Libera i Sahrawi!

Campagna per la liberazione dei prigionieri politici sahrawi


Il Sahara Occidentale, ultima colonia africana, è occupato da 36 anni dal Marocco.Una parte della popolazione sahrawi vive dal 1975, in esilio, nei campi profughi in Algeria, mentre la restante parte continua a vivere nel proprio paese o nei territori liberati o sotto l’occupazione marocchina. Questa occupazione è piena di sofferenze per tutto il popolo. Il 10 ottobre 2010, settimane prima della “primavera araba”,  alcune decine di sahrawi hanno abbandonato la città di El Aiun, capitale del Sahara Occidentale, e si sono trasferite nel deserto a 12 Km da El Aiun, nella località di Gdeim Izik. In pochissimi giorni le tende piantate sono arrivate ad oltre 8.000 ed i sahrawi che le occupavano ad oltre 20.000, circa la metà della popolazione sahrawi di El Aiun.Questo movimento pacifico composto in maggioranza da giovani chiedeva, come più tardi in Egitto e Tunisia, condizioni di vita migliori, un lavoro, una casa. Le giornate nel campo di Gdeim Izik erano felici, per la prima volta i sahrawi erano soli senza l’occupante marocchino e potevano riprendersi il loro passato, le loro tradizioni. Il “campo della dignità” come è stato battezzato, ha rinnovato la vita della popolazione sahrawi. Ma all’alba dell’8 novembre 2010 il campo è stato completamente distrutto dall’esercito e dalla polizia marocchina.I 20.000 sahrawi, che davano vita al campo, sono dovuti fuggire a piedi verso El Aiun e non pochi sono stati feriti, molti giovani sono stati arrestati e imprigionati anche nei giorni successivi.Ad oggi ci sono ancora 82 prigionieri politici nelle prigioni marocchine in quanto si sono aggiunti, nel settembre 2011, i sahrawi arrestati durante la repressione nella città di Dakhla.Tutte la associazioni per i diritti umani e quelle di solidarietà con il popolo sahrawi chiedono la loro immediata scarcerazione  in quanto sono innocenti, colpevoli solo di rifiutare pubblicamente l’occupazione del loro paese.Dalle associazioni francesi è partita la campagna “écrire pour les libérer” (www.ecrirepourlesliberer.com )  il cui scopo è quello di fare avere ai prigionieri sahrawi lettere tutti i giorni, di diventare i loro padrini e/o madrine e fare pressione  in questo modo sulle autorità marocchine per la loro liberazione.Dallo scorso 31 ottobre i prigionieri politici che si trovano nella prigione militare n.2 di Salè sono in uno sciopero della fame illimitato per cui è assolutamente necessario fargli avere il nostro sostegno. Vi invitiamo, quindi, a scrivere agli 82 prigionieri politici e ad inviare copia della vostra lettera anche all’Ambasciata Italiana a Rabat (2, rue Idriss El Azhaar, B.P. 111,  Rabat, Marocco; ambasciata.rabat@esteri.it ) nonché, alla Direction des Prisons (avenue Eben Sina, Agdal, Rabat, Marocco).Per quanto riguarda i 24 prigionieri che si trovano nella Prigione locale n.2 di Salè Marocco, invitiamo a spedire una copia della lettera al prigioniero anche presso il seguente indirizzo dove abitano i famigliari che, gli consegneranno certamente la posta dal momento che le Autorità carcerarie non consegnano posta ai prigionieri: Secteur 12 n.963 – Blok 23 – Hay Essalam - Salé , Marocco.In entrambi i casi vi preghiamo di inviare copia delle lettere all’ANSPS (ansps@libero.it ) che vi terrà informati ANSPSAssociazione Nazionale di Solidarietà con il Popolo SahrawiVia Ostiense 152 b - 00154 Romat/f 06.57 80 639; ansps@libero.it