La vera me stessa

Post N° 1147


Devo assolutamente scrivere. La scrittura è amore, io sono nata per amare, e per essere amata, e se non posso per via delle circostanze, sopperisco a questa mancanza, così.Ci metto tutto in questo calderone, come se fosse una pozione magica davvero per farmi rinascere ogni volta, .. perchè la scrittura è l'unica cosa che ho a mandar via e sistemare questi tempi, nuovi miei.l'incipit non è dei migliori. lo so anche io, mi si comprerebbe in libreria, scriverei in un altrove, ci sarebbero ospiti nella mia casa, ed io non starei (forse) in uno stato ancora di sistemazione della mia vita stessa.E' bastato andare a chiudere la porta, per non aver ancora la libertà del ticchettìo, per dimenticare completamente le parole, come se fossero state inghiottite nel mare del pensiero.Succede così, ecco perchè voglio scrivere. Medicina, cura, sistemazione. Nella ferocia di una vita come la mia. Nelle lacrime eccessive e piene di orgoglio della mia disperazione composta e ordinata, nell'ordine che le lacrime hanno restituito, come il mare, mè, alla vita. La consapevolezza è feroce. DI una ferocia inaudita, più feroce e crudele di ciò che accade nella mia vita. Ma loro, riportano l'ordine, come la pioggia, quando c'è troppa afa. Come a dire, che per splendere di nuovo e bene, esse sono necessarie. Occhi gonfi. Di una settimana da voler dimenticare. Di estate di capolino assurdo, di influenza che arriva in un momento di fragilità estrema. laringite acuta, totale afonia.Caro diario, il due aprile non sono andata a festeggiare. la giornata mondiale. No. Non era possibile. Le crisi comportamentali di Matteo, sono rade durante un giorno, ma quando arrivano, le difese immunitarie e fisiche colano a picco, ed io sono una piccola barchetta zuppa.., e allora doveva andarci il suo papà. ma lui è colato a picco prima di me, certamente . Oppure, io, in questa piccola imbarcazione, ero stremata semplicemente di tirar fuori acqua, mentre Matteo cercava di disarcionarmene fuori dall'imbarcazione (non mi viene il termine marino ora), e suo padre, dormiva sonni soporiferi da annullamento del dolore. Giaà e mica si scrivono certe cose in un blog, soprattutto inquesto posto. Post. non siamo in libreria qui.Caro diario il giorno della consapevolezza dell'autismo, io mi sono presa una vacanza sull'autismo, portandolo comunque con me: io so'.Caro diario, il tempo ed io ci siamo regalati insieme un pomeriggio con un'amica. Di quelle con la A, maiuscola. Che ti regala il destino, che ti ha rubato, quando tu andavi in una altro giardinetto poco lontano.. e non ti ci sei incontrata. Poi arriva, e anche se gli anni, hanno modificato, il tempo siamo noi, e l'anima vince, come sempre. Pure sul corpo stanco... pure se il cielo turchino e crudele, faceva sudare come un cammello... lasciando una sera di brividi feroci e ancora consapevolezze da ammazzare il più bravo e coraggioso dei gladiatori. A passare una settimana a far tutto lo stesso. Quando nemmeno l'influenza sa essere una carezza di riposo, ma anzi, ti impone, di oltrepassare ogni tua forza. Niente diche. tante e troppe parole, per mille sudari. Per brividi di febbre mandati via dalla forza della fragilità. e che il non riposo auspicato, ha poi trasformato in una comunissima laringite.In cui una bambinetta spettinata e una ragazza sorridente, si portavano appresso senza voce,a far ridere i fornai ... dal dottore improbabile, spoglia ed infantil adolescenziale, a farlo sorridere, ... dove sta la donna? la signora? .... nell'elargizione e proposta dei 100 euriin più (oltre al totale carico delle spese per il campo scuola) all'assistenza del mio amore.. per fare in modo CHE al campo scuola, si prenda più cura di lui...come faccio a scriverlo?  non ci riesco.   La mamma sta meglio... io e il tempo, andiamo più veloci di questi tasti.. e tutte le lacrime nuove di questi giorni, arrivano da contraltare ancora alle lotte intestine, che un vero guerriero deve prima compiere dentro se. Egli certamente sa anche, che è da dove capisce, che sarà più forte...e c'è l'equilibrio. ANCHE se sembra di no.lo ritrovo mentre scrivo e vado avanti. Di palo in frasca.. come se, stessi mettendo dei tralicci per l'uva.. senza preoccuparmi di vederne i frutti subito.. come se mentre la scrivo questa metafora, mi aiutasse, e vedessi il mare, e i miei ricordi si riposassero nel vento dolce, nel sale meno feroce delle lacrime mie.Come se,di palo in frasca gli occhi che posano l'anima sulle mie lettere, fossero vento buono e tempo mite ad aiutarmi nel vino dei giorni che verranno.. divago scrittrice bislacca, ma rimango sempre sul pezzo. Caro diario, nella giornata della consapevolezza sull'autismo, io faccio pace con me, un'angelo al mare, un'amica nuova e vera, mi aiuta a vedere gli uccellini, sulla spiaggia, mi richiama ad un piccolo ordine interiore, un telefono che squilla e che smuove il mio impianto, il mare turchino che si confonde con il cielo, messaggi  a guarire i miei sensi di colpa.La ferocia inaudita di colpi ovunque a capire, dalle mie personalissime tragedie familiari ai miei rapporti sentimentali, a tutto quello ch emi ècostato in termini di fatica e svilimento fisico e psichico, so' ch emi ripagherà la calma nuova e la serenità dell'incollamento con me, queste scelte il cui prezzo per me,è da strozzini mafiosi.le congiunzioni negative sono sempre divine e alte. forse è Dio che gioca a scacchi con tutti noi, con qualcuno di noi, in maniera più feroce...lui lo èstato, ecco perchè preferisco il figlio, mi ripeto, l'ho già scritto ma senza arteriosclerosi. Atterrata e atterrita dai dolori, atroci, mi rialzo, continuamente. E boom e cado, e di nuovo, mi rialzo guardando al cielo. Anche SE, le stelle ste sere latitavano, ma i nuvoloni turchini ci facevano l'amore, insieme, loro le stelle il cuore pulsante delle nuvole ad illuminare in altri modi le notti.. di chi si ama e amava e anche di chi ci provava.Caro diario, sai, non pensavo di esser confusa nel ginepraio dell'autismo. Non pensavo che tu Roma cara mi confondessi. Sono state le istutizioni a confondere come sempre. In un'approssiamazione, che sulla carta dice una cosa, e poi ne favorisce un'altra. Del resto è una storia vecchia come il mondo.. è facile scrivere, (ci riesco pure io!! ((e che poi, comunque costruisco)),ma  poi,, bisogna costruire. No, non sono confusa. Affatto semplicemente consapevole. E ne ho avuta la prova, dalla più alta carica dello stato.Mi restano gli occhi pieni di bellezza per quegli arazzi... che comprendo e vedo, MA che non bastano...c'è un contraltare, un piccolo e brillante punto di congiunzione ad andare anche oltre tutto quello che capiamo. poi è chiaro ch eil colpo può essere talmente violento, che può finanche uccidere, sì.Diciamo che a me, mi ha provocato sudori freddi (e mi provoca) fatica inaudita che diventa sempre più difficile da gestire, e psicosomatizzazioni, che mi indeboliscono. Mamma molto praticament emi dice che sono solo malanni di stagione.Alla piramide, facevo un giro e viaggio dentro me, con gli anni '80 crudeli e col cielo grigio e turchino, mentre ribolliva dentro me il vulcano interiore dei miei pensieri e del sangue..poi le parole e le risate, mi portavano al mare, con un calma di una velocità di crociera, nella mia scatoletta che si trasformava in berlina. E mi pareva davvero di rifar pace con tutto... e l'ho fatto. Ripercorrendo ancora una volta tutte le tappe della mia vita, portando con me, sfoghi, consapevolezze e ricordi di possibilità.Poi una sera di brividi, e tanta fatica in una settimana da dimenticare.. che è volata, come una piccola rondinella velocissima porta il cibo ai piccini, sempre là si torna.. e le abbiamo viste le rondinelle, nel cielo, in questa primavera più anomala dell'inverno che l'ha preceduta... primavera, che sembra stonata e rallentata a non voler uscire tra il verde precedente e i colori, perchè sembra sospesa nel cielo a tratti incerto, come se l'estate fosse già arrivata con un calore surreale, ad abbracciare l'inverno carico di lei, assente e anomalo, che è stato. Anni che passano come sfogliare pagine, come scrivere sulla tastiera; consapevolezze sempre uguali, che la volontà di potenza vorrebbe cambiare, e invece no... desiderare di baciarle soltanto, accarezzarle, farci pace su una panchina, guardarle negli occhi dell'anima, nel cuore dell'anima, là dove la coscienza sa farsi verità più semplice e pura, là... dove rimette tutto a posto, e questa fatica, solo l'anticamera di una nuova salita, più importante e grande.Un anno indietro, a guardarsi, ma senza girarsi.. farlo girare dentro, e dirsi, che mai si deve fare un progetto preciso, è solo la scelta a contare. Sopportarla, e poi sopportarla ancora, è là il nocciolo..è vero che tutto viene da se, anche se tanta fatica non l'avevamo messa in conto.o speravamo di una falsa speranza, che la ferocia del destino non si manifestasse di nuovo, con un dazio così alto... ma se sopportiamo tutto questo, come un terremoto, come un'eruzione terribile, forse arriverà il tempo, della pace. Come il guerriero che appunto combatte non per amore della guerra ma per conquistare la pace.Il mio Matteo dorme, io, ancora devo fare la doccia. Ho paura di riammalarmi di nuovo! ho bisogno del parrucchiere! non sono attraente, sono selvaggia, mi manca la clava..: )c'è un dolce silenzio ovattato, in cui la gioia degli uccellini mi sorprende mi fa sorridere dentro, e mi riporta a me stessa. C'è un bel cielo, azzurro.La mamma mi ha invitata a pranzo. L'anatroccolone gigante sarà con me. Mi auguro e farò in modo, di limitare le sue crisi comportamentali, andando a braccio, che nessuno me lo dice, e non certo perchè sono confusa!passo e chiudo. (per ora).  scritto male, senza rileggere... Roberta https://youtu.be/-N0-n1-DfDE