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CALPESTAMI...


“Al di là delle interpretazioni morali, non c’è alcuna ragione scientifica per considerare particolari tipi di attivita' come intrinsecamente, per origine biologica, normali o anormali”. Sono parole di Alfred Kinsey.Sono la società e la cultura che impongono regole e leggi a favore del sano comportamento.Ma cosa si intende nella società di oggi e nell’accezione comune per "sana", e cosa invece viene etichettato come perversione, devianza?  Le pratiche che sembrano uscire dai comportamenti comunemente e socialmente legittimati vengono tecnicamente definite con il termine di parafilia.Tale termine deriva dal greco ed è composto dalla particella “parà”, che può avere molteplici accezioni del tipo: “presso”, “accanto”, “oltre” e dal sostantivo “filia” che significa “amore”, “affinità”.Indica quindi, ricevere piacere provocato da situazioni o oggetti  che possono interferire con la capacità di avere relazioni basate sullo scambio reciproco di affettuosità.Tale terminologia venne introdotta nel 1980 con il tentativo di sostituirlo al termine perversione, in quanto più scientifico e meno penalizzante sul piano morale. In questa pratica, l’individuo prova eccitazione nel farsi calpestare dal partner, a piedi nudi oppure con addosso particolari tipi di scarpe, ed interessa più gli uomini delle donne.Il piacere è raggiunto tramite una combinazione di dolore ed umiliazione, con protagonisti un partner dominante, padrone e l’altro sottomesso, schiavo.Questa pratica è abbastanza rischiosa se si indossano tacchi alti e a spillo, soprattutto se effettuata sulla schiena a causa della fragilità delle ossa. Certamente esistono comportamenti che deviano dall'atto classico, e questo rientra nella libertà di esprimere la propria natura di ogni individuo.Credo tuttavia che il limite sia da ricercare nel non nuocere agli altri. www.medicinalive.com