Per scintillìo

Post N° 23

camminando senza dire una parola fino a casa di m.
sotto casa di m.
m: me lo dai un bacio?
r [lo guarda, basita.]: no.
m: dai, dammi un bacio. se no non me ne vado.
r: no.
m [si, avvicina, da un bacio a r. rigorosamente sulla guancia.]: dai, un altro.
r [sguardo fisso nei suoi occhi, mentre si avvicina per il secondo]: i conti con la coscienza, eh.
m [dirigendosi verso l'ingresso]: e chi ce l'ha una coscienza...
r [non l'ascolta neanche. lo sapeva già.]: tzè.
[r: cuffie già nelle orecchie. si dirige verso casa.
poi si ferma a fare la spesa. qui, a quest'ora, anzi un'ora e mezza fa, ci sono anche dei supermercati aperti. compra: succo d'arancia -strachimico-, pane, patè de fois gras -radioattivo di sicuro-, tonno al naturale, due tavolette di cioccolato -una al latte, una fondente, entrambe con le nocciole-, yogurt greco. per il totale de li mortacci loro di undicieuroesessantacinque. riprende la strada di casa. sull'ingresso, per la seconda volta da quando è arrivata, trova un pezzo di fumo. proprio nel momento del bisogno. r sospetta che questa città la ami. si prepara all'inculata. e invece no. r riceve una telefonata che le comunica che domani arriva pure l'erba buona. r sorride. impasta il tonno al naturale con dell'olio extra vergine d'oliva, un po' di filadelfialait rubato a chissàcchi nel frigo, pepe a piacere. alla fine dei conti, non si capisce ancora se è più chimico il fumo o il succo d'arancia. e una latta da chilo di vernice rosso vivo, arriva a costare sedici euro e settanta. ma com'è sta cosa? devo ingegnarmi. ci sono già delle progressioni in arrivo. bisogna mantenere la memoria storica. ho trovato articoli di giornale particolarmente interessanti. ma in italia, queste cose le dicono?]

Post N° 22

rielaboriamo il concetto, monsieur.
quasi ti ho amato, e poi mi è passato tutto.
e pare sia così anche da quelle parti.
[credo che tutti e due abbiamo contribuito a queste sequenze.]
sai, non succede niente, alla fine è ridicolo e patetico quello che sta succedendo.
non è la prima volta, però adesso fa molto meno male di prima.
ci si chiede solo come mai.
ma già si sapeva che non avrebbe fatto male.
lo si diceva di recente.

Post N° 21

d'altronde, per risalire non si può fare altro
che scavare fino in fondo.
non è che non ti voglio più bene.
è che voglio rinunciare a qualcosa.
però ti voglio sempre bene.

[e ti ho visto come mi hai seccata con l'occhio, prima.]

[e ancora effettivamente mi fai un certo effetto.
e ti dico che il rientro è stato decisamente fatale.]

ahimè, sono nel pieno di una crisi.
non desideravo altro.


in questo momento, mi vien da ridere.
ma magari non è il caso.

ci si prende sempre troppo sul serio.


e, e, e.

Post N° 20

ecco.
poi, mi ritrovo sempre a [stra]parlare di te.

in questi giorni di assenza,
vorrei mancarti almeno un po'.

sento la distanza, come una picconata sui mignoli dei piedi.
quantomeno, inopportuna.

Post N° 19

io lo so che mi dici che non ti fidi di nessuno,
perchè non vuoi che mi fidi di te.
[è un buon metodo per mettere le mani avanti.]
ma non ti preoccupare per me.



[le mani in avanti, mettile solo quando allarghi le braccia per stringermi.]

è una traggedia, sai?
io mi fido già.


anem'e ccore.

eccetera eccetera eccetera.

la cosa più bella, è che da adesso siamo sempre più dentro.