Ogni giorno, se solo ci guardiamo intorno, tra le persone che conosciamo, o che soltanto incontriamo per pochi istanti, ci accorgiamo di come la componente sessuale sia strettamente correlata alla psiche. Ci sono i gesti, quelli espliciti delle mani o degli occhi, i mutamenti espressivi del viso, e quelli involontari che non possiamo controllare ma che raccontano di noi molto di più rispetto a tante parole, anche le più eloquenti. Parlo dei rossori che affiorano sul nostro corpo, raccontando talvolta disagio, altre volte coinvolgimento e attrazione che vorrebbe sfociare in qualcosa di più, che chiede di poter rubare quell'istante per renderlo speciale, con la persona che ci prende, prima ancora che fisicamente, a livello cerebrale. Perché non sono solo gli istinti a guidarci ma meccanismi del cervello che noi, a livello più o meno conscio abbiamo voluto creare, un po' per difesa, un po' per l'abitudine di classificare chi ci circonda secondo una scala di preferenze sessuali. Sempre di più ormai ci lasciamo andare forse troppo impulsivamente, ma in fondo la vita è fatta per essere vissuta, e se non rischiamo almeno nell'aspetto che dovrebbe garantirci attimi di piacere fisico e mentale, allora non varrebbe neanche la pena di vivere per farlo come automi; no, non è il caso, perché vivere senza emozioni non è vivere. Proprio per questo motivo secondo me oggi le coppie, consolidate o no, tendono ad allontanarsi, alienandosi alla solitudine e cercando negli occhi di altri conforto e approvazione che non sentono più in quella che fino a qualche istante prima era la loro roccaforte. Bisogna imparare ad avere maggiore consapevolezza di sè stessi per poter vivere con gli altri in modo sereno: certo richiede fatica, dolore talvolta ma alla fine il risultato sarà strabiliante.
