La vera me stessa

Post N° 1070


Scrivo ancora. Posso farlo. Mi viene, ne ho bisogno. E' più forte, di me. Non è un calcolo; più forte di una necessità, è prorompente è lenitivo e indispensabile.Ho buttato fuori ad ogni occhio qui, distratto e non, tutto quello che avevo dentro di tossico e nel momento che si è aggrappato a queste righe formattate, è divenuto medicina, per me: ho trasformato il veleno in medicina.La notte di ieri, la sera era viola scuro. Quella di stasera è blu, di un blu introvabile in natura che non sia la notte del cielo, il cielo di un velluto che mi è compagno insieme a mio figlio, e al mio cd. Al nostro cd di un vino buono e dolce, sorseggiato e condiviso in note, che per me sono diventate la vita... vita/vite/vino.La vita. La vita è una scatola di sogni. La realtà anche un sogno. La vita è una scatola di tanti sogni, dove si è contemporaneamente al mare, ad arrostirsi al sole, e ad appoggiare labbra come si sono strette appena mani, in un bacio incollato ed infinito, che mentre lo pensi si incolla al sogno realtà del cielo scuro che nasconde le stelle, geloso. Di loro.Tremano dietro al suo manto e si amano. E tu te ne vai nella strada infinita della città eterna che si porta dietro le cime dei suoi alberi i secoli e il cielo infinito - che ha dell'inverno l'aria e il freddo ma pennellate di un estate da un'altra parte. In un tramonto pieno di rosa, di arancio, che sa specchiarsi in fiori/frutti sugli alberi dell'inverno, con il sapore dell'estate dolcissima - anche in città esplode la natura. Fra il cemento, l'asfalto magicamente rimesso a posto (gli operai hanno lavorato stanotte sulle tangenziali? !!?) che la mia macchinetta sembra sfrecciare più veloce della luce, in uno sprint ritrovato. Le nuvole si sono ancora riassemblate tra loro, in questo crepuscolo in un imbrunire che si porta dentro ogni colore a fissarlo nei tempi, e ripensi indietro che è sempre lo stesso uguale, eppure ogni scia del cielo che fa giocare sulle nuvole, è lo stile della natura pittrice che ogni volta sembra poter creare qualcosa di più magico. E' questa la meraviglia ancora della vita? in questa città che staglia le sue meraviglie come se fossero gioielli preziosi che non conoscono più il tempo? Prigioniera di questa catena di lamiere che è l'emblema del successo di un capitalismo che ha brutalizzato anche l'eternità, ma che lei non sembra farsene schiacciare. Flash di macchiette; turisti. Le rovine che si mescolano col cielo, e a me, sembra e sento tutto diverso. E' una rinascita ogni giorno, una rinascita nella notte che arriva a chiudere un'altro giorno di piccola vittoria. A far bere gli occhi, - che vai avanti, anche se tutto ti sembra cambiato. La mamma, quel che fu, i ricordi che vorresti cancellati,col presente che spinge e che ti fa anche un pò paura, sì, ti ci fai abbracciare dalle pennellate rosa - perchè le senti dentro, non potresti vederle fuori. Non le percepiresti, così. Beve la mia anima, attraverso gli occhi. In una consapevolezza di avere ancora una possibilità di quotidianità che non venga schiacciata da nessuna depressione. PIù e mai.La mia macchienetta riposa. Voglio fotografare le cose con le parole; con la connessione dei miei respiri per non sentire bruciare e far bruciare i miei fili sottili messi alla prova più estrema di un essere umano. Avevo bisogno di buttare fuori, quel che voleva uscire.La mia messa in piega incollata e piena di odori di cucina lavata via ieri e la mia testa gonfia di lacrime da alleggerire il cuore, lavate via insieme alla doccia calda,da allegerire il cuore che ha portato macigni più forti, di lui. Di una settimana in cui ho tenuto testa alle mie lotte intestine alle mie decisioni di cui sono responsabile.I miei pensieri distaccati l'uno dall'altro li posso incollare in una stoffa possibile. Cucirli insieme alle ammissioni di tutti i miei fallimenti. Il rugby, il corso di ceramica, la possibilità di amici. Ho conosciuto la morte troppo presto e ci pensavo oggi. Mentre mi spaccavo la testa con le pagine di un libro difficile. Poi volevo dormire. Di un sonno lieve, sogno nel sonno del sogno, e invece non è stato possbile. Pensieri a tornar su a galla. Come rami di alberi che si porta via la corrente di un fiume. Fluiti, fluire dentro me. Ho conosciuto la morte, troppo presto, e ho sentito la sua mano gelida sulla schiena. Ho sentito la sua potenza nel mio stomaco troppo fragile, - mi è mancata una parte di necessario, e ho sofferto moltissimo. Che poi una mano bollente sulla mia schiena, una villa stile messicano modello diabolik nel mare più bello del mondo, poteva - avrebbe potuto salvarmi. L'ho creduto, mi ci sono abbandonata, come un ragazzo segue un'aquilone; della canzone di Marinella. Forse siamo tutte un pò marinelle?Mi lascio guidare dai miei pensieri, totali.Mi fa bene, scrivere. Ricomincerò dalla mia scrittura. E' un diario confuso pieno di parole e sensazioni che è l'unico momento in cui mi sento in pace e posso far camminare il mio amore inespresso insieme a tutte le paure e le vicissitudini che hanno segnato la mia strada. Ho rivisto la mia palestra. Ho pensato alle pareti. Ci sono pareti che erano troppo difficili per me. E l'esperienza, è stata necessaria per dirmi che io, (e l'ho già scritto), sono da atletica (leggera), più che da arrampicata. Ma forse - anzi, con lui e non, ho cercato di camminare con chi, non voleva camminare con me. Col padre di mio figlio, e mentre mi consolido e mentre incollo le certezze che mi daranno forza per procedere, io per certi versi a livello subcosciente, ho cercato di prendere sempre la mano da chi, in fondo, - mi biasimava di un disprezzo mal celato, perchè mutilata da qualche parte, che non era la totalità cui io anelavo, cui dovremmo anelare tutti. Chissà sempre a livello subcosciente lo avevo sempre saputo. Sono stati più forti i bisogni? BASTA.Un blog non è un lettino.. le parole voglio renderle leggere. Voglio dipingere con le parole, fotografare la mia vita con esse, - voglio ancora la possibilità di danzare - come mi è possibile. Mi sento bene quando scrivo, e questo forse l'amore che è toccato a me.Ora cerco un ordine in questo presente ora e qui. Che mi permetta di procedere ad una sintesi cui anelo, in cui i miei pensieri li possa mettere in ordine - scintillante e sintetico appunto.segue play list... che non ho potuto completare stamattina.1) bellissimo brano beatlesiano, mentre la cronista lo metteva, l'ho pensato e poi lei l'ha detto:-)  brave entrambe:-)    ---->   mi piaceva moltissimo!http://youtu.be/ajy1xNB-LkI2) MeRaviglioso Frank Zappa sempreverdeterno   *****    http://youtu.be/Y72cWf59Alo3) ricordi, miei. * http://youtu.be/FWZf_RBcB_Y; tra un triste country e un lou reed più grezzo e meno torbido, forse.                        * http://youtu.be/AMtqX1vcFOk; 4) gruppo italiano che si rifà al punkdark anni 80   http://youtu.be/AUxOF7eLA_0;5) gruppo "noise";- ma preferisco i nostri marlene:)) decisamente.. se si copia bene, si fa poi, meglio.. bel fritto misto, poi, con i caius, in effetti ce li avevo un pò sentiti, ma mi dicevo, sto alla frutta.. e invece, mentre li caricavo.. leggevo il loro logo ufficiale  dichiarare di averli sentirli dalla mattina alla sera!, mentre componevano -- tra le più svariate letture , l'arte e le buone sostanze (dico io, questo loro non l'hanno detto).(Ok, sono una madre snaturata!, dalle orecchie troppo sensibili).      http://youtu.be/8uEKqavkwPM    http://youtu.be/JBGN0rtWQk86) Kyuss (già messi),  mi piacciono di più di quelli sopra, credo che metterò questo pezzo, nei box laterali. ...  http://youtu.be/CAXGu81Rk1g7) sempre loro                 http://youtu.be/n1Egz--4F24      (ricordano i tool, ma più spinti, più metal, diciamo);8) http://youtu.be/Mji5G1NI1bk  che bravi i nostri Marlene.. forse questa la metto sul profilo. Forse.E per concludere, dalla DaniMarca, questi che non conoscevo, metallari, ma con svariate influenze.http://youtu.be/lPHPhII997whttp://youtu.be/Dj1sVQ2qdnI§§§§e per concludere un brano stratosferico. http://youtu.be/iIGKlicb8n0.