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2012: il (non) rischio di un'esplosione di supernova vicina


Anche se la maggior parte delle persone in questa fine anno è preoccupata più da possibili catastrofi economiche che da quelle cosmiche, con l'avvicinarsi del 2012 - anno fatale secondo la leggenda del "calendario maya" - è previsto un ritorno di fiamma delle stucchevoli fantasie millenaristiche che vorrebbero che con la fine del 2011 si avvicini anche la fine del mondo. E una tra le idee più gettonate dai catastrofisti sia che l'apocalisse possa venire da un evento cosmico distruttivo, come l'esplosione di una supernova proprio dietro casa nostra.Nella speranza di stroncare sul nascere la diffusione di queste dicerie, gli scienziati del Goddard Space Flight Center della NASA hanno diffuso le stime sul rischio reale di simili eventi. Data la quantità incredibile di energia rilasciata in un esplosione di una supernova - corrispondente a quella che il Sole emette nel corso della sua intera vita - un evento simile che avvenga in prossimità del nostro sistema solare comporterebbe effettivamente dei rischi. In particolare, la radiazione X e gamma radiazione proveniente dalla supernova potrebbe danneggiare lo strato di ozono che ci protegge dai raggi ultravioletti nocivi raggi del Sole. Ma perché l'esplosione provochi danni significativi allo strato di ozono della Terra, l'esplosione di supernova dovrebbe avvenire a meno di 50 anni luce di distanza. Considerato che tutte le stelle "vicine" potenzialmente in grado di dar origine a una supernova sono però molto più lontane - la supernova più vicina a noi che sia esplosa in tempi moderni è la Supernova 1987, che si è manifestata nella Grande Nube di Magellano, una galassia satellite della Via Lattea, distante poco meno di 160.000 anni luce - e che nella nostra galassia si presentano da una a due supernove al secolo, gli astronomi escludono qualsiasi rischio reale di un simile catastrofe.