessuna follia da chiedere, nessuna follia da dare.

Sulle note di musiche condivise, si alternarono, in una danza mai uguale, foglie sbiadite, soffici fiocchi di neve, fiori di pesco e notti di stelle cadenti.

Fu inattesa quella mano che silenziosamente afferrò la sua.

Tra quei respiri sospesi, gli sguardi finalmente liberi di riconoscersi.

Per lei un fiume di parole.

Per lui un fiume di lacrime.

Un'esplosione di emozioni contrastanti si alternarono nell'immediatezza di quel battito accelerato, ma ora lui era lì, davanti a lei, a pretendere nuovi ricordi e nuovi giorni da percorrere insieme.

Era stato il vento che aveva domato quella sfida tra terra e mare, spezzando le catene di silenzi, solitudini e malinconie, portandoli finalmente a quel primo interminabile abbraccio.

le silence ne peut pas être infinie, mais il peut être rompu

 

 
 
 

Une histoire perdue

Post n°144 pubblicato il 16 Aprile 2016 da les_mots_de_sable
Foto di les_mots_de_sable

E finalmente un'altra notte di malinconia era passata.

Le prime luci dell'alba, entrate senza troppa timidezza nella stanza, l'avevano trovata già sveglia a riflettere su come silenzi ed ombre si fossero impadroniti delle ore della notte e avessero finalmente ricoperto le immagini che parlavano di lui.

Adesso le vedeva per quelle che erano: soltanto illusioni. Le aveva custodite con particolare attenzione, ma ora non aveva più senso trattenerle, le avrebbe lasciate scivolare via, lontano dagli occhi e dalla mente, a liberarla da quella mancanza.

La mano aperta a liberare sogni e desideri da quel consapevole precario equilibrio.

Sapeva benissimo che la chiave dei pensieri di un uomo non si trova mai e ora non ambiva più ad addentrarsi in percorsi volutamente tortuosi, avvolti dalla nebbia dove ad ogni angolo avrebbe trovato ancora silenzi ed illusioni.

Miraggi di sguardi, di emozioni e brividi erano ormai scivolati in quell'orizzonte lontano e intoccabile.

Un naufragio lascia sempre dei segni, visibili e invisibili. Col tempo i primi migliorano e in alcuni casi svaniscono. I secondi sono quelli che procurano il maggior danno. Non visti aumentano i pesi dell'anima e favoriscono la costruzione di muri impenetrabili.

Vorrebbe che ora il tempo se ne andasse come il vento, facendole dimenticare ogni più doloroso istante e l'amarezza per quella storia perduta, che avrebbe voluto respirare fino in fondo, senza pesi, né catene.

Chiuse la porta alle sue spalle con tutti quei perché privi di risposte. Non ci avrebbe più pensato.

Con il ritrovato sorriso, trasferì mente e anima sulle altre ore della sua vita che avrebbe riempito, ne era certa, con sorrisi diversi, parole nuove, sfumature inesplorate e con emozioni prive di malinconia.

Cette histoire perdue n'est pas sa vie

 

 
 
 

lampada

 

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