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IL PIACERE FEMMINILE? SI PUO' AUMENTARE....


Che dire dell’immaginifico, quasi favolistico punto G, entrato ormai nel mito e nella leggenda di tutti coloro che lo cercano disperatamente, con una tenacia degna della ricerca della terra di El Dorado?Ottime notizie per i cercatori e le cercatrici dell’oro vaginale: il punto G esiste ed è stato anche bellamente fotografato in posa; e se non lo trovate, c’è un innovativo metodo per farlo uscire allo scoperto, questo birichino che si nasconde. Il metodo in questione si chiama G-Spot Amplification ed è l’ultimo ritrovato della chirurgia sessuale d’oltreoceano.E’ stato l'andrologo e sessuologo Alessandro Littara ad importare in Italia dagli Usa la rivoluzionaria operazione di chirurgia plastica intima, testandola sulle prime sette pazienti italiane presso l'Istituto italiano di laser-chirurgia intima di Milano.L’operazione servirebbe per creare una sorta di rigonfiamento intorno al mitico, minuscolo punto (si aggirerebbe infatti intorno a pochi millimetri di grandezza), perché sia meglio individuabile e anche meglio utilizzabile, in quanto il suo ingrossamento permetterebbe non solo di trovarlo senza problemi, ma anche di ricavarne un aumento del piacere. La G-Spot Amplification consisterebbe nell'iniezione di una sostanza anallergica e riassorbibile completamente, appena sopra al punto G. In pratica si applicherebbe un filler riempitivo, a base di acido ialuronico oppure di collagene, proprio sopra il magico punticino. "In questo modo - dice il sessuologo - si crea una sorta di 'gradino', una zona in rilievo che permette di rendere il punto G piu' pronunciato e, dunque, individuabile''. In poche parole, l'iniezione lo 'gonfia', consentendo ''una maggiore stimolazione durante il rapporto e, quindi, sensazioni piu' intense''.L’operazione è breve e indolore: "L'iniezione dura circa un minuto - racconta Littara - e la fase preparatoria una mezz'ora. Si utilizza un ago sottilissimo e il più delle volte si interviene senza anestesia. Raramente applichiamo una crema anestetica".Ma attenzione, perché sono già noti due aspetti negativi, piuttosto pesanti: intanto l’operazione non è fattibile su tutte le donne. Infatti Littara spiega che "La tecnica, ideata da David Matlock del Laser Vaginal Rejuvenation Institute di Los Angeles, è gia' stata sperimentata Oltreoceano su 840 donne, con una percentuale di successo del 79%. In Italia siamo ancora all'inizio - precisa l'esperto - ma i primi dati confermano le percentuali statunitensi: l'operazione ha amplificato il piacere nel 75-80% delle pazienti". "Come ha spiegato anche il collega dell'università de L'Aquila, Emmanuele Jannini, che è riuscito a 'fotografarlo' - prosegue Littara - il punto G è una struttura ben individuabile, ma solo in circa l'80% delle donne, situata nella mucosa della parte anteriore della vagina a circa tre centimetri dal suo ingresso''. E in tutte le altre povere creature dove starebbe tale signor G? Non è dato saperlo, almeno per ora. Inoltre, il secondo aspetto negativo riguarda il tempo: il rigonfiamento rientrerebbe entro i 6 mesi successivi l’intervento, che dovrebbe poi ripetersi daccapo per rianimare tutta la situazione. Infatti Littara precisa che ''il filler riassorbibile scompare in circa sei mesi'', ma che "L'effetto dipende da quanto è sviluppato il punto G”, quindi il periodo è variabile da una donna all’altra.Certo a botte di 1.000, 1.200 euro ogni volta, la conquista dell’Eldorado del piacere comincia a risultare costosa, pensate poi se il giorno dopo l’intervento vi lasciate col fidanzato…www.girlpower.it