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Per Phebe


VERISMO - Il VERISMO si affermò in Italia negl' anni settanta e ottanta, sulle basi del NATURALISMO FRANCESE, portato a grande fortuna sopratutto dal narratore EMILE ZOLA (1840 - 1902), divulgato e tradotto in Italia dal 1873 - 74 in avanti. - I "NOSTRI REALISTI" furono GIOVANNI VERGA con "I MALAVOGLIA" e "MASTRO DON GESUALDO", LUIGI CAPUANA con "I VICERè", e in anni successivi GRAZIA DELEDDA con "ELIAS PORTOLU", "CANNE AL VENTO". - La ricerca letteraria dei naturalisti e dei "nostri realisti" comporta non soltanto un nuovo modo di accostarsi alla realtà, ma anche un nuovo modo di rappresentarla, e quindi una nuova forma di letteratura. L'ambiente diviene causa primaria del comportamento degl' individui, avendo "ogni luogo" una sua diversa influenza. Questo legame fra personaggi e spazio provoca, in genere, un effetto di staticità, che corrisponde anche ad un sentimento soffocante, doloroso del vivere. Lo scrittore non si consente alcun indugio su descrizioni pittoresche o fantastiche, come nessuno spazio è dato al giudizio psicologico: il narratore registra ambienti, atteggiamenti, parole, pensieri senza alcun intervento personale secondo la nuova tecnica dell'impersonalità. Un romanzo di tale genere si rivolge ad un pubblico multiforme per appartenenza sociale e non si qualifica come strumento d'intrattenimento, bensì come arma di denuncia delle disuguaglianze e dei pregiudizi. Il lettore dev'essere "aggiornato" sui progressi delle scienze sperimentali, libero da premesse sentimentali e da illusioni idealizzanti.