La vera me stessa

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Il mio Matteo guarda il mondo dalla finestra, il vento, gli alberi e saluta ad oltranza, "tutti" - il mondo mondiale.. l'ho soprannominato "la vedetta lombarda", che qualche goccia di sangue, anche c'è.Il mio Matteo, oggi, a scuola è stato bravissimo: ha lavorato. A detta del suo assistente storico. ... Santa Scuola - sacroSanta Scuola.. - torno sui miei passi, almeno qualcosa ancora c'è. Mi capita di perdere il baricentro, il mio equIlibrio è precario. Riesco a fare esclusivamente il necessario. Posso solo il necessario, che mentre però lo scrivo, mi dico, che già ho fatto l'impossibile, potendo il necessario, e non è uno scioglilingua, men che meno un esercizio alla tastiera.Il vento si sta rafforzando. L'aria è umida, ma non fredda, come potrebbe e dovrebbe essere in questo periodo. Le anomalie climatiche diventano sempre più evidenti, si sentono sempre più forti addosso. E allora mi torna in mente il mio bambino, anche se più bambino non è.  E' un inverno autunnato e anche un pò primaverato come usava dire lui.... Matteo docet, Matteo dolcissimo. anche se lui più bambino, non è.Che ne sarà di noi? ha un senso scriverlo ormai solo per me stessa e per occhi attenti che poseranno qualche istante qui per poi  proseguire? nelle successive letture?Mi hanno scritto da un'associazione (una delle tante) nel ginepraio frammentato che è questo mondo genitoriale, e a febbraio sarò in quel della magliana, sperando di non perdermi, come ho fatto lo scorso lunedì, che per aver solo sbagliato una direzione mi sono trovata in un sobborgo, di cui nemmeno sapevo l'esistenza, e sì che conosco questa città (periferie comprese, di cui peraltro sono figlia ((con vanto)), di tante lune di questa città:-)) appunto.Mi sono persa, senza cellulare, nell'ennesimo fallimento di cui scrivevo. Non è un vero e proprio fallimento.. sarebbe un corso di cucina, organizzato, per una volta alla settimana per 10 incontri per la modica somma di euro 540, dall'altra parte di roma, una sola volta a settimana appunto, il martedì, dalle 17 alle 20. Il che vuole dire, uscire da casa alle 16 e rientrarvi alle 21. Perchè è a sud (di roma) ed io sono a nord.Prendere la metropolitana si potrebbe.. qualora riuscissi a farci entrare Matteo.. e non è solo questo il punto. Cosa faccio nelle tre ore di scarto? leggo?.. certo, buona idea, ma, se resto troppo nei paraggi -- insomma non voglio essere troppo coinvolta, o meglio, ho bisogno di riposare. ecco.Mi sento così stanca e sfiduciata. A febbraio ri-aumenteremo l'ippoterapia, e forse anche la piscina. Devo scrivere agli organizzatori per questa estate, e ancora non l'ho fatto, devo scrivere a mia cugina, e ancora non l'ho fatto.Tutte le forze, le debbo mettere per alzarmi la mattina e riuscire a mantenere un equlibrio saldo, per la nuova scelta che ho fatto.Vorrei una città più piccola a nostra misura. Vorrei poterla vendere davvero questa casa (che si sta dimostrando un'operazione ciclopica), vorrei non avere più paura, vorrei che ci fosse una rete di aiuto, che di fatto non c'è. E sono sempre più affaticata.Matteo non può più uscire a piedi! ferma le persone, le blocca, vuole dare la mano a tutti, e non è più un bambinetto dolce. E' un ragazzo.. alto (troppo), molto bruno (sembra un armeno), piuttosto insistente e dal soliloquio divertente ma spiazzante!io cerco di scriverlo per darmi la possibilità di darmi anche una direzione. La psicologa privata, ha tentato di chiamarmi, ma senza la mia risposta.. Non ci riesco a risponderle. Faccio male, perchè io da incallita ex segretaria, rispondo a tutti, a prescindere, anche ai seccatori,e sono brava anche a fare la segretaria di me stessa! per deformazione... ma stavolta, non mi è andata la mano sul telefono, è stato più forte di me. Non mi piace questo silenzio.. il colloquio a scuola è stato buono, ma non mi è piaciuto l'approccio con Matteo, tutti quegli urli, e poi, anche sui consigli, insomma.. mi ha detto che devo lottare.. ma io di lottare non ce la faccio più. Sono superstanca. So che non devo abbattermi/arrendermi, ma sono veramente stufa di serntirmi dire sempre le stesse cose, sempre negative di abbandono totale, e minacciare le solite denunce.So che mi devo muovere, perchè solo IO, posso fare qualcosa per mio figlio, esclusivamente IO.Forse non fa davvero bene, sfogarsi in questo modo, .. Matteo si sporge per provocazione alla finestra stiamo al primo piano per fortuna, e non le sopporto più le occhiate delle persone.. sebbene, molti siano comprensivi, non gli posso stare incollata come una sanguisuga.. effettivamente, la sanguisuga è lui.. in senso buono.. ma è il periodo più atroce della mia vita, dal quale riuscirò ad uscire.    (?)Stanotte ci pensavo, mentre anche i miei più piccoli pensieri, viaggiavano sulle molteplici ed infinite gocce di acqua che cadevano copiose al suolo in un concerto snervante.. le sentivo sulla mia schiena come una tortura, l'umidida che si manifestava con il troppo calore della camera, i pensieri misti ai tarli, che davano da mangiare a piccoli tarli che spappolavano la mente, a poco a poco, e poi l'anima si autoleniva, il corpo soffriva, il cuore muto e rassegnato, a sprazzi usciva fuori gigantesco arrivava ovunque e mi scaldava rimettendo tutto a posto. ma non riuscivo ad alzarmi dal letto, in una sorta di catarsi improduttiva per non riuscire a trovare una soluzione, e stamattina, nonostante l'assemblea scolastica di rientro alle 11 sentivo una sveglia nel cervello sfodare una parte come un martello pneumatico.. sono al giro di boa! alla resa di ogni mio conto, alla resa di tutti i conti, che come al solito non tornano, ma non è che me ne importi poi tanto. Qualche cosa l'ho rimessa a posto anche stanotte, mi sono assolta, ho rivisto qualche mostro, bene bene, svanito subito, poi, mi sono assolta di nuovo, ho continuato apensare, a pensare e ripensare, a sentire il cuore esplondere di grandezza a cercare di andare su a colmare ed accarezzare la mente, che non mente, ma vuole solo stare serena, seppur nella grande tempesta di vita, la mia. Continuo a capire le cose? dove sta la verità? anche nelle paranoie? anche nelle disfatte? nei tarli? è solo una notte insonne, dell'ennesimo inverno dell'ennesimo ciclo senza mai una gioia seppur minima? ma io so gioire anche di un abbinamento nei miei vestiti, nel mettere in ordine piano piano la casa, nel potermi ancora dire, che ce la faccio, che il mio non è un annichilimento improduttivo - l'aver scelto di non intossicare mio figlio con quelle maledette pasticche, che forse quando diventerà grande sarò costretta a dargli. E se riuscissi a gettarli via tutti i mostri, e le mostre (non quelle a cui vado volentieri), :-)) e se riuscissi a liberarmi una buona volta.. ma non è facile come a scriverlo.non ci sono mai stata, con le mani in mano io. Ho solo cercato un poco di alleggerirmi, quando il peso diventata e diventa ancora estremo.. ma non con dei palliativi, infruttuosi, bensì, con la consapevolezza più atroce, ci si può alleggerire? con le cose più pesanti del mondo? esiste la ricetta per questo? Sono presuntuosa? ci provo con la poesia, con l'ironia, con l'autoironia, con il mio terzo occhio. di cogliere me tra le righe e cogliere il cuore, come sempre.Una dolce domenica, con il nipotino e gli affetti, di pioggia battente/incessante, di blu del cielo blu che sembra il mare, di squarci gialli misti ai grigi, che facevano sentire strani gli occhi, di calori fuori misura in un gennaio, che ha di invernale solo gli alberi secchi, anche se, ho colto un rosa e celeste misto che mi abbracciava nel gorgo impossibile del mio nuovo destino.Non gioco con le parole, tento come sempre di sistemare i pensieri del cuore. Cerco di riprendere ciò che sembra andari via di mano, perchè non riesco a scrivere più quando vorrei, ma ci sono mai riuscita? sì, mi dico!, ora non più.Non mi sento in colpa ma mi dispiace.Mi dispiace, non riuscire a parlare in tempo reale di ciò che vorrei accarezzare dei sogni che ancora mi cullano della realtà che amo a prescindere anche nella sua ferocia.Sotto questo cielo plumbeo e scurissimo, c'è un sole che splende altrove e sorride e illumina sorrisi.Da questa parte, c'è corrente anomala, finestre aperte, possibilità limitatissime, la mia vita strana.Devo solo ri-abituarmi ai nuovi cambiamenti Devo ritrovare le forze, assolutamente, niente illusioni.. niente immaginazioni, solo la verità, la realtà.. Ho scelto il viaggio dentro me, l'ho sempre fatto, perchè solo attraverso quello ho delle possibilità concrete, perchè conosco i limiti, vedo tutto quello che è stato, e non è facile. Non tanto assolvermi, quanto vedere proprio tutto. Mi è stato detto che non tutte le porte si debbono aprire, ebbene, io ho scelto di farlo, per continuare a vivere. La scossa elettrica c'è stata ed è stata anche pericolosa, lo è ancora. Ma non è quello che temo. Temo di non farcela, e non lo scrivo perchè voglio incoraggiamenti (sebbene graditi e cari, le onde si caricano di positivo anche nella tecnologia più becera- accade), ma perchè mi fa bene poi venirlo a rileggere..   (venire a rileggere, che poi ce l'ho fatta).
    http://www.youtube.com/watch?v=LOrHUi-BWbU