La vera me stessa

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Bizzarra Vita, misteriosa vita, enigmatica a volte vita, ma è una prova con la connessione con noi.Ieri dopo la tarantella di routine. Mani nelle orecchie.. un pensiero appena accennato.Io sono un genitore a cui è stato precluso il dialogo con proprio figlio, una genitorialità, preclusa, appunto.Mio tesoro. Mio bene, superiore e più grande. Di qualsiasi amore. Chi ha figli, sa. Comprende. Anche chi ha una sensibilità vera e superiore. Sebbene..Mio tesoro, mani nelle orecchie, pensiero appena accennato. Vita che fai le prove, ma non c'è poi nulla di così strano... forse.Vita che arrivi per vedere, Realtà che ti misuri con me, appena vorrei un poco sistemare, ancora e respirare e sussurrare al cuscino con l'anima, la carezza della luna, l'amore del sole. Il vento del mare, la bellezza della città più bella del mondo. Su di me, nei miei occhi, incollarla alle consapevolezze. Che salta fuori un altro pezzo. Fotogrammi poi sul cuscino che non mi impediscono di decifrare. E di nuovo comprendo. E sento, la prova dentro me. La totalità.Esserino che fosti. Dentro me. Cucciolo eterno, ti aiuterò a crescere? nonostante questo danno neurologico importante? io che volevo guarirti e salvarti da uno dei disturbi mentali più gravi.La tua voce è uscita fuori, ha fatto un rumore dentro me, sordo. Che mi ha resa muta e di nuovo consapevole. Una Madre, si porta appresso tutte le colpe del mondo. E' così. Sei uscito fuori in un modo che poteva frantumarmi l'anima. E forse non tutti i mali mai, se di male si tratta - arrivano a fare male. Arrivano a capire. Comprendere, la tenacia del percorso, ciò che sul serio si deve fare, si può fare, si vuole. Fare."viene papà con noi?". Prima.. appena sussurrato, con gli occhioni bassi. Vita... percuoti questa tua figlia... Resto implacabile. Misurata, tranquilla. Tanto sarà sempre colpa delle madri. Per tirare fuori il tuo cuore e la tua anima dalla fortezza dove dicono esser chiusa la tua mente (ma tu funzioni diverso, al di là delle letterature psichiatriche e scientifiche, letterature inutili e talvolta perfino malsane, atte a giustificare e descrivere, evoluzioni, che laddove, il vero genio comune - di chi non è fatto noto, ha smentito con l'Amore), piano piano ha sussurrato il pensiero di ogni figlio, verso i proprio genitori. La loro unione al di là di tutto.Di un amore compiuto - i più fortunati. Di un'unione. Amore mio. Alla fine il tuo pensiero è uscito fuori, tutto. Il senso di colpa stavolta non mi ha scalfita. So che uscirà ancora. Forse. Sarò io Maestra di me stessa, Maestra per rimanere implacabile verso il mostro? spezzarlo questo mostro, che altro non sono che io medesima? Che mi porto appresso come donna tutte le colpe del mondo? Niente filosofia spicciola di prima mattina, con l'aria stupenda della notte estiva, che ha portato con tutti i sogni, gli amori, di questo mondo, da una parte impazzito e dall'altra superficiale assurdo fallito...Amore. Quando due genitori non vanno più d'accordo, non si può partire insieme. Capito?Ma perché mi domando stamattina, e più che altro è uno sfogo il mio - anzi no - è un fluire placido, ma perché così doveva manifestarsi una sorta di normalità? Per me? Non gli ho dato peso. Continuo a non darglielo. Ci ho provato in tutti questi anni. Dandomi a bere mille illusioni per sopportare, mille illusioni miste all'alcol ed alla promiscuità, in cui volevo morire. Eppure (e l'ho già scritto) - sempre la vita mi ripigliava, in un lampo negli occhi. Io sua figlia insicura, io che - mi sono guardata e riguardata in quel lampo allo specchio, io sua figlia insicura che cercava e sempre una rivalsa. Quella rivalsa ero io. La rivalsa sono io e la mia interiorità. Io che ancora mi devo bene capire, io che do a iosa, io che - mi sfuggo e mi ripiglio, io che comprendo e leggo tra le righe e le pieghe. Io che ho fatto la scelta più difficile. Mi ripeterai lo so, per tutto il giorno, il fatto del papà che non viene... Tesoro, mamma te lo ha già detto. Tra lo stress della valigia, la colla fresca, la testa tra il pranzo e la cena, e ricordarmi di tutto.Eppure... stavolta la novità è la colla. Certo azzo. è Fresca. Freschissima. E gli occhi lacrimavano stamattina. Tutto quel che capisco e comprendo, i mali del mondo, e i miei e il mio percorso. Non mi faranno fermare da quel che non posso più fare: sacrificare me stessa.  Mi è impossibile. Perfino per un figlio. Non è giusto. Certo un figlio che non abbia l'autismo - forse un giorno potrebbe capirlo. Ma stavolta la mia immaginazione è sana. E mi dico, che ci saranno dei problemi sicuramente nelle mie scelte di oggi. Ma mai come adesso l'ho sentita forte questa spinta, mai come adesso ci sono tutti i pezzi, che non mi servono più a darmi delle autogiustificazioni! Quello che vedo e leggo ADESSO, è il dipanamento di matasse malsane. Per usare un termine semplice, perché c'è sul serio dell'altro e terribile che ha squarciato il velo rendendo chiaro il quadro.Ora si comincia sul serio, ora si comincia a vivere. Si ricomincia a vivere totalmente.Non che abbia paura. No. Ma - certe catene, non si gettano via, in un soffio, o in uno scritto ingarbugliato, caotico ... ma getto il caos nel mondo affinché esso diventi come la stella più scintillante e brillante del cielo.Di seguito le mie foto.Prenditi foglio telematico i miei pensieri. Come se fossero i fili di un vestito lieve e sicuro come una carezza, e abbracciami insieme a questa aria nuova. Ricaccia via ogni forma di malinconia che dal cuore enorme che ho (cuore ma quanto sei grosso?):-) si bloccano tra il respiro e l'anima. L'anima sta più giù, .. e non è imbrattata. Inquinata è stata la mente, quando cercava un appiglio, quando - non è riuscita a sopportare e decifrare, scollandosi, allentandosi poi da tutto il resto. Ce la farò. Lo so. Ora lo so, come sono e mi sento. Ora lo vedo. Non voglio sfuggirmi mai più. E accarezzerò la paura e le paure, e manderò via il pianto inutile, e - farò in modo, di essere ferma, protesa verso le mie scelte e decisioni - verso la mia interiorità. Verso la comprensione di me, che ci sono sempre stata, ma mi sono andata a rintanare .. via. Ho cercato degli aggiustamenti..io, io non ero capace. Tutto qui.La forza, senza il controllo è nulla. La mente senza il cuore è nulla. Le insicurezze se non sanno essere costruttive, ed uscire fuori e avere voce anche loro non possono guarire. I sensi di colpa una madre li avrà sempre. Perché a lei è toccata la prova più dura. Ma con una nuova calma consapevole e tenendo a bada - una decisione irreversibile, si procede. La meta è il viaggio. Ora, lo so.