Creato da ANSPS il 07/11/2011

Libera i Sahrawi!

Campagna per la liberazione di tutti i prigionieri politici sahrawi detenuti nelle carceri del Marocco e del Sahara Occidentale occupato, in occasione dello sciopero della fame iniziato il 31 ottobre 2011 dai sahrawi detenuti a seguito dello smantellamento del “Accampamento della dignità” a Gdeim Izik (8 novembre 2010). Contro la repressione e la violazione dei diritti umani fondamentali nei territori occupati dal Marocco e per l’autodeterminazione del Sahara Occidentale.

 

 

Lista di 63 prigionieri politici detenuti nelle carceri marocchine

Post n°9 pubblicato il 10 Novembre 2011 da ANSPS

Nome - Data e luogo dell'arresto - Pena

Prigione locale di Salé, i prigionieri sono in detenzione preventiva

Brahim Chiayah - 22/04/2011 a Rabat

Moussad Sleima - 22/04/2011 a Rabat

Aabielil Said - 22/04/2011 a Rabat

Lhabib Mansouri - 22/04/2011 a Rabat

Ahmed Ayoub - 22/04/2011 a Rabat

Barrak Mohamed - 22/04/2011 a Rabat

Prigione di Tiznit pene pronunciate

Mouyahed Mayara - 01/03/2008 a Tan Tan - 4 anni

El Mouhayed Mayara, nato nel 1976, arrestato a Tan Tan l'1/3/08, è stato processato presso il tribunale penale di Agadir l’11/03/09 ed è stato condannato a 4 ans, in prigione a Inzégane; oggi si trova a Tizni.

El Burkaoui Mahmoud – 1/03/08 a Tan Tan – 4 anni

El Bourkaoui Mahmoud nato nel 1983, arrestato a Tan Tan l’1/3/08, è stato processato presso il tribunale penale di Agadir l’11/03/09 ed è stato condannato a 4 ans, in prigione a Inzégane; oggi si trova a Tizni.

Lafkir Lahsen1/03/08 a Tan Tan – 4 anni

Lakfir Lahcen Hassan, nato nel 1981, arrestato a Tan tan l’1/03/08, è stato processato presso il tribunale penale di Agadir l’11/03/09 ed è stato condannato a 4 ans, in prigione a Inzégane; oggi si trova a Tizni.

Salmi Mohamed 1/03/08 a Tan Tan – 4 anni

Bouamoud Mulay Saïd2/12/08 a Casablanca – 4 anni

El Mayoub Aillal26/02/09 a Tan Tan – 4 anni

Lahman Salama 2/03/08 a Tan Tan – 10 anni

Brahim Khalil Mghiemma a El Aiun12/10/04 – 10 anni

Aazzi Aziz2/07/11 a Mahbès – 3 mesi

Assaih Mohamed Elhasan - Mahbès – 3 mesi

Edayam Mokhtar - Mahbès – 3 mesi

Anchad Houssin - Mahbès – 3 mesi

Chakrad Khalid - Mahbès – 3 mesi

Aba Hazem Mouhmed - Mahbès – 3 mesi

Aali Ritani – 2/07/11 - Mahbès – 3 mesi

Prigione di Ait Melloul pene pronunciate

Salek Laasari - 12/10/2004 - Tan Tan- Ergastolo

Yahia Mohamed - Elhafed 1/03/2008 a Tan Tan - 15 anni

Bachri Bentaleb - 22/12/2006 a El Aiun - 5 anni

Cheik Amaidan - 07/08/2009 a El Aiun - 5 anni

Marir Sid Ahmed - 02/11/2009 a Tan Tan - 4 anni

Sahel Rtaimi - 02/11/2009 a Tan Tan - 4 anni

Isa Bouda - 3/11/2009 a Boujdour - 4 anni

Elhait Mahfoud - 23/10/2009 a Dakhla - 4 anni

Charafi Salama - 17/03/2007 a Tan Tan - 4 anni

Mohamed Ali Elbasraoui - 23/11/2003 - 15 anni

Prigione di Taraoudant pene pronunciate

El Ouali Amaidan- 10/12/2006 a El Aiun - 5 anni (liberato il 13 ottobre 2011)

Bani Abdel Ghani - 02/03/2008 a Tan Tan - 4 anni

Najem Bouba - 02/03/2008 a Tan Tan - 4 anni

Khalad Hassan - 9/10/2008 a Tan Tan - 4 anni

Prigione di Benslimane

Abdellah Hassan - 2/10/2008 a El Aiun - 10 anni

Prigione di Kenitra

Saleh Amaidan - 13/10/2004 a Tan Tan - 10 anni

Prigione di El Aiun

Ghali Bouhela

Mahjoub Oulad Cheikh

Kamel Trayeh

Mohamed Manolo

Abdelaziz Barrai

Sidati Ould Haybab ould El Mokhtar

Bouerla Cheykhatou Alisalem

Elhay Hassena

Khaled Maimou

Barrikala Delbouh

Anouar Lhamad

Saleh Sgayer

Hammada Jaffar

Omar Mayoud

Prigione di Dakhla

Hafdad El Balya

Mohamed sidi ould Greimich

Hamdi sidi ould Greimich

Mansour sidi ould Gremich

Mansour Ould Abbeh

Souilem Ould Cheybani ould Najem

Aziz El Hafed

Mohamed Salem Argueibi

Ladour ould Haya

Mohamed Ould Doua Ould Kmach

Lafdal Ould M'Barek

Deyya ould Henoun

 
 
 

Lista dei 24 prigionieri politici sahrawi nel carcere di Salé 2 - Marocco

Post n°7 pubblicato il 08 Novembre 2011 da ANSPS

 

PRIGIONIERI POLITICI NEL CARCERE DI SALÉ (GRUPPO GDEIM IZIK)

1)      Ennaama Asfari, nato l’8/01/1970, arrestato il 7 novembre 2010 a El Aiun, coniugato senza figli

Difensore dei diritti umani dei sahrawi, Presidente della Commissione per la difesa dei Diritti umani nel Sahara Occidentale la cui sede si trova in Francia(CORELSO), durante la detenzione è rimasto con gli occhi bendati e in manette, non ha subito torture fisiche ma pressioni affinché lasciasse l’accampamento di protesta di Gdeim Izik qualche ora prima che questo venisse violentemente smantellato dalle autorità marocchine. 

2)      Ahmed Sbai, nato nel 1978, arrestato l’8 dicembre 2010 a El Aiun, celibe

Segretario generale del Comitato per la protezione dei prigionieri Sahrawi, membro dell’Associazione Sahrawi delle Vittime di Gravi Violazioni dei Diritti Umani commesse dallo Stato marocchino (ASVDH) e del Comitato contro la tortura di El Aiun, è stato gravemente maltrattato dopo aver protestato contro le forze armate marocchine ed è rimasto in manette e con gli occhi bendati. Ahmed Sbai ha confermato di non essere stato torturato fisicamente ma picchiato ed intimidito durante l’interrogatorio, di essere rimasto con gli occhi bendati e in manette fino alla sua remissione al Giudice della causa presso il Tribunale militare di Rabat in Marocco. Ahmed Sbai soffre di complicanze cardiache e dell’apparato circolatorio, si trova in un ospedale di Agadir in Marocco.

3)      Hassan Eddah, nato il 18/01/1987, arrestato il 4 dicembre 2010 a El Aiun, celibe

Difensore sahrawi dei Diritti umani nel Sahara Occidentale, è stato torturato psicologicamente e fisicamente, violentato con un bastone introdotto nel retto, gli occhi bendati e in manette, gli è stata versata addosso dell’acqua fredda e dell’urina e ha subito diverse violazioni dei diritti umani. Hassan Eddah, che soffre di gravi complicazioni su tuto il corpo, è stato accusato da agenti del servizio segreto marocchino di essere il corrispondente alla radio e alla TV del Fronte Polisario e colui che ha fornito loro informazioni sul campo di Gdeim Izik. 

4)     Deich Daffi, nato l’11/05/1987, arrestato il 3 dicembre 2010 a El Aiun, coniugato senza figli

Membro del Comitato di Dialogo del campo di Gdeim Izik, , è stato torturato, spogliato e violentato con un bastone introdotto dal retto, e per tutto il periodo di detenzione è stato bendato e ha subito diverse violazioni dei diritti umani.

5) Mohamed Bani, nato nel 1969, arrestato l’8 novembre 2010 a Gdeim Izik, coniugato con 6 figli

Ha subito tortura fisica e psicologica. E’ stato picchiato alla testa, tenuto per 6 giorni esposto alle intemperie, in manette e con gli occhi bendati, privato del sonno e del cibo. 

6)    Elbachir Khadda, nato il 6/10/1986, arrestato il 4 dicembre 2010 a El Aiun, celibe

Difensore dei diritti umani dei Sahrawi, membro dell’Osservatorio Sahrawi dei Diritti umani nel Sahara Occidentale, arrestato il 5 dicembre 2010 al café Las Dunas, Plaza Edchira a El Aiun. Dopo la sua testimonianza, non è stato oggetto di torture fisiche ma di pratiche che attentano ai diritti umani. 

7)      El Houcein Azaoui, nato il 10/11/1975, arrestato il 4 dicembre 2010 a El Aiun, coniugato con 2 figli

E’ membro del Comitato di dialogo del campo di Gdeim Izik, ha subito diverse forme di tortura fisica e psichica, dopo esssere stato privato dei suoi abiti, è stato violentato con un bastone introdotto nel retto, durante la notte gli è stata versata sul corpo dell’acqua fredda mista ad urina. Tutto il tempo che è rimasto presso gli edifici dei carabinieri, è stato tenuto bendato e in manette e ha ricevuto innumerevoli insulti e calci, è stato privato del sonno, cibo e acqua. 

8)      Etawbali Abdalahi, nato nel 1980, arrestato il 2 dicembre 2010 a El Aiun, celibe

Membro del Comitato di Dialogo del campo di Gdeim Izik, è stato arrestato il 20 dicembre 2010 dalla polizia marocchina, spogliato, tenuto in manette e con gli occhi bendati, è stato violentato con un bastone introdotto dal retto, gli è stata versata sul corpo dell’acqua fredda e dell’urina, il tutto accompagnato da insulti e colpi sul corpo, i cui segni sono ancora visibili.

9)      Mohamed Tahlil, nato nel 1981, arrestato il 4 dicembre 2010 a El Aiun, celibe

Già precedentemente imprigionato, difensore dei Diritti umani e Presidente del Comitato locale della sezione Bourjador dell’assemblea sahrawi per le vittime di gravi violazioni dei Diritti umani commesse dallo Stato marocchino (ASVDH), è stato arrestato il 5 dicembre 2010 al café Las Dunas, Plaza Edchira a El Aiun dalla polizia marocchina. Ha confermato di non aer subito torture fisiche, ma psicologiche, è rimasto con gli occhi bendati e in manette.  

10)  Cheikh Banga, nato il 12/01/1989, arrestato l’8 novembre 2010 a Gdeim Izik, celibe

Membro del Collettivo dei difensori dei diritti umani dei sahrawi (CODESA) e dell’associazione marocchina dei Diritti umani, è stato arrestato l’8 novembre 2010 nel campo di GdeimIzik da membri delle forze armate, è stato violentemente picchiato durante la detenzione nel corso della quale è stato spogliato, messo in manette, con gli occhi bendati, ha subito un tentativo di asfissia fino alla perdita di conoscenza, è stato sospeso in aria, picchiato su tutto il corpo, insultato e sputato in faccia. 

11)   Sidi Abdeljalil Laaroussi, nato nel 1978, arrestato il 13 novembre 2010 a Boujdour, coniugato con 2 figli

Ha subito diverse forme di tortura psicologica e fisica, spogliato, messo in manette, con gli occhi bendati per più di 4 giorni, ha ricevuto colpi su tutto il corpo, stordito con scariche elettriche, ha ricevuto minacce, insulti e ha subito diverse violazioni dei diritti umani.

12)  Bouryal Mohamed, nato nel 1970, arrestato l’8 novembre 2010 a Gdeim Izik, coniugato con 2 figli

Membro del Comitato di Dialogo del campo di  Gdeim Izik, dopo l'arresto è rimasto per 5 giorni con gli occhi bendati, nudo ed è stato violentemente picchiato con un tubo in acciaio.

13)  Lakhfaouni Abdalahi, nato nel 1974, arrestato il 13 novembre 2010 a Foum El Ouad, celibe

Membro della Commissione del Dialogo  nel campo di Gdeim Izik, è stato arrestato il 13 novembre 2010 a 25 km a sud ovest di El Aiun, ha subito diversi tipi di tortura durante la sua detenzione nel corso della quale ha perso coscienza, è stato obbligato a spogliarsi ed è stato violentato con un bastone introdotto nel retto, il corpo bruciato con delle sigarette, torturato con mezzi sadici chiamati “l’aereo” e “il pollo grigliato”, gli è stata versata dell’urina sul corpo, è stato simulato lo strangolamento, è rimasto bendato per tutto il processo, privato del sonno e di cibo. 

14)   Mohamed El Ayoubi, nato nel 1955, arrestato l’8 novembre 2010 a Gdeim Izik, celibe

E' stato violentato, tenuto con gli occhi bendati, in manette e nudo, gli è stata versata sul corpo dell’acqua fredda mista a urina. I suoi avvocati e sua sorella  Aisha Al Ayoubi dicono che, in seguito alle torture inflitte a Mohamed Al Ayoubi, egli non riesce a parlare, è debole e ha la mano destra fratturata, ha problemi psicologici e soffre di diabete. 

15)  Sidi Abderrahman Zeyou, nato l’1/01/1974, arrestato il 21 novembre 2010 presso l’aeroporto di  El Aiun, celibe

Laureato in economia, impiegato al comune, non è stato torturato ma maltrattato e per tutta la detenzione è rimasto in manette e con gli occhi bendati. E’ possibile che il suo arresto sia dovuto al fatto che ha partecipato alla Commissione di Dialogo dei civili Sahrawi nel campo di Gdeim Izik.

16) Mohamed Lamine Haddi, nato nel 1980, arrestato il 20 novembre 2010 a El Aiun, celibe

Difensore dei Diritti umani e membro dell’Associazione Sahrawi delle vittime di gravi violazioni dei diritti umani commesse dallo Stato marocchino (ASVDH),è stato arrestato il 20 novembre 2010 da agenti de « l’intelligence » marocchina, afferma di non aver subito torture fisiche ma violazioni dei diritti umani, di essere stato tenuto in manette e bendato, privato del cibo. L’arresto di Mohamed Lamin Haddi potrebbe essere dovuto al fatto che il 20 novembre 2010, questi aveva previsto di riunirsi con due medici belga, le dottoresse Marie Jeanne Wuidat e Ann Collier che erano andate fino ad El Aiun in missione umanitaria per visitare alcune vittime della repressione delle autorità del Marocco. Le dottoresse belga furono espulse da El Aiun.

17)   Mohamed Elbachir Boutangiza, nato nel 1974, arrestato il 19 novembre 2010 a El Aiun, celibe

Prima di essere portato davanti al Commissariato, è stato violentato, sottoposto a scariche elettriche, insultato, privato del cibo e del sonno. 

18)   Ettaki Elmachdoufi, nato il 23/11/1985, arrestato l’8 novembre 2010 a Gdeim Izik, celibe

Era soldato dell’esercito marocchino prima di esserne espulso un anno e mezzo fa. E' stato torturato, tenuto in manette e con gli occhi bendati, ha subito trattamenti inumani per 6 giorni ; in seguito alle botte ricevute, è stato trasferito all’ospedale militare dopo le testimonianze portate alla sua famiglia da due testimoni oculari.

19) Sidi Abdallahi Abbahah, nato nel 1975, arrestato il 19 novembre 2010 a El Aiun, celibe

E' rimasto nudo, in manette e con gli occhi bendati per tutta la durata dell’interrogatorio, è stato privato del sonno e obbligato a rimenere con la faccia rivolta verso il muro senza potersi muovere.  

20)   Sidi Ahmed lemjiyed, nato l’1/05/1959, arrestato il 25 dicembre 2010 a El Aiun, celibe

21) Brahim Ismaili, nato nel 1970, arrestato il 9 novembre 2010 a El Aiun, coniugato con 5 figli

22) Mohamed Mbarek lafkir, nato nel 1978, arrestato il 10 novembre 2010 a El Aiun, celibe

23) Mohamed Khouna Babait, nato nel 1981, arrestato il 15 agosto 2011 a El Aiun, coniugato con un figlio

24) Ahmed Daoudi, nato nel 1971, arrestato il 24 ottobre 2010 a Gdeim Izik, celibe

 

 
 
 

Rapporto di Stefano Liberti di ritorno dal campo di Gdeim Izik poco prima del suo smantellamento

Post n°6 pubblicato il 08 Novembre 2011 da ANSPS

A un mese e mezzo dallo smantellamento violento del campo di Gdeim Izik, a 12 chilometri da Al Aaiun, capitale amministrativa del territorio del Sahara occidentale occupato dal Marocco, è utile ragionare su quella protesta e sulle rivendicazioni che l’hanno generata. Il campo era costituito da alcune migliaia di tende, almeno 5000 secondo gli stessi responsabili. La protesta, iniziata il 10 ottobre con una decina di tende e una cinquantina di persone, ha finito presto per gonfiarsi a dismisura: nei momenti di massima attività il campo è arrivato a contenere fino a 20mila sahrawi, provenienti da Al Aaiun, ma anche da altre città del Sahara occidentale occupato. Nei giorni che ho personalmente trascorso all’interno della tendopoli, ho potuto registrare una presenza di circa 4000-5000 persone. Una stima ovviamente imperfetta, ma abbastanza verosimile, dal momento che nel corso di un pomeriggio tutta la popolazione del campo si è riversata in uno spiazzo per accogliere la solidarietà dei lavoratori sahrawi del fosfato. Molti dei più attivi organizzatori della rivolta hanno avvalorato questa cifra, confermando che la gran parte delle persone faceva delle sorte di rotazioni. Passava cioè due-tre giorni nella tendopoli, per poi far ritorno ad Al Aaiun. 

Il campo era completamente autogestito, con tre comitati che si dividevano compiti e funzioni. I tre comitati – uno incaricato dei negoziati con le autorità marocchine, uno della sicurezza, una della gestione propriamente detta (raccolta della spazzatura, distribuzione di alimenti e medicinali) – erano costituiti ognuno da nove persone. Tutti gli appartenenti a questi comitati erano giovani più o meno sulla trentina, che negli anni precedenti non si erano particolarmente distinti nelle proteste indipendentiste contro il Marocco. Dai colloqui avuti con i responsabili, sono emerse rivendicazioni a forte carattere sociale: la necessità di avere i propri diritti al lavoro, allo studio, alla proprietà equiparati a quelli dei coloni marocchini. Tutti lamentavano di essere cittadini di serie B e definivano l’esperienza del campo di Gdeim Izik come “la prima volta che ci sentiamo padroni a casa nostra”.  Il corollario di queste rivendicazioni sociali erano quelle di natura politica. Senza dirlo apertamente, tutti gli abitanti di Gdeim Izik con cui ho avuto modo di parlare appoggiavano l’opzione indipendentista e avevano come riferimento il Fronte Polisario. Ufficialmente, tuttavia, il comitato di negoziazione affermava di non occuparsi di questa questione – “dal momento che il rappresentante del popolo sahrawi è il Fronte Polisario e che il suddetto Fronte è impegnato in negoziati politici diretti con il Marocco” – e che pertanto le rivendicazioni erano prettamente di natura sociale.

Nel momento in cui sono entrato io al campo, quattro giorni prima del suo smantellamento, la situazione era già molto tesa: la tendopoli era completamente circondata dai soldati marocchini, che avevano eretto un muro tutto intorno al territorio, in modo da controllare l’accesso. Per arrivare da Al Aaiun a Gdeim Izik bisognava passare tre posti di blocco marocchini, dove tutti i cittadini stranieri intercettati venivano rimandati indietro. Malgrado avessero costruito il muro, i soldati marocchini erano accampati all’interno della fortificazione, come forma di provocazione nei confronti degli abitanti del campo. Si mantenevano a una distanza di sicurezza di appena 100 metri dalla tendopoli, facendo sempre notare la propria presenza. 

Anche le condizioni igieniche erano estremamente precarie. Non c’erano bagni e vi erano solo due cisterne per la distribuzione dell’acqua. Secondo i responsabili del campo, le autorità marocchine non autorizzavano l’ingresso del materiale per costruire servizi igienici né permettevano il trasporto di bagni chimici. Tutto il territorio intorno al campo cominciava a mostrare segni evidenti di deterioramento igienico. La mattina un gruppo di volontari ha fatto una mega-raccolta di rifiuti, che sono stati accatastati su due camionette e portati fuori. Nonostante la precarietà della situazione, all’interno del campo c’era grande entusiasmo. Tutti sostenevano di voler rimanere a oltranza – e almeno fino alla festa di fine Ramadan, prevista per il 15 novembre. L’intervento delle forze marocchine – l’8 novembre all’alba – ha interrotto questa esperienza brutalmente e prima del tempo.

 
 
 

Notizia del 5 novembre 2011 - Sciopero della fame

Post n°2 pubblicato il 07 Novembre 2011 da ANSPS

Oggi 5 novembre 2011 è il quinto giorno di sciopero della fame per i prigionieri politici sahrawi che si trovano nella prigione locale di Salé 2 in Marocco. I prigionieri hanno cominciato lo sciopero il 31 ottobre 2011 per rivendicare i loro diritti legittimi e soprattutto il giudizio immediato o la liberazione incondizionata.

In questa quinta giornata di sciopero, il medico ha visitato i prigionieri per la seconda volta e ne ha controllato la pressione arteriosa e il peso: sono stati registrati alcuni dati allarmanti per quanto riguarda la perdita di peso:

o     Ennaama  Asfari :                  2 kg

o     Mohamed Khouna Babait : 4 kg

o     Sidi Abdeljalil Laaroussi:      3.5 kg

o    Mohamed Tahlil :                4 kg

o     Ahmed Daoudi :                  3 kg

 

In un altro contesto, i prigionieri politici sahrawi Sidi Abderrahman Zeyou e Sidi Abdallahi Abbahah, anch’essi scioperanti, si sono presentati davanti al giudice istruttore come parte dell’indagine dettagliata nel secondo dossier o il dossier noto come quello delle forze ausiliarie, e ha assistito all’indagine l’avvocato Noureddine Dalil.

Le famiglie dei prigionieri politici detenuti nella carcere locale di Salé 2 hanno dichiarato che i loro congiunti hanno firmato giovedì 3 novembre 2011 dei documenti sottomessi loro dalla direzione penitenziaria e per ordine del giudice istruttore sono stati informati che l’inchiesta era terminata conformemente all’articolo 59 del codice penale militare, ma non è stato loro precisato se la fine delle indagini riguarda tutti i dossier o soltanto il primo. 

 
 
 
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