La vera me stessa

sistemazioni 1


Se non scrivo ora, non lo faccio più.E devo farlo, soprattutto perchè so che le parole, mi aiuteranno anche stavolta. Forse non saranno bene legate fra loro, forse risulterà un caos di fondo, ma non mi importa. Importa invece che esse possano legare la spinta che mi serve da dentro, per poter riemerge, da questa sorta di inabissamento, che non mi piace. Ringrazio, le splendide persone che mi accompagnano in questi giorni. Persone, che insieme ai loro occhi e al loro cuore buono mi hanno accolta, accompagnata e sopportata.. insomma ci hanno provato, sebbene, ognuno sa da se, e dentro se stesso come si sente. Ma sapere, che qualcuno, che non si conosce, si affida e gli puoi affidare tu, anche il tuo malessere, è una piccola conquista, di questi tempi.Qui ci sono le anime delle persone, che un dì, davvero vorrei potessero tradursi in possibilità. Io ci ho sempre creduto ed anelato, perchè sono figlia di questi tempi a cavallo, tra un passato che sembra lontanissimo e la tecnologia. insomma, si capisce!GLi uccellini sono strafelici, non mi ricordo, a memoria di averli mai sentiti così eccitati, forse, me lo sono scordato, o forse, invece, è proprio così! Mentre il mondo, fuori impazzisce, la natura ci dimostra tutta la sua potenza, e la vitalità nonostante noi.Quello che credevo mandorlo nel giardino qua sotto è rimasto intatto nonostante la pioggia battente. A me  piace pensare, alla sua alleanza con le stelle lassù. Quelle che hanno tempestato come diamanti il vestito del cielo, allora, appunto, in una magia speciale, si sono staccate, hanno stretto un'alleanza con l'albero e la pioggia nulla ha potuto. Forse alleata pure lei.Non è un mandorlo, ma un susino. Insomma un albero da frutto; me lo ha detto il giardiniere, ieri Emanava un profumo delicato, dolce che sembrava infondere (e la infondeva difatti) una serenità nuova. Fatta di calma. Di una calma che mi faceva sentire addosso le carezze del tempo. Un tempo nuovo, in cui il tempo, mi guidava piano piano. Senza radio, solo con i miei pensieri. Il tempo ed i pensieri si combaciavano a tratti. Il tempo sembrava accarezzarmi e suggermi solo calma. Io con lui, sistemavo le cose che capivo insieme a quello che cucinavo. Tempi nuovi, in cui la consapevolezza sembra un'onda tremebonda che mi tira giù ogni volta che provo ad entrare in acqua. Mi dicevo stamattina, che sarebbe stato meglio, annegare là sotto. Andare in un mondo, in cui non è vero che non ci sarebbe stato niente. E' vero che erano i pensieri di una bambina che consapevolmente se ne stava andando. Era così bello, dopo la carenza di ossigeno e il vomito dell'acqua, abbandonarsi a quel flusso. Direi, una cosa meravigliosa, se ci ripenso oggi, come stamattina, non posso fare a meno, di sentirla una cosa fantastica. Meno fantastico è stato il dopo. Come la mia fantasia, e tutto quello che precocemente avevo già capito, cozzare con il mondo circostante, esterno. Anche se, rivedendo le foto in un ammollo di un altro mare trasparente, e il bambolotto che era Matteo  da piccolo, ci ripenso, e le risate che ho fatto, mi fanno bilanciare, il tutto.Non è stato solo questo il pensiero. Dal panettiere, al supermercato, al reparto panetteria, non c'era più una signora altera, che cerca con le unghie e con i denti di farsi rispettare. C'era una ragazza arruffata, a cui tutti danno del "tu", e mi capitava il panettiere antipatico. Con gli occhi da coniglio stronzo e l'orecchino. E siccome prima, aveva offerto i bignè di san giuseppe a tutti (per comprarli, comprateli, da imposizione del supermercato), lo anticipavo, decisa. 4 rosette gonfie, la pizza, e niente bignè. Secca e decisa. MAin un lampo, usciva fuori colei... me. Anzi, me - ne - dia uno. "èHH ha visto, è meglio, è la festa del papà oggi".  gIà ORA , ora ora ho capito.. i mie pensieri sono come un lampo, più veloci della scintilla di un'elettricità. Stupiscono anche me. In un lampo, il lampo, del mettere pane e pizza e separarli, - almeno a me, sembrava un attimo velocissimo, un baleno.. m è apparso papà.. mio padre. L'acqua, l'annegamento. Il mio ex marito, Matteo.. e il dolore che ci unirà. Non separi ciò che Dio ha unito. Ecco, il dolore ci unirà per sempre. QUel dolore PER l'autismo di questo nostro unico figlio, che ha cancellato, in un attimo il rancore di anni sbagliati ,di scelte sbagliate di caratterialità sbagliate, ed anche di un'aula in cui, (e c'era di nuovo papà in bianco e nero) - ha cancellato tutto.  Voi non lo sapete ho detto, dietro il banco, le vicissitudini della gente. "Sto comprando un bignè di san giuseppe per il mio ex marito, perchè mio figlio non lo può fare". ... E proprio con il commesso sbagliato. mannaggia a mè. Com'era? ama l'imperfetta prossima tua con tutta te stessa.. (mi ricordo la vignetta di snnopy e charlie brown in gallery e sul blog) diceva più o meno così. Non sono spudorata, nè senza ritegno, il posto ed il luogo sono miei. Rispondo io, di mè. Davanti a Dio, alla legge, e soprattutto dinanzi a me stessa, in primis.Uscita da là, mi caricavo la spesa, e lasciavo la macchina al supermercato. Carina sta cosa! la testa ce l'ho in testa, ma il dispiacere è immenso. Offusca. Offusca la vista, offusa il respiro. Ti fa capire tutto l'intelligenza, e le cose le sai pure se non le capisci, le conosci senza saperle, anzi le sai senza conoscerle,  ma poi ti scordi, perchè il dispiacere, delle cose della vita, ti porta via mentre pensi che lo stai sistemando e mentre ti dici, che fredda devi rimanere. Magari raccontare e rapportarti pure, con le persone anche quelle della strada o del quotidiano, MA, diversamente. Non ci riesco ancora. Ripenso alla mamma,che mi diceva sempre che parlavo troppo. O ripenso a qui, a quanti occhi ho dato in pasto me stessa. Ma so che c'è chi ne ha fatto tesoro delle mie parole, e so' che c'è anche che mi serve a me,  per dimostrarmi e consolidare, che sono una persona di valore. E molto. Ora, un mazzo di chiavi, (  in un giro di chiavi!! la GIUSTA scelta e DECISIONE presa) una porta che si è appena riaperta e chiusa, mi hanno riportato alla realtà, chenon è fatta di bontà, ma di freddezza, che devo mantenere. E allora, nulla c'è di strano e di male, ma semplicemente, un solo fatto.. che si chiama equilibrio, e bacio col sole. E' una giornata stratosferica, in cui, il sole, mi suggerisce di sorridere, perchè il mio sorriso è la sua equazione.. illuminati (non so dove va l'accento!) da te stessa.. lascia i dispiaceri andare via da qualche parte, lavora per convogliare imperturbabilità che ti è servita per fare i passi di decisione la più giusta della vita, insieme al dispiacere e alle cose che hai capito di questi anni, anche rispetto alla virtualità.. rispetto alle cose, che ora ed oggi sembrano spiazzarti, ed invece, con orgoglio, rivendicale, abbracciale, comprendile, archiviale, sorridigli...Ringrazio Eli, dovunque tu sia.. i film che mi ha mandato.. ringrazio per un attimo anche i miei occhi che non hanno saputo vedere (già troppo oltre erano!), il mio cuore lanciato troppo avanti, qualche professore dei desideri e non.. E soprattutto ringrazio me. Ringrazio me, per la mia memoria ferrea, anche se mi scordo le cose, la Memoria quella con la emme maiuscola e la erre che simboleggia il ricordo di ciò che davvero E', - è lei forse il mio genio personale. Del ricordarmi e della protezione, che sa dare/fare. Nel tempo, in cui i miei occhi ed il mio cuore, erano troppo sicuri di qualcosa di meraviglioso, essa archivia, ciò che poi torna utile alla realtà delle cose.. sarebbe smarrita in un raggio di sole a sua volta, sarebbe evaporata in manifestazioni assolute di realtà possibile, non servirebbe ora, a mettere in ordine una serie di kappa, non 3 per s()-fortuna di nefasta memoria, ma quattro, grazie a me. E grazie a un filo di seta e di acciaio, che mi fa rimettere a posto le cose, qua dietro.. anzi, ora a ben pensarci le kappa sono cinque ( e sorrido). Il pensiero a braccetto col cuore libera l'anima.. Sono felice di me stessa, nonostante il disgusto profondissimo, ma è acqua passata anche quella. Passa per me, sempre, l'acqua sotto i ponti, e tanta.Il mio Matteo, in questa sorta di pensierini come quelli delle elementari, si comporta sempre più da punk. Si. Un'amica, qui, mi diceva di raccontare.Sì, racconto. Matteo, ha preso l'abitudine di sbottonarsi i pantaloni e fare la pipì a mo di angioletto delle fontane.. è un divertimento senza pari (per lui), perme no. Non è un angioletto; viviamo in un condominio, e non sempre prende la mira.. Vi immaginate?stamattina, ho dovuto fare uno sforzo senza pari per alzarmi.. non mi importa più del come sarebbe stato, (è strano!) _ forse e certo ne piangerò ancora, ma ora ed adesso, non mi importa più del come sarebbe stato.. no, non ti accompagno a scuola, vai solo io ho sonno e resto a dormire. Sono e sarò sempre IO,quella che ti accompagnerà, Amore mio che lotti con tutto te stesso, da qualcosa che ti ha rapito, chissà forse i marziani per farti capire, tutte le cose, che noi non capiamo. Mi difendo con il mio romanticismo:)come fui... metallaraRomantica (e sono). e siamo.Trascinarmi poi, nelle scelte e decisioni, nell'accozzaglia di vestiti, ho la tuta, un maglione che mal si coniuga senza un filo di trucco, senza niente sotto e un piumino che non c'entra niente con i colori, di sotto, mi viene da ridere.. ma mi danno tutti del tu. (ok pure un pò grunge, va da se) eh.Rimorchio i ragazzini, per la strada (e mi viene da ridere lostesso), e mi dico, che ci deve essere il modo, per fare far pace a sta ragazza farla raggiungere con la bambina, farla abbracciare con la donna... che ogni volta, ogni volta che vedo la signora del tg, mi torna a bomba quella che fui, che ho provato ad essere.. ogni volta che con le mamme delle elementari - si stupivano di me, e volevano che fossi semprecosì.. del mio ex capo, che quando ricevevo sceicchi, personaggi importanti, calciatori, e via discorrendo, mi diceva, ma perchè non è sempre così ? avvocà!!! e mi dia più stipendio che poi glielo faccio vedere io.. e mi riviene in mente, quando invece, mi presentavo come oggi, e gli dicevo scusi, e lui, mi diceva che non faceva nulla.. perchè sapevo inchinarmi con i clienti giapponesi, con le persone dell'iran, con le persone delle aree più sperdute dell'asia, ed ero la segretariapiù veloce della terra.. lui era contento così. E sono ancora qui, a ricordare a mettere tutto negli scrigni, ad avere ancora bisogno di questo posto, perchè nonostante tutto nel bene e nel malene ho ancora bisogno. Ieri al bar, il principe adorato salutava l'inverno con la sua “generale”. Stamattina la voce soul più bella d'italia, cantava di voler essere un girasole,come me, come le foto di quel giorno bellissimo, e mi dico, che la mia genitorialità è preclusa e ferma nelle foto, nelle mamme spettinate come me, a spasso con i piccini nei passegini. Il tempo è troppo veloce, per la mia adorata scrittura. Matteo è in piscina con suo padre. La pasta e ceci mi aspetta. Ieri la mia lentezza e calma di questo tempo nuovo mi ha fatto preparare un minestrone buonissimo, una carne alla pizzaiola, che Matteo ha divorato. Stamattina, sono entrata nel negozio per vedere lo scrittoio.. non c'era quello che vidi; e forse non potrò comprarlo mai.. ma penso ad Ikea. Mi viene in mente Patrizia, che mi resta, Monica. Le persone care qui. Non importa se non mi riconosco nelle persone per strada, sempre,  e in questo stralcio piccolo trampolino di primavera, ci sono più che mai, spettinata e confusa, nel viaggio che sto facendo dentro me! E ' un viaggio difficilissimo... praticamente sto girando tutto il mondo! Ma non a vuoto.. no no. Sto facendo tutto le strade, quelle polverose, quelle asfaltate, vedendo gente di tutte le razze; sto rimettendo a posto i fotogrammi che mi hanno fatto male; ma non erano loro a farmi male, no. Era chi li usava, pensando che io non sapessi/capissi/vedessi. L'esercizio della mia memoria e i miei fili ancora integri mi fanno rimettere tutto a posto. Ho dovuto fermarmi. Mi hanno chiamato dalla cooperativa che segue Matteo per l'assistenza domiciliare. Che ho ottenuto, e che è partita. Lo so, che non riesco più ad aggiornare il blog.. non si capisce un tubo!! :-) Mi hanno chiamato, per dirmi che a ridosso di Pasqua, nei giorni di chiusura della scuola organizzano delle uscite. Non c'è più Capalbio, non ci sono più i viaggi. Non mi importa e dico davvero. Mi importa solo una data, al momento, in cui potrò far benedire questo appartamento. Inc cui potrò decidere sul serio di rimettere a posto le cose. Vorrei poterlo fare subito, ora. Non mi è possibile, e non ci sarà una data sola, forse. Su questo devo portare pazienza, imparare la calma e la pazienza.Forse lo manderò. Magari con i recuperi, e con un giorno in meno, forse riuscirò a pagargli queste uscite, ora, che siccome tutto cambia, e una parte di me, già rinuncia da un pezzo alle velleità femminili anche quelle minime, non mi importa.. anzi, è un segno di forza in più. Ma devo uscire dal gorgo, ingorgo, dell'inabissamento.. e questo post, mi serve a questo.Poi lo correggerò.Ci sono errori di forma nei verbi, lettere mangiate.E poi voglio ancora scrivere.. mentre mi godo la piccola libertà ancora non perfetta, perchè quando c'è un po' di più non sto qui al pc, e quando mi sento ispirata, non ho tempo. E mica sono una scrittrice. Solo una testimone, di questi tempi, miei. Nuovi. In cui devo cucire i ricordi, quella che fui, qui e fuori, di qui. Totalmente, completamente e serenamente. A dopo.metto una canzone, già messa, precedentemente e da poco, ma che ho avuto in mente tutto ieri.A dopo!https://youtu.be/A8iFcLpz1E8     ... forse E' il mio piccolo riscatto :-):-)