La vera me stessa

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Sono andata a Napoli. Ma non sono morta. Ho cercato di rimettere a posto i miei pezzettini. Come sempre.Sono passati dieci giorni, insieme a tutti i miei pensieri che non sono riuscita a scrivere. Dovrei avere sempre il pc, con me. O essere attrezzata con questi nuovi strumenti tecnologici. Tablet, telefonini di ultima generazione. Ma, i miei occhi, non vanno d'accordo con questa nuova strumentazione. Non si tratta di non sapersi adeguare. I miei occhi preferiscono un telefono che sia telefono e basta. Che possa eventualmente servire per lanciare un messaggio in bottiglia a qualcuno lontano. E ricevere altrettanto una parola, buona.    I miei occhi, non ce la fanno a sincronizzare insieme le dita con un tocco su uno strumento. I miei occhi, vorrebbero toccarle, le persone care.  Insieme alle mani.:-)Sono da libro.. di carta. Sono da macchina da scrivere, tramutata poi in compiuter. Quanti pensieri si affollano nella mia mente, tutti ingorgati, aggrovigliati.. li voglio rendere fluidi, perché scrivere mi è salutare, mi fa bene. E farlo in pubblico mi da sicurezza. Dicevo... sono stata a Napoli per Pasqua invitata da una vecchia zia del talebano... Napoli.. io, lo sapevo certamente che eri bella, ma, scusami se l'avevo un po' dimenticato. Forse non sono  più quella ragazzetta disturbata. Quella ragazza piena di paranoie. Forse sono cresciuta. Posillipo un sogno. Marechiaro altrettanto. Il porto superlativo, e ti ho trovata pulita. Anche se con tutti i tuoi panni stesi e le tue processioni, e i tuoi abitanti rigorosamente senza casco sui motorini.Ho mangiato divinamente.. a mare chiaro. Un primo piatto di pesce, una frittura gigante e perfetta, sapeva tutto di mare. Quel mare, blu, che non ricordavo. Quelle finestre piene di sogni, .-- e poi, il pianto, quando "i musicanti", sono forse l'unica a chiamarli ancora così? mi suonavano la mia richiesta - " o suldato nnammurato" troppi ricordi antichi, papà.. sempre lui, ma forse, anche tutti i mali del mondo, concentrati nel sud più bello. Del mondo.Signò perché ha pianto, non deve chiagnere perché? - forse mi ricordo il film? un'Anna Magnani struggente? i miei che ne parlavano? la guerra e le guerre e i mali del mondo? oppure solo un'emotività ipersensiblità all'ennesima potenza? forse tutto.    La zia, non si capacitava; cara zia, mi ricorda papà.. mi ricorda quando videro un film vecchio con mamma, e lui militare a torino, forse? ricordi frammenti, o solo scuse ? e lui.. lui, che diceva alla mamma, che, la cantavano i suoi compagni napoletani, compagni di caserma? è possibile? comunque una buona scusa... cara zia, nessuno uomo vuol bene ad una donna, quanto il suo papà. La degna sintesi... Ad oggi è ancora così. O, semplicemente consapevolezze. E poi mi giro, e mi ripiglio, con il vino freschissimo toscano, in cui un'Italia del centro, si estende a sud. In cui respiro, e sogno ancora per quelle vie, abbarbicate (si può dire?), e che mi ricorda Cartagine, mi sembra la francia, eppure è Posillipo:-) allora, sì, "mamma perché non abbiamo tante case?"...  la stessa bambina anarchica, più piccina peraltro anche di te, amore mio, che sogna tante case, quante ne contiene ed eleva la terra.   Una a Cartagine, una a Posillipo, ovviamente la Toscana, e poi su a salire e a scendere per questa Italia che una volta toccava l'Africa, e lassù fino alle alpi. Il mio respiro - quadriennalmente fermo, a mille fumate, si è spezzato, nell'attività motoria ripresa. Sono una vecchia maratoneta, un'atleta dilettante, che ha capito, che nello sport poteva avere una ragione. Mi rivedo ragazza, da sola con quella racchetta, schiappissima di un tennis, che non era il mio sport. Ma si sa che bisogna sempre andare contro i propri genitori. Scrivo male, non come vorrei. Il mio scrivere male, è riferito al fatto, che non riesco a guidarli i pensieri, li aggiusto e li ripiglio. Ecco perché.A pasquetta di ritorno, da Napoli, sono passata nel regno dell'umana contraddizione e anche di-vina.   Sono andata a S. Pietro, che già ci vado spesso, (lavoravo proprio la dietro), - e l'ho vista immensa dal punto di vista architettonico, ma- muta. con mamma, abbiamo pensato la stessa cosa. Un po' stravolto il pensiero di Cristo :-)   ma ho goduto della maestosità dell'Arte. Forse - Dio già lo sapeva, che avremmo fallito il suo messaggio? ---  che avremmo stravolto la sua elevazione?  forse.Matteo era andato in fissa con le guardie svizzere... in effetti sembrano un po' una mascherata, sebbene, mi sono documentata, fonti attendibili? non so. Sembra che quella divisa l'abbia addirittura disegnata Raffaello. Corpo scelto del vicario di Cristo in terra? Ma Gesù non ha avuto le guardie e mi dispiace sempre, pensare ai centurioni che lo denigravano, deridevano e gli sputavano, ... Mi piace ricordare, il centurione che lo ha aiutato a portare la Croce, e quell'altro che, è andato a chiederli il miracolo per il suo servo. Ecco.Rimango per certi versi la ragazzina del catechismo, no... Non sfuggiamo a noi stessi :-) anche nella più pura anarchia delle età che si intrecciano:-)Ma andiamo avanti e procediamo, con le consapevolezze - che - non devono farci male, né intossicarci, né angosciarci, - ma come già scrissi, debbono essere come una carezza, sul cuore. Perché proprio quando non ci prendiamo più in giro, possiamo decidere sempre come essere e stare in questo mondo. E allora quel fino spinato che sento là intorno, al cuore, piano piano, lo tolgo. Il mio Matteo è altalenante.. Ora una piccola vittoria, c'è. La mattina, non si butta più a terra. E forse a rugby riuscirà a combinare qualcosa - ma avrei dovuto pensarci prima, fra poco, fra poco, farà troppo caldo, per quel campo al sole alle 3 del pomeriggio. Queste feste lunghissime, lo hanno spezzato nella sua routine, gettandolo in tanti stati di angoscia.. di insicurezza, io cerco si smussarla, ho cercato di lasciarlo dormire, di lasciarlo tranquillo, andando a correre, riprendendo il mio filo, sull'erba del pratone sotto casa, con i sogni attaccati al cielo di Roma, come dice un caro mio lettore, ma rimanendo incollata con i piedi sul prato, come in una sorta di allenamento per l'anima, come quasi ad un anelito di non voler più sentire quel dolore, con l'allenamento degli occhi e del respiro su, nel cielo, e poi di nuovo nel giro del sangue e del cuore, che pompa ossigeno, di nuovo lassù al cervello che pensa e torna con gli occhi alle nuvole bianche ai miei nuovi anni, come un piccolo grande mio record.Mi piace pensare mentre corro, in questo corpo, che  è il più grande impianto tecnologico dell'universo :-) E sono passati 10 giorni, e ho trascurato la scrittura... basterebbero dei pensieri asciutti come la mia  linea, e non ci riesco.. Anche quello - questo sarebbe un buon equilibrio.. ma forse mi dico senza volermi consolare, i miei pensieri, innumerevoli come i rami di un albero infinito, si dissolvono e puliscono il mio sangue, puliscono il respiro, rendono fluida la mente, che no, non mente più.     Ritrovo tutti i miei pezzetti, di stoffa, una stoffa metafisica e surreale, che mi ricompone ... perché sì, la vita mi ha fatta a pezzi, le ho dato una mano pure io, e, ora, insieme a tutti i pezzi dei miei ricordi e al vento, a tutti i venti, del giorno e della sera, io, sono di nuovo intera.   Non fa nulla, se è una mezza specie di disegno pachwork ... se mancano dei lembi, se qualche colore più bello, è andato perduto. si è perso nel fondo dei miei occhi, nelle espressioni del mio bambino /ragazzo,  nelle cose che ho dato a josa, a chi non ha saputo cosa farsene, ma si ricorda, forse di me. Così come quella che sono imperfetta cammina con me, senza più senso di colpa alcuno. Cammino un po' più leggera, nonostante l'autismo.Prima, prima, mentre tornavo dalla spesa, mi sentivo in una navicella spaziale. :-) un po' nei tempi di una volta, un po' nei tempi fusi con il futuro, nell'oggi. Ma non a mo' di marziano avulso.. , era una mezza specie di ovatta scaldata dal sole, e, mi dicevo, che non viaggio solo tra le stelle e il far west:-)   anzi si!, è proprio così.. ma non solo:-) oltre a tutto quello che c'è da fare, a tutto quello che ho sempre da fare, e alle consapevolezze, che prima o poi, saranno perfette insieme a me, come quell'attimo in cui, una ferrari nera bellissima mi sorpassava a sinistra e il treno rosso passava a destra.. in un attimo in cui tutto era perfetto, insieme ai miei pensieri.Non ho mai visto l'aurora, io, mai. La vedrò forse, libera, con l'uomo dei miei sogni, o da sola.  In un posto incantato.. in Italia :-)in Toscana? forse.Mi sposerò sul serio? forse, ho ancora il mio vestito a fiori, il cappello di paglia e le zeppe altissime:-)o forse sarà ancora meglio.A dopo, forse, con le foto vati-cane, e un doveroso o-maggio al monumentale-immenso-impareggiabile Sergio Leone da Roma..   Il regista dei particolari ;-)   io l'avevo sempre saputo, eh, mica c'era bisogno che lo dicessero alla radio  :-) ok, certo grazie, MA, il cd doppio della trilogia del dollaro, è sempre con me, e lo faccio suonare spesso, come stamattina:-)a dopo.
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