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Siamo tutti un po' feticisti...no?


Oggi sono felice e, soprattutto, legittimata e pure un po’ sollevata. Non sono una vergognosa feticista, anzi. Il vero feticista è altrove, e soprattutto, dentro ognuno di noi.Certo, esiste anche la calza e la frusta, ci sarà pure qualche altro ammennicolo erotico ma il feticista non è banalmente un ossessionato sessuale. Tutt’altro. Il feticcio é piú diffuso di quanto si possa pensare . E’ praticamente ovunque e si nasconde anche negli oggetti piú insospettabili: il documento d’archivio, per esempio, sarebbe il feticcio dello storico. E chi non ha il feticcio della carta (presente: come giornalista vado in delirio quasi orgasmatico se apro una rivista appena fresca di stampa).In una parola, siamo tutti feticisti/e se ci attachiamo e dipendiamo da qualcosa che, per noi, diventa contenitore e fornitore di appagamento. La funzione del feticcio sarebbe quello di facilitare il rapporto con gli altri, e questo meccanismo non varrebbe solo per l’ambito sessuale (il fetish facilita l’approccio erotico tra persone che amano quel tipo di scambio) ma per vari aspetti della vita. Cosí anche il tatuaggio costituirebbe una sorta di feticcio. Poi ci sono tutti quegli oggetti che determinano uno status, dall’abito griffato ai dispositivi elettronici come iPod e playstation, accomunati dall’essere venduti a prezzi sproporzionati rispetto al nudo costo di produzione.Insomma, ecco la liberazione: vi piace qualcosa in particolar modo? La seta che struscia sulla pelle o il leggero sudore che provoca il latex? Niente paura. Vi state godendo qualcosa che vi regala piacere e benessere. Dove finisce il piacere e dove arriva l’ossessione? E’ come per tutte le dipendenze. Se non riuscite ad indossare slip che non siano di gomma e se adorate fare sesso solo ed esclusivamente legate… beh, cominciate a rivedere il vostro concetto di “normalità”. www.pinkblog.it