Creato da ANSPS il 07/11/2011

Libera i Sahrawi!

Campagna per la liberazione di tutti i prigionieri politici sahrawi detenuti nelle carceri del Marocco e del Sahara Occidentale occupato, in occasione dello sciopero della fame iniziato il 31 ottobre 2011 dai sahrawi detenuti a seguito dello smantellamento del “Accampamento della dignità” a Gdeim Izik (8 novembre 2010). Contro la repressione e la violazione dei diritti umani fondamentali nei territori occupati dal Marocco e per l’autodeterminazione del Sahara Occidentale.

 

 

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Notizie da "Ecrire pour les libérer"

Post n°10 pubblicato il 10 Novembre 2011 da ANSPS

“Ecrire pour les libérer” che ha dato inizio ad una campagna per la liberazione dei prigionieri politici sahrawi, cui noi abbiamo aderito con questo blog, ha ricevuto un messaggio da parte delle famiglie dei prigionieri, site a Salé, che conferma la notizia degli ultimi riguardo il divieto di inviare posta. Esse hanno anche manifestato la loro inquietudine verso le informazioni ricevute dalla prigione.

I 24 prigionieri arrestati al momento dello smantellamento del campo di Gdeim Izik, sono perseguiti per gli stessi capi di accusa, al termine di un’istruttoria condotta da un giudice militare, istruttoria che potrà durare un anno.

Le accuse loro imputate sono le seguenti:

-          articolo 392: Omicidio Volontario

-          articolo 2631: Oltraggio e violenza a pubblico ufficiale

Queste accuse così gravi testimoniano l’importanza del movimento di Gdeim Izik; ma cosa contiene la documentazione relativa ad un’istruttoria così lunga?

Le loro rivendicazioni sono numerose. In primo luogo per quanto riguarda la salute, due dei prigionieri si trovano in pessime condizioni di salute: uno, Ahmed Daoudi, è stato colpito da un proiettile il 24 ottobre 2010, un altro Mohamed El Ayoubi presenta problemi psicologici gravi scaturiti dalle violenze subite dopo l’arresto. I due prigionieri non ricevono le adeguate cure mediche che peraltro sarebbero previste dall’Articolo 88 del codice di procedura penale marocchino.

Divieto di ricevere posta, libri e anche giornali marocchini nel momento in cui essi evocano la situazione nel Sahara Occidentale.

Divieto di disporre di qualsiasi documento relativo alla questione: rapporti dell’ONU o di associazioni in difesa dei diritti umani.

Non possono accedere alla biblioteca della prigione. Hanno diritto all’uso del telefono per 20 minuti alla settimana e ad un’ora di ricreazione, la mattina e il pomeriggio. Ogni rivendicazione espressa da un prigionieri potrebbe scatenare la violenta reazione da parte delle guardie carcerarie. Il messaggio ricevuto testimonia la forte solidarietà tra i 24 prigionieri e la loro determinazione a far valere i propri diritti.

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