La vera me stessa

Post N° 1153


Non mi spaventa la pesantezza della consapevolezza.Non mi pietrifica - come a volte accade, è accaduto, - che nel letto, io non sia più di carne ed ossa, ma di pietra (a volte è accaduto, appunto). Non mi pietrifica, non mi spaventa. Mi intrisce, forse. - E allora, questa consapevolezza, che risulta pesante per l'anima ed il cuore, - mentre la codifico, tra me e me, - la allegerisco con la scrittura. Motivo primario, poi, alla fine dell'esser qui, e poi, ovviamente e naturalmente esser letta. Condivisa. Sebbene, a volte, non avrei voluto mettere i commenti, sul blog. Lo ammetto. La consapevolezza mia, deve sempre camminare di pari passo con una sincerità spiazzante, lo ammetto a volte anche per me.Ma non voglio perdere il filo, il senso di questo post. Mi sono svegliata dopo aver dormito di sasso (sempre pietre:-) - ma in senso buono... come avvolta in liquido amnoiotico fuori tempo, nel tempo, io. Con me. In questo liquido da adulta, soporifero, ho forse fatto un viaggio nel tempo.. nel mio mare interiore, ho visto un volto, sopra a tutti. non ricordo altro. Mi sono svegliata sudata.   In questo maggio stranissimo, che stringe ancora la mano ad un inverno, nonostante il sole, richiami ad una prossima estate.chiedo venia, scriverò male. Di palo in frasca confuso. Come un bambino, che da un albero non sa che frutti prendere e li prende alla rinfusa. Il bisogno/la colpa/la voglia. Di scrivere. Di alleggerire l'anima. mia.Dicevo. Mi sono svegliata dopo il viaggio, di tutta una vita, - consapevole. Con una consapevolezza dalla bocca impastata - la mia. Un caffè e latte, scuro, un cornetto alla marmellata.   Gli occhi velati - nonostante la luce, e nonostante l'acqua gelida. Vestita troppo leggera. Ma il corpo a dirmi, ce la fai. Ritroverai questa abitudine, stai tranquilla. E' maggio, nonostante questa tosse antipatica, che è meglio andare a fondo e sapere. COn una lastra di routine. Caro Diario. Dovrei lavare i denti, subito. Lavare i capelli, immediatamente. Portare questa autoutile, a fare la revisione (truffa italica, ma siamo un'europa unita in tutte le truffe, direi, la sintesi è approssimativa, - non ho dialettica a sufficienza, e non mi va, forse). Poi il lavaggio, è orrendamente sporca. E poi andare a sistemare il fatto dei bolli. E' già il secondo che non pago. E lievita. Ma dovrei - potrei almeno non pagarne uno. Nella mia nuova condizione. Di separata. Con figlio con handicap a carico. Fa brutto scrivere così, è il mio diario.  La bellezza, ci sta anche nella consapevolezza più feroce, me lo sono detto prima, mentre scaldavo il caffè, di ieri. Che il mio caffè è buono pure riscaldato.E mi dicevo, riagganciandomi ad un pensiero di prima - di stamattina, in cui la consapevolezza risultava essere disarmante ... CHE no, il mio sogno yippie non è morto e seppellito. - Perchè si aggancia a tutte le mie età a venire dopo. Che metterò ancora quel vestito a fiori, - che sarà come nuovo, e magari sotto non ci andrà niente, e magari camminero ancora abbracciata a qualcuno, senza età... che non guarderà nessuna, come ero a 15 anni, fiera e piena di estate addosso, - che - saremo soli io e lui in mezzo alla gente, a trastevere, forse, e comunque NO, non ci saranno altre interferenze, di nessun tipo. QUindi il sogno è vivo. e non vegeto, ma rigoglioso.  Ne sorrido, dopo aver fatto in modo che il mio mare, interiore, abbracciasse ed irrompesse, sulle palpebre un poco stanche dei m iei occhi, nella sacca degli stessi. A riempire di dolcezza per altri mari che ho conosciuto, e che non potrò e mai posso dimenticare.ma arriva di nuovo lei la consapevolezza a dirmi le cose. Le vedi? mi dice. E'tutto così chiaro.E palese, e lo sai. E tutto ti è servito per capire, ancora e ancora e ancora. All'infinito capire. Tutti questi anni, a far pace.dicevo, appunto, dei "bolli". Devo andare all'aci, e chiarire, la questione. E devo farlo. Sono "morosa" di uno , e quasi dell'altro. ... Ed io invece vorrei essere sarei voluto essere potevo essere un'altro tipo di morosa!insomma, devo fare queste cose, oltre a tutto ilr esto, che faccio a metà. I letti, il bucato, me stessa, i capelli, --- e non mi va.Mi abbandono qui davanti,a sistemare le consapevolezze, che non sanno di ferocia, ma di vita. La mia.Non resisto più... non guardo indietro... no. Se non per una sorta di carezza e di dolcezza, e di possibilità. Racchiusa in una voce innamorata. In un dejavu, speciale, --- in un sogno vero, che ho avuto. Che ho voluto... che mi ha sfiorato, accarezzato, che è cresciuto con me.. e dentro di me. ci volevo rimanere dentro. Volevo rimanesse dentro me. Per sempre. Ma la parola per sempre non esiste. Me ne sono accorta, me ne accorgevo quando dal finestrino in bianco e nero di un'infanzia smarrita, - giocavo con le luci del sole e viaggiavo nel mondo psichedelico, e mi dicevo, fermati tempo! ferma io! ero precoce, nel capire e sapere, che la felicità era quella. Non ne ho conosciuta un'altra.  E non voglio divagare. Mi dicevo che nonostante tutto, poteva andarmi ben peggio. La consolazione non c'entra. Portano solo l'iniziale della stessa lettera. CONSAPEVOLEZZA. Di nuovo. A dirmi CHE, mio figlio poteva avere altre patologie correlate. Certo una ce ne sta. Lo dico forte e chiaro, senza risultare spudorata per lui e con lui, è il mio diario VERO. non sono qui solo per cazzeggiare e chi lo fa buon per lui e buon pro gli faccia. ho cazzeggiato (e cazzeggio tutt'ora, sono la nipote di mandake di proiettiana memoria , e lo febbre perenne da cavallo MA), - bisogna che riaddrizzo la vela totalmente e con tutte le mie contraddizioni, e con tutta me stessa, e tutti i miei anni (il post verrà na' chiavica, non importa).  Insomma il mio ragazzo, ha un'altra diagnosi accompagnata, ma è colpa mia, della società della scuola, dle mondo, imperfetto. Che non riconosce, la minorità ... di chi è più fragile. NO. siamo fatti così. Ed io non ho retto, ho di nuovo bisogno di dirlo. Che potevo fare? io? enon mi piango addosso. Lo curo, lo alimento, lo tengo pulito, lo accolgo come posso, lo amo con tutta me stessa, ... MA A volte, devo andar via, da lui. Perchè  a volte, sono più piccola di lui, talmente piccola da scomparire e farmi assorbire da un sogno a cavallo del tempo.Allora poi, devo riaddrizzare questo albero. Sant'iddio. Allora poi torno guerriera, e le lacrime si ritraggono. E l'autismo diventa la fossa dei leoni, che combatto da sola e il mondo, l'arena. Che quasi sempre è col pollice giù. Già. non ci gioco con le parole, ma le uso per risalire, per uscire dalla tempesta, interiore, che mi vede protagonista, di una realtà. Che non resisto più a volere diversa. E' questa. Questa è la mia.   Sento solo un richiamo di un passato che ormai è sangue, insieme ai globuli rossi e bianchi, c'è tutto il passato. anche quello più recente, che mi ha vista stordita da un sogno ... completamente rapita.. in una vita parallela che volevo far combaciare come i binari quando si incontrano. Sì.Poteva andarmi peggio. Epilessia, ix fragile. Ed altro. Il mio ragazzo è perfetto. organicamente. Non è epilettico, non porta altre patologie. se non quella di un "ritardo", - dovuto al suo autismo.   Ne vedo di ritardi, senza consolazione, di chi, ha deciso di tranciare con l'intelligenza asservendola alla cattiveria, al genio crudele e sagace di un intellettualismo becero e cinico, deputato solo ad un certo tipo di bellezza a senso unico. Respiro. Sognando un brasile possibile, una casa fronte spiaggia, ragazze libere per il mio Matteo, musica da sogno, pascoli liberi, e via discorrendo.    I miei sogni sono intatti.  Resto qui, a nutrirli. CERTO.  la scuola è finita E non andiamo in PACE. sono in contatto con un'azienda agricola.   Sull'ardeatina. Ci vado lunedì. Potrei far fare un corso estivo al mio Matteo. Mi auguro di averne la possibilità.  Sennò lo porterò al mare, di pomeriggio, in quel di questo tirreno che mi ha vista sognare talmente forte, da farmi volare. Da farmi essere la più felice delle donne. Ho avuto moltissimo!, sono stata felice. Ho riso così tanto. A spasso nei tempi, ho visto tante cose belle. Di questa italia Unica - ho riso tanto, ho amato, non ricambiata, ma mi hanno accarezzata e tenuta da conto, per unpoco.So' che l'ex marito legge.   Anche se non la rispetta. la legge. Legge.Sono fiduciosa. Nonostante tutto. Devo solo raccogliere tutti i pezzi. E' un maggio freddino e lo ringrazio, comunque. Perchè questa aria, onesta, sincera, spero (di una speranza nuova e forte) possa darmi la forza, PER, andare verso un'estate incognita. DOVE. non sono più quella di un anno fa.  Sono altro, adesso.    Porto addosso ancora tutte le mie primavere e gli inverni. E gli autunni e tutte le altre estati. Mi pare di incollarle. Di sentirmele dentro tutte addosso, a dirmi che sono sola. In una nuova solitudine di consapevolezza. Che deve assolutamente guidarmi, nella mia quotidianeità - a far pace - con la scrittura ed aiutarmi, per ora e finora, e fin quando sarà necessario.Voglio e posso rimettere a posto, tutto e piano piano. le spinte del cuore e del sangue, devo tenerle da conto, bene - e non buttarmici a capofitto, che non serve.. non serve a niente. Perchè ho tutte le risposte scritte dentro di me. Il sogno, appunto mi aiuta a capire, quando la realtà se ne discosta troppo e a dare il giusto valore e la giusta lettura alle cose.Mi accorgo mentre lo scrivo, che sono stanca, e che la scrittura se ne va, mi porta altrove, in una altrove che invece devo riprendere, e mi deve servire, per non smarrirmi. E non perchè non devo perdermi perchè è là che siamo tutti, ma bisogna --- che le priorità siano chiare.   sia chiaro, ciò che non ci giova.. sia chiaro, e palese, la nostra importanza.   Sono molto importante.   Per me stessa.   Non è una questione di esser bella persona...è questione di essere importante.   Quella bambina CHE gioca col sole.. ora va a spasso con suo figlio.   Lo zaino non è necessario. E abbandono la paura. Ce la posso fare, così come, mi sono vestita stamattina, e ieri, senza età.   E i colpi dell'autismo che mi è toccato, come un caso, non crudele ma di casistica, siano una febbre improvvisa che si congiunge anche con la donna che sono, ORA, e riuscire a superare questo. Riuscire ad andare avanti, con diplomazia verso me stessa, senza farmi abbattere.. - che non posso e non devo... mescolare bene, ogni mia sfaccettatura, --- forse sono un diamante pazzo anche io e certamente!:-) e allora, tutti i pezzi metallari non li metterò...voglio risplendere, come un diamante pazzo, e metterò i vecchi e cari pink floyd. grazie a chi avrà la pazienza di leggermi.mi sono riletta, mi fa bene.Mi fanno bene, queste parole, mie.Mi ha fatto bene, sognare ancora, e poi ancora svegliami dal sogno, che era solo mio...MI fa bene, sognare ancora , una mano che saprà prendermi per non lasciarmi MAI, che saprà abbatterese se stessa... per volere a tutti i costi prendere la mia,che alzo ancora, gli occhi al cielo, in una luna nuova di maggio, che non so' fotografare, se non con gli occhi e l'anima, che sembra stringere in un filo invisibile e farsi trainare da una stellina brillante là sopra. Come a dirmi. : siamo qui, Roberta, --- che la fai ancora, lo vedi questo filo? in queste notti meravigliose di un blu, indefinibile, perchè è mistero - nel mistero stesso, ma, non sei impazzita, affatto... il filo che vedi è la vita, che fa in modo, che questa stellina sia stretta stretta alla luna... che è scomparsa, ma tornerà. Insieme ad un sole di nuovo caldo, che non dovrà farti paura.. che non strapperà tutti i sogni che hai avuto, che resteranno per sempre nel tuo cuore. Passo e chiudo.https://youtu.be/0MDHv1xLnlM