La vera me stessa

*


E' molto tardi, tardissimo. Le giornate dovrebbero essere composte di molte più ore, il tempo siamo noi.. troppo grandi, e lui l'abbiamo fatto troppo piccolo. Oppure abbiamo creato troppi alambicchi inutili in questa vita e ci sfuggiamo, ci sfugge tutto.Ho bisogno di scrivere. Disperatamente ma anche onestamente. Questa è la mia strada, di improbabile scrittrice da strapazzo, poiché se così non fosse, farei davvero la scrittrice,  indipendente, mi godrei questo pezzo di vita che ancora mi aspetta, strapperei un poco ancora di piacere. Di leggerezza di consapevolezza acquisita facendola camminare davvero sulle labbra e sulla pelle.Sorrido ogni giorno alla durezza della mia vita. Non c'era mica bisogno che me lo dicessero alla televisione che il presidente USA è venuto qui per i suoi scopi. Lo sapevo già. Lo so come gira il mondo. Non sono un'ingenua. E stasera non mi andava assolutamente di discutere di questo con il coinquilino. Lo vorrei presente altrove. Alle associazioni. Con gli altri padri. Anche a fare buchi nell'acqua come faccio io. Perché la vita forse è tutta un buco nell'acqua. Ma vale sempre la pena di provarci. Di crederci. Vale sempre la pena di remare. Non far remare solo ad uno quando nella barchetta si è in due, e poi se la barca imbarca acqua, mettersi a dormire, e continuare a far remare, e dire, che si può... perché la barca, è solo di un proprietario (non è vero!), e i viveri, solo approvvigionati da uno.Balle. Grandissime balle.Eppure da tutto questo ripartire, felici. Non una felicità fittizia, improbabile ed assurda. No. Vedere tutto questo. Incamerarlo. Vederlo, rivederlo ancora. Provare a trovare un perché. Già. Quando questo perché non è facile affatto. Quando, la via di fuga e l'illusione sarebbero le uniche amiche e compagne. No. Non le voglio. Preferisco lo sfogo di una scrittura che torna perché è equilibrio. Sano sfogatoio in mezzo alle ammaccature della vita, non solo mie. Ammaccature feroci. Che la vita da. Da cui nessuno è esente. Eppure io mi sento felice.. non ancora liberata, ma libera si. In realtà io non volevo tornare, a scrivere. Volevo andare via, per sempre. Ma si vede, che invece devo restare, a scrivere. Ed anche, quando troverò l'uomo di cui parlo nei post precedenti, tornerò qui, per descrivere la fase nuova. E qualora (perché l'ho messo in conto), non dovesse questo accadere, allora lo stesso restare.. perché verrà da se, anche il momento del lascito definitivo . Tutto arriva. Prima o poi, tutto muta e si modifica, senza andarlo a ricercare, senza dirsi troppi perché. I miei occhi come sempre cercano lassù una luna latitante. I capelli sono cresciuti più folti di prima. Queste strane giornate, sono piene di contraddizioni naturali, nell'ennesima primavera che fiorisce in un inverno che rientra senza avvisare, se non, in un presentimento - matematico, improbabile ma verificabile e verificato. Freddo.. e pioggia e mandorli in fiore..un poco sbiaditi. Fiori rosa, fiori di pesco, tra nebbia e aria invernale. Verdi e marroni e rossi, che sembra autunno. Vetrine piene di primavera che non c'è più. Per chi viaggia verso altri lidi e altre possibilità, forse portogallo ? come la vecchia zia che latita e nuota e sguazza nel più becero egoismo. Ma non voglio farmi intossicare da questo pensiero. La tossicità incamerata e sbagliata si ritorce contro, ritorna a galla tutto quel veleno , compresi gli sbagli e la loro ammissione. Sulle mie labbra il veleno si farà miele, perché ho imparato ad esserne esente.. forse la vita è tutta una prova, forse la vita è tutto un tentativo di possibilità.Sono felice.. stranamente felice. Libera, ma non ancora liberata.. come fan fan. Come lei. Anche se molte più lune, (e soli) - mi differenziano da lei..  ma la mia è solo una metafora. Credevo che il cerchio lo dovessi chiudere nella sua quadratura.. sbagliavo. IL cerchio io lo devo spezzare. Il cerchio va semplicemente (e faticosamente) spezzato.di nuovo (e ancora una volta) tutti i miei pezzetti..http://youtu.be/kWDCDADXIqE