La vera me stessa

Post N° 894


Sono riuscita, a malapena, a fare l'alberello, di Natale.Mancano le strenne. Ma sebbene, abbia rifatto la cantina lo scorso anno (anno scorso??? a me, pare passato un lustro, anzi, più), i tre piani sotterranei ci stanno tutti, e la puzza di muffa pure. Quindi le ho ben stese sullo stenditoio, bello il gioco del sole, con l'oro delle stesse. Qui è ancora autunno, inoltrato, spero mi aspetti il pratone, per fare le ultime foto all'ultimo strascico. La mattina fa freddino, e l'inverno che ormai è imminente, fredda l'ultimo strascico di questo autunno verdissimo in città. Sono i giorni più difficili della mia vita. Ne parlavo con le mie amiche. Mi sento vuota, sfibrata, demotivata. Se non fosse, che la Natura e la Luna magnifica di queste sere, mi invitano ancora alla Speranza. Ho fatto un servizio fotografico alla MissLuna, Madre bellissima, che mi sorprende come un pallone gigantesco a bordo della macchina, io passeggera della mamma naturale, e a destra, alla mia destra lei, bombardamento del cuore, senza fare male. Improvvisa, nel cielo ancora azzurro, vicinissima, come un altro mondo ancora possibile. Il mondo che vorrei io. Poi scompare, dietro i palazzi nel buio, della serata. Poi riappare di nuovo, sempre uguale, sembra. La vedo dietro i rami, fare capolino dai palazzoni, poi riappare, lassù con una stellina brillante vicina. Sempre là. Sembra dire, sono immutabile, eppure nuova e diversa. Le sere, queste sere, sono carezzevoli, fredde e fresche uguali, quando sembra davvero tutto perduto, l'aria sul serio mi accarezza la guancia. Sarà che non mi basto, e allora arriva qualcuno, la natura, il cielo stellato, l'aria, le stagioni, a dirmi ancora che ce la farò. Mi sento bene, nonostante il freddo. Anche se tutto intorno sembra così assurdamente irreale. Luci finte, che davvero stonano con quest'aria autunnale ancora per poco, lo so. Mi sento bene, nella mia magliettina senza corazza dei miei amici cinesi imbottita. Porto una magliettina confortevole, con sotto un reggiseno firmato e anatomico regalo di mia sorella, confortevole. Mutandine carine, pantaloni di lana calzettoni. Ho deciso di lavare i capelli più spesso, questa città è sporchissima. Ho deciso di rimettere il rimmel, un aiuto, per i miei poveri occhi un po' a fessura bassa, sempre piangenti, sebbene, nel corso degli anni, si siano tirati su, nonostante tutto!!! Urgerebbe seduta dal parrucchiere, anche se, i lavaggi con shampo ecologico, fanno tornare la mia chioma selvaggia agli antichi albori,ma tante e troppe strenne d'argento, faccio concorrenza agli alberi di natale, sto in tema eh, debbano essere recuparate, ma, naturalmente essendo la chioma selvaticamente voluminosa il leone maschera, appunto. La seduta routinaria dalla dentista ieri, è stata un po' dolorosetta; un piccolo intervento di routine, rimandato da tempo, troppo, e quella maledetta puntura. La musica, rilassante, bella. Suo figlio, che appare, we, bellodicasa, sono sempre io, eh. E la madre, cosa vuoi? ti sei perso qualcosa?.. si si, lo so io che si è perso, e che cosa vorrebbe trovare. La gente, a volte rimane sorpresa. L'ho detto, mi dico, ancora, abluzioni della testa, sempre, che un po' si calma, e, anche se non sono una con tutte stelle della e nella vita, le stelle, riesco ancora a vederle su nel cielo, e tutti, mi chiamano signora, sebbene, non è che ne sia tanto entusiasta.. ma l'involucro deve essere equilibrato, è una risorsa, anche per la salvaguardia della bambina forte che è dentro, di mè. Sempre io.Mi prende una sorta di apatia, ultimamente, di insofferenza verso tutto. Anche verso "certe riunioni", cui non riesco a trovare un raccordo. Sono stufa di tutto. Mi sembra che tutto il possibile che io posso non mi porta a nulla di veramente costruttivo, mi dico, che mi resto sola nell'affrontare tutti i miei giorni, che non ho più la forza mentale, per progredire e aiutare mio figlio in un disturbo grave, che è più grande, di noi.E' come se cercassi le risorse altrove. Ma cosa posso fare? Non voglio giustificarmi. Faccio quello che posso. Sogni intrecciati, sonni a volte confusi. E' che tutto muta, continuamente, e si lotta contro il carattere che smussare a volte non è facile.Mi sono fatta forza, per scrivere, perché mi dico, che è l'unica cosa che ora mi resta e riesco a fare. Qui in questo piccolo spazio mio che mi sono ritagliata, quando tutto intorno crollava, rovinosamente. Io ho fatto ogni piccolo esperimento, mi dico. Per non morire.Ora sono di nuovo più confusa di prima, e faccio piccolissimi passi a stento, perché di più non sono capace. Mentre lo scrivo, mi dico, che sembro rassegnata, ma forse un poco lo sono, mi lascio guidare da me, e dai miei limiti. E dai pugni che continuano ad arrivare. Tutto muta come le stagioni, e anche se il ciclo è sempre quello si modicano le cose, non per una sorta di destino fatale, ma per qualcosa che gira insieme a noi.  Cerco di fare il  possibile. L'impossibile, io non ci riesco.Ho molteplici dubbi. Oggi rivedrò la psicologa. Ho paura, che Matteo tenti di nuovo di buttarsi di sotto. E poi, domani verrà a scuola. I dubbi sono, ma che ne sa lei di Matteo? dopo averlo visto solo per due ore. E anche dopo un'anamnesi di 4, cosa sa, davvero, di noi? Tutto è scollegato, tutto è improduttivo, e' come se, la rete che ho costruito in tutti questi anni si è strappata, lacerata, ed io e lui, nuotiamo in questo mare, e ora siamo prigionieri di mulinelli, in cui a volte ci stacchiamo e riusciamo a nuotare in questo mondo, pazzo, più di noi.L'anno scorso è stata una bella parentesi, anche se stavo già incasinata. La sua cameretta, la cantina, la poltroncina, i poster e i miei sogni... eppure qualcosa già si stava modificando e cambiando, perché tutto cambia, nonostante rimaniamo sempre noi.Ora è tutto di nuovo cambiato. Mi devo muovere, ancora. E' che sono davvero scoglionatissima! l'assistente sociale che doveva chiamare, non si è fatto vivo. Lo so che devo muovermi io. E' che sono stanca, davvero. A cavallo l'altra volta è scappato,.. per tutta la caserma! io avevo fatto bene ad andare via, per scegliere un altro maneggio, ma si è rivelato peggio di questo. E le nozze coi fichi secchi mica c'entrano. C'entra che sono stanca, sempre di più. Ma poi rifletto e mi dico, si può dalla stanchezza, ricominciare, di nuovo e ancora. A far uscire quelle parole, che saranno ancora un'altra spinta? si può da questo inverno ritornare ancora a sperare, sul serio, in una o più possibilità.Ho scritto confuso. Meglio così.Perché butto qui, la confusione, in questa mia stanzetta solitaria, in questo mio piccolo/svago/sogno/possibilità/finestra/isoletta Mia, solo mia.Da questo pc, non posso mettere nuovi box per il mio blogghetto. Volevo mettere l'albino unica risorsa nostra, al momento, che scalda queste giornate. - Insieme al sole. Volevo mettere dei video, ma non me li fa mettere. Boh, forse è troppo alta la protezione, forse, nonostante gli anni e le frequentazioni, sono rimasta la stessa persona profana, che si arrampica su questa parete, e che in equilibrio, cerca ancora, il suo.A presto.Roberta