La vera me stessa

Post N° 931


L'inverno un pò autunnato e primaverato, un pò autunnale e primaverile, come dice il mio Adorato Matteo, ci sta lasciando. Si sta alzando un forte vento di tramontana, le previsioni parlano di arrivi naturali, di questo generale, mai domo, ma mica siamo in Brasile:)   : insomma .. arriverà l'inverno, ma non la neve, a Caput Mundi. E l'inverno autunnato/primaverato ha salutato nel suo l'abbraccio ipotetico all'autunno e alla primavera, con un crepuscolo spettacolare, che si è inserito dietro le mie pupille, penetrandole, con mia somma meraviglia. Riesco a meravigliarmi dei crepuscoli, .. una volta,... perdendomi nei ricordi, la notte e la sera mi abbracciavano fresce, con le carezze, ora, le vedo con gli occhi nuovi, ed è nuovo anche il colore. Bello.. ho fatto delle foto, con la macchinetta ciofechette' :-))) vedremo poi se sono venute bene. Se rendono giustizia al crepuscolo.. Io, Matteo e l'albino divino, il crepuscolo, l'asfalto e l'aria che cambiava, ci siamo mossi insieme, ad unisolo in questo venerdì che chiude la settimana. Sono riuscita a fare tutto, come sempre, anche se mi si è un pò bruciacchiato l'aglio, mentre facevo il pesce per Matteo. Ho imparato a fare tutte le verdure ripassate in padella (alla mia tenera età) :-))) anche loro un pò bruciacchiatelle. Nessuno è perfetto, tantomeno, io.riprendo i miei pensieri, ballerini, ripenso, all'asfalto, all'albino mio adorato, fosse qui..., ripenso, alla mia utilitaria blu, ripenso, al profilo di Matteo nella macchina, al mio sentire, alla macchina che sembra andare da sola, sul sottile filo di lana della vita, nel grigio pieno di buche dell'asfalto delle strade che percorro, a tutta la pioggia di questi giorni, che ha bucato di nuovo le strade, in cui riposa la città più antica che c'è, la MetRopoli che giace sotto, riposa, e noi sopra, ai quadri ottocenteschi pitturati a cielo aperto, e a me, che penso e non voglio pensare al fatto che sono a bordo di una tanica piena di benzina! e mi vengono in mente in RaMmestein che non metterò:-) oraC'è un silenzio strano, misto alla tv, misto all'odore del cibo , misto a quel che devo fare (apparecchiare e tutto il resto come ogni sera), e volevo un pò portare la testimonianza mia come sempre, ma il post-it non mi esce come ce lo avevo in mente, magari dopo, dopo la cena, forse.Riprovo a prendere il pensiero, i, pensieri. RIpensavo ai personaggi che hanno scritto i libri sui loro figli, personaggi più o meno già famosi. Scrittori, giornalisti. Hanno scritto libri. Io, ho fatto un blog, io, scrivo un blog. Del resto, chi scrive, lo fa anche e soprattutto per se stesso, ma noi stessi, quando ci confrontiamo con l'Autismo, è perchè ne abbiamo poi bisogno di scriverlo.Perchè è come se poi, stiamo meglio.Mi dicevo, e pensavo a quello che serve, per l'autismo. Cuore forte, nervi di acciaio. E viceversa, anche. Nervi forti, cuore d'acciaio.. ma, non siamo mica delle macchine.. eppure. Mi sento avvolta da una nuova calma, sebbene, dentro mi senta anche come un vulcano in ebolizzione. Il fatto, è che siamo sottoposti a stress continuo. Parlo anche per i genitori, come me, e mi dico. Che sono fortunata, in qualche modo.. io a volte posso anche scrivere. Posso ancora portare Matteo a cavallo. E' oppositorio al massimo ultimamente, e mi provoca, continuamente.. è come maneggiare una bomba ad orologeria. E' come se avessi sempre paura di sbagliare una risposta, una domanda. E' come se ci fossero continui stimoli, continue cose che lui usa per mettermi alla prova, continuamente, come se.. mi testasse..Se fossi anche io giornalista, e famosa, magari avrei già comprato una casa "seconda". possibilmente in campagna, con terapisti yoga, badanti, vari, annessi e connessi.Tutto sommato però sono contenta di essere io. Non sono qualcun altro, sebbene, tutti siamo anche altri a volte, divento un'altra quando scrivo, ma sono sempre io: la vera me stessa. E sento che continua a farmi bene. Mi sembra di creare qualche cosa. Mi rileggo, poi. Mi sento importante, foss'anche solo per me stessa.E come se mi accarezzassi, se accarezzassi i miei sogni e tutto quello che sono stata, e anche quello che sono adesso, in questo preciso momento, e anche quello che sarò.Queste pagine sono un piccolo grande dono, per me. Mi sembra di dipingere, mi sembra di riacciuffare quella bambina che sono stata di darle nuova vita, di far procedere la ragazza insicura che fui, la successiva giovane signora che non capiva niente, e tutto il resto.. Meravigliosamente, si impreziosisce, senza illusione!. Come se fosse un gioiello, finora sporco solo di fango, o rovinato, con una patina di terra sopra, non riesco a dirlo bene.Sorrido davanti al pc. Di primo, farò una pasta con le zucchine, già le avevo trifolate con un poco di pomodorino. Ci aggiungo della pancetta, e farò della pasta corta, con una spolverata di pecorino. Di secondo verza ripassata e un pezzetto di parmigiano. Per Matteo pesce al pomodoro, nasello. A lui piace. E' nella stanza da bagno, che legge i suoi "giornaletti", ... io vorrei stare in un posto, suo. In due veramente. Nel suo cuoricino, che batte all'impazzata per aiutarlo a sopportare la vita, e poi nella sua testarella a forma vagamente di ghianda meravigliosa.. profumata, bruna, lucida, ma vorrei starci dentro, per sentire quello che sente, per sentire la sua anima bambina, perchè sarà sempre l'essere più dolce del mondo, anche quando, ora, la sua adolescenza se lo sta portando via, con la strategia dell'oppositorietà.. devo smetterla di domandarmi come sarebbe, se.. devo accettarlo così, stellina mia, e difatti, io lo accetto.. è che mi manca sapere come sarebbe stato.. rileggo,pubblicherò?mi manca sapere ? mi manca quel sentire.. mi dico, senza consolazione, o si? no no non mi consolo, è la verità! mi dico, appunto, che io non lo saprò e magari ancora tanto, piangerò.. però, mi dico anche (lo dice il cuore), che non lo saprò, non lo so', ma so' guardare il cielo so vedere dei colori, so' incollare il passato con il presente, come se fossero stoffe nuove e non logore, e tutto quel che fu, di brutto, non c'è, come se stessi togliendo le sfilacciature con le forbici, come se Dio le avesse triturate con i suoi denti, come se, appunto, lui - mi aiutasse a liberarmi e a polverizzarle.. e se mi vengono in mente, lo dico al cuore, e lui le riporta su e le dona a Lui, appunto.Devo andare, scriverei continuamente, mi piace, .. la scrittura fu, ciò che mi fu concesso.. ho perdonato anche le suore.. disegnavo e mi piaceva, mi piaceva essere spettinata e smorfiosa, soprattutto con i ragazzini, ed ero scaltra e sveglia.. loro, esse, vollero legarmi i capelli (con il beneplacito dei miei), via i colori, e scrivere, scrivere e leggere! ad alta voce, perchè ero la più brava a farlo.. già. E quando mi stufavo e volevo continuare a disegnare, non si poteva più, perchè c'era già chi disegnava meglio di me, ma io non volevo disegnare così.. io volevo colorare, e andare libera.. poi ancora, ci provai a ridisegnare, da più grande, forse sarei stata una geometra, discreta, o una arredatrice, chissà! ora che l'ho scritto, non me ne può fregare di meno:-))) è andata come doveva andare, punto. Punto e virgola a capo!ripenso al mare a al cielo che forse sono la stessa cosa, capovolti in un mondo fantastico impossibile, ma mi sembra di sentire sul serio, il sapore del mare e l'acqua addosso. No, non ho preso nessuna sostanza dopante, nè aperitivi a base alcolica. E non sto nemmeno fulminata.. sono libera, sto imparando a liberarmi, ed è una cosa bella sentirsi - dentro. per ciò che si è.. anche se, mi rendo conto, che è la cosa più difficile del mondo. Perchè noi umani, appunto, saremmo semplici e chissà, forse, o certamente , ci complichiamo la vita, questa è la nostra carenza! http://www.youtube.com/watch?v=RJX7sgFZbCE