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TANTRICO...


A proposito di tantrico più che di ''tecnica'' occorre parlare di un'esperienza o di una filosofia. Questo vale soprattutto in considerazione del fatto che, avvicinandosi al  tantrico, tutti gli errori compiuti di solito quando si ha un rapporto  vengono spietatamente a galla, comprese le motivazioni psicologiche e culturali che ne sono alla base.Visto da noi occidentali assomiglia spesso ad una prova, una prestazione che, in quanto tale, richiede competitività con se stessi e con il partner. Si può dire che si verifichi il trasferimento della competitività dalla vita. Non a caso si parla di ''prestazioni'' . Il nostro obiettivo, che diventa anche la nostra difficoltà, è quello di raggiungere un risultato. L'atto  è dunque fatto di movimenti, di un erezione, di un partner da soddisfare e di un piacere da raggiungere. Ebbene il tantrico può essere considerato, invece, quasi come la negazione di tutto ciò. Ciò può lasciare sorpresi, ma chi ha praticato correttamente il tantra giura che l'esperienza può addirittura essere definita ''cosmica'' o ''divina''. Secondo i fautori del  tantrico, la sensazione che si può provare può essere descritta come un'esperienza in cui il piacere è dell'intero corpo e lo percorre completamente, terminando molto gradualmente in una grande estasi.La cosa più nota, a proposito del tantrico, vale a dire la durata (si parla anche di 8 ore), e che è stata legata a pettegolezzi e smentite a proposito del cantante Sting, è vera ma va spiegata meglio. Ma cosa si intende esattamente per Tantra e per tantrico? Il Tantra è una corrente religiosa nata in India intorno al 400 a.C. Il tantrismo vede l'estasi sessuale come metafora per la trascendenza religiosa. L'unione con un'altra persona è un modo di accendere la scintilla della natura-Buddha di un individuo.Quando si parla di tantrico si fa riferimento al piacere cosiddetto ''di valle'' è caratterizzato paradossalmente dal fatto che capita di non arrivare al massimo piacere perché non se ne sente il bisogno, anche se si può benissimo, a un certo punto aver una normale eiaculazione. Il motivo è che la strada per arrivare (o per non arrivare) il piacere provoca sensazioni talmente profonde da rendere tutto quasi un surplus. E' per questo che si parla di valle, vale a dire di un posto placido e tranquillo dove sciogliersi con tranquillità nelle proprie sensazioni e nella beatitudine, senza porsi per forza l'obiettivo di scalare furiosamente le vette del piacere (il monte sopra la valle).In altre parole, non si fa nulla per trattenere l'eiaculazione e si giunge allo stato di beatitudine senza che ciò richieda obbligatoriamente di conseguire il culmine dell'eccitazione che corrisponde al massimo piacere classico. Ma qual'è il segreto? A rispondere è Elisabetta Leslie Leonelli, autrice del libro ''coccole e carezze'', già citato su Italiasalute a proposito del ''punto G'' e del ''punto L''. Il segreto è che non c'è niente che sia necessario fare per arrivare al massimo piacere di valle. L'unica difficoltà è che non bisogna fare proprio nulla. Di solito quando si fa l'amore si è tesi, spesso il viso è serio, a volte addirittura drammatico. Siamo preoccupati, vogliamo fare bella figura e non sappiamo come andrà a finire. Ecco, la difficoltà è proprio questa: non bisogna preoccuparsi di come va a finire, e neppure che il pene sia in erezione. È sufficiente che stia dentro la partner. Non è necessario neppure muoversi: il semplice contatto intimo è sufficiente. Bisogna stare con i muscoli di tutto il corpo abbandonati, l'uomo non deve tentare di sostenere l'erezione in nessuno modo; non deve contrarre i muscoli pelvici. Invece la donna, se vuole, può muovere i muscoli vaginali. Il meccanismo che si innesca è essenzialmente fisiologico e si collega ad una situazione psicologica preesistente di relax. Quando, infatti, si è tenuta la posizione per un periodo di almeno trentacinque minuti avviene una reazione fisica che fa sì che le onde cerebrali dei due amanti si sintonizzino su un livello comune e molto calmo. In altre parole una reazione fisiologica, un cambiamento fisico che avviene dentro il nostro corpo. Non bisogna dunque commettere l'errore di considerare l'esperienza tantrica come un qualcosa di mistico, ideale, mentale. Di che si tratta allora? Ebbene, quando una persona è attivamente impegata a fare qualcosa ed è tesa, il cervello lavora su un ritmo di onde corte e veloci. In questo stato la capacità di percepire sensazioni piacevoli da parte del corpo è bassa perché la mente ha bisogno di molta energia, tolta al corpo e agli organi vitali. Se ci si rilassa il ritmo del lavoro cerebrale diventa più lento e le onde che lo contraddistinguono si allungano. In questo stato le energie consumate dalla mente sono pochissime e l'organismo può utilizzare tutte le forze disponibili per ottimizzarsi e curare eventuali disfunzioni. Nel caso di una coppia che prova l'esperienza del  tantrico (ma la cosa può valere per qualsiasi situazione in cui si è accomunati da una situazione e da sensazioni rilassanti) le onde cerebrali non solo rallentano ma si sintonizzano sulla stessa ''lunghezza d'onda''. Insomma bisogna dare a sè stessi e al proprio corpo il tempo di sintonizzarsi con il partner.In particolare, per l'incontro tra due partners, il ritrovarsi in una situazione di unità in cui non c'è l'ansia di ottenere un risultato, e quindi rilassante, unita al contatto umido che si viene a verificare tra gli organi genitali e l'approccio corporeo permettono il massimo contatto, fa sì che si senta più forte lo stabilirsi di questa unità. Ed è proprio questo a consentire l'estasi che gli estimatori del tantrico raccontano. www.italiasalute.it