La vera me stessa

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Chissà dove vanno a finire il post-it che libero si mangia. Ce l'ho in testa, tutto ancora, nel cuore, completamente. Ma perché non l'ho incollato?perché non l'ho salvato. Lo riprendo, ricomincio dal piccolo varco che il sole sta cercando di farsi tra le nuvole di questo cielo plumbeo che sembra fare cadere la sera prima del tempo?O dalle stelle filanti colorate appese alle ante dell'armadio di Matteo sotto gli occhi di F.Z. ?Dai sogni di stanotte, che non ricordo affatto, ma mi dico, che viviamo anche nei nostri sogni, magari quando dormiamo e non ce li ricordiamo, che al di là di ciò che desideriamo, più o meno profondamente, al di là di ciò che sistemiamo razionalmente durante il sogno, l'ordine subcosciente, c'è un altro strato - stadio - un'altra dimensione, in cui andiamo insieme a quel che ci suggerisce anche una stella filante. Matteo non è interessato a tutto questo. Lui ambisce altre stelle. A guardarle, queste altre,  sembra che qui ci sia stata una festicciola. Con i suoi compagni. Mi dico e l'ho scritto anche prima, che non devo farmi guidare da questi sogni impossibili, che poi mi creano angoscia. Mi dico e l'ho già scritto che lui sarebbe stato conteso da più di una ragazza. Nonostante la camminata da pantera rosa, nonostante i suoi manierismi, la sua pelurietta sempre più incalzante, i suoi denti da "topesio" castorato, e il suo incedere dinoccolato e ubriaco, questo non deturpa la sua bellezza. E' bello. Nonostante il  musetto a punta, le dita delle mani tutte rovinate, la sua camminata a volte zombica e la sua oppositorietà - provocatorietà ossessiva, è bello. Allora mi dico che invece di sognare, mi dovevo prodigare industriare. Ma come avrei potuto sopportare, mi dico ancora, come potrei sopportare l'angoscia - superarla, mandarla via, da ciò che succederebbe? dove lui sarebbe isolato assente. Ed io cosa potrei fare? Ci vorrebbero due persone, con me, e suo padre anche. Cinque o sei persone, che dovrei sostituire io. Cosa che già faccio peraltro. Ma questa mi sarebbe impossibile. Ieri il  mio cuore sembrava essere diventato di pietra. O foderato di ferro? o volato via? altrove? girando a zonzo nel cielo? a raccogliere ancora un sogno possibile, una speranza che non sia vana e che si incolli al nostro cammino? forse è andato un momento nell'etere a riprendersi anche i miei scritti che non ci sono più? Se lo è portato via il cielo plumbeo, forse il post it, come le carte piccine che scrivevo e poi gettavo, se ne vanno via come i coriandoli, ma non è uno scherzo, e non è sempre carnevale. Insomma una festicciola, non sarebbe stata possibile. Allora mi interrogo sul fatto che non posso pretendere appunto l'impossibile.E mi dico, che ieri, dall'ortopedico, mi sono sentita così, quando l'ho visto smarrito, assente, in una sorta di umanità diversa, misteriosissima, impalpabile, sconosciuta tra l'inquietante e la rabbia e una forma di tristezza che non so descrivere come se, volessi ritrovarmi in lui senza riuscirci, come se, mi fosse estraneo, mi fosse estraneo il posto, dove lui si trova.Stamattina ho strizzato gli occhi forte, uscendo da scuola, senza l'ombrello sotto la pioggia. Ho cacciato via, l'immagine, la solita di tensione pre-entrata.Mi faccio cullare dal blues, mi dico e rifletto, che sulla strada che ho intrapreso (l'unica possibile), - ho trovato una costruzione diroccata, in cui mi sto riposando (è questo il mio esistere ora), e, non so più se devo andare avanti e procedere su l'unica strada possibile, o fermarmi a ristrutturare questo rudere. La fine della strada si perde a vista di occhio, e alternative non ne ho. Ricostruire sarebbe faticoso, non impossibile, ma già devo faticare per accamparmi ogni giorno, in questa vita, in questo posto diroccato. Ogni santo giorno.Non ho controllato che santo è, oggi:)fra poco viene Patrizia a restituirmi l'ombrello. Sono felice di vederla, è simpatica/scocciata/folle, :-)e mi da gioia di vivere, e soprattutto crepiamo dal ridere, per nulla.Non li raccolgo tutti i pensieri sparsi nelle mie cellule cerebrali e del cuore.. ma libero, perché mi fai così? e perché non mi fai inserire il codice dei video? ma solo i link?misteri della telematicità.Ha piovuto ininterrottamente - sebbene, io, abbia dormito come un sasso la scorsa notte, benissimo, per fortuna. Forse sono andata alla festa con Matteo, nei paralleli del cuore e dei desideri, forse invece cerco solo le linfa e le forze nel sonno, per dire a me stessa, che lui è solo una sorta di pantera rosa hippy fuori tempo massimo ed io, solo una ragazza attempatella, che non riesce a rinunciare a qualche piccola comodità ed agio, come fanno i granchi aggrappati allo scoglio. Ma mi sa che invece, è proprio sul mio cammino che cerco la risposta e lo scoglio non l'ho ancora trovato, oppure ci sto salendo piano piano e procedo, per arrivare alla fine del percorso. Che vedo lontanissimo. E allora cerco di studiare le soluzioni..Ci vorrebbe un piccolo elicottero. Un piccolo aereo, che mi portasse via un giorno, o anche due (facciamo 3 - esagerata!), - dalla mia vita e dal rudere. .. Mi dico che forse basterebbe anche un'automobile, che mi faccia vedere alla fine dove arriva la strada, ma quello è compito mio. Allora no', meglio l'aereo.. il piccolo aereo, che mi passi a prendere, e mi permetta poi di vedere dall'alto meglio - tutta la panoramica. Poi mi dico, chissà, magari  è pericoloso, poi dopo, non voglio tornare più, indietro. Nonostante la strada sia una, quindi, ho ancora un paio di possibilità. :-)  - E devo essere calma. Procedere piano.Ho ascoltato un blues meraviglioso, mentre scrivevo l'altro post (che libero mi ha portato via), un blues che mi fa venire una sorta di sonno stupendo, come "cara", vuoi andare a dormire? E prima di aggiungerlo, raccolgo i pensieri "divorati", su un Oscar vinto da questa città che ancora vince tutto, e che lo vorrei andare a ri-vedere da mia madre, perché qua, la televisione è impossibile vederla a causa del tiranno MatteoI^ da Roma, appunto.Li ripiglio i miei pensieri, ma non sono come quelli di prima. Tutto ha un senso, anche questo ce l'ha - così come avrà senso interrogarmi certamente sulla costruzione diroccata trovata sulla strada, la strada stessa e quello che scoprirò vivendo come diceva L.B. non Borges, naturalmente, che spero tanto di poter riuscire a leggere, prima o poi.Per ora blues! un brindisi con lui al mio post.it cancellato.http://youtu.be/M7EGit78QCQ