La vera me stessa

Post N° 1201


Ho bisogno di tornare a scrivere e non ci riesco. Così, magari se butto giù queste lettere ad una ad una si assembleranno e uscirà fuori qualcosa.La scrittura è medicina, e come scrivevo a febbraio, nel volo veramente estremo di questo anno, - mi piace fare ordine.Ma devo fare i conti, con il presente, con qui ed ora.- lavatrice da ritirare;- lavatrice da stendere;- un letto da rifare;- poi a far la spesa. Tra una cronaca della mia quotidianità, pensieri, sensazioni, - per le foto devo ancora decidere. E' diventato tutto oltremodo complicato. A me, piaceva un solo sistema operativo, muovermi nel ginepraio della tecnologia per me (lo ripeto), è complesso, perchè di base, sono più pendente verso l'integralismo dell'abbandono, sebbene questo termine poco mi piace.Stavo per cancellare il blog. Ma l'ho già fatto una volta. E, le decisioni, del tutto viene da se' devono avvenire naturalmente, senza farci violenza.Con la naturalezza anche di come siamo - senza stravolgimenti nè farci travolgere, che già ci pensa la vita.Tante volte, nell'autunno arrivato era tornata la voglia di scrivere. Ogni volta un nuovo cinguettio, sembrava richiamarmi al ticchettio solitario di questo libro magico, di questo foglio bianco, dove occhi lontani mi leggeranno, come si legge un libro, ed io mi sentirò importante. importante nella condivisione ed anche per me stessa, nella testimonianza di qualcosa che costruisco. Il mio presente.   Le parole a legare a legarlo ad unirlo.Ma non ho tempo.  E qui nel CENTRO dell'Italia... le correnti fredde si mescolano con le calde.. in un'alternanza che questi nuovi tempi hanno fatto diventare estrema. Il peso delle mie scelte a volte è troppo faticoso. Ma le rivendico. Non potevo fare altrimenti.Prendo altresì, atto, che - rileggendomi a luglio, - rileggendomi a febbraio, ebbene, in luglio ---- ero sì, davvero felice... speranzosa.  L'estate era una carezza piena di novità per me stessa, la mia anima rinnovata... e lasciare questo luogo, era naturale... anche se poi, ho dovuto fare i conti, con una sospensione troppo drastica, che m'ha portato poi, ad una sorta di caos interiore.    La scrittura, può e sà essere salvifica. ... Questo scrivevo a febbraio. Scorso.   Ma, non è più febbraio. non è più luglio.   E' qui ed ora. E le parole sembrano essersi nascoste... In fondo, appena lo scrivo so ' che è no. Semplicemente ho scritto pensieri dentro me, dal cervello e dal cuore all'anima, che mi scorrono nel sangue, mi ondulano i capelli, camminano con me.   A volte vorticano talmente forti che mi viene "fame", ... perchè faccio il conto, sempre con le scelte. tutte. e le esperienze che ho vissuto.  Le parole non si sono nascoste, o meglio, sono andate a prendere la parte di me' che si è nascosta.  Quella che si è fermata - annichilita. In più di un'occasione. Quella che è rimasta "traumatizzata", dai comportamenti umani... come a significarle ogni volta : sei grande e vaccinata, - non ti devi scioccare o sorprendere.  In effetti non mi sciocco o sorprendo, ma resto senza quella parte che va via... fugge, scappa, non gliela fà.Paradosso estremo, quando in flesh infantili avevo capito tutto, non fuggivo.  Poi entrava e subentrava in me, la parte che - doveva raddrizzare, ed invece, distorceva.   Ma faccio pace anche con lei, una non esclude l'altra, - una leggera schizofrenia latente (non lo dico io, è letteratura psichiatrica "ergo", l'ho studiato a scuola ho fatto l'istituto magistrale), fa parte dell'essere umano. Io lo scrivo male, ma so' che chi legge, lo comprende cosa io voglio dire.Incollo tutte le parti mie in un'unico intero.. sono una donna tutta d'un pezzo:-)sorrido alla giornata, al momento voglio tornare a scrivere. Sento che mi fa bene. E' passato un anno talmente in fretta, e srotolare parole - mi aiuterà e sarà compagnia di questo futuro a venire.Le parole mie saranno compagne e occhi lontani si poseranno su di loro, in una sorta di rimando animico che non voglio sia fossilizzato "QUI", motivo anche questo della scelta di non essermi ancora convertita ad un cellulare di ultima generazione.Resto "legata", in senso buono, ma libera, da una sorta di isolamento alienazione che è l'effetto collaterale del mezzo tecnologico.   Ed anche da una sorta di privacy interiore, dove voglio e posso entrare solo io, o chi amo e chi mi ricambia.Non lo so' scrivere bene come al solito.So' che in una sorta di equilibrio, che purtroppo non ho retto per molto... perdendo il mio adorato lavoro (in senso lato, amavo la mia professione il mio ruolo professionale, per chi se lo fosse dimenticato sono una ex segretaria, si, ok e certo (mi suda l'anima! cit. MM) sarei stata pure un discreto avvocato delle cause vinte e patteggiate, forse una prof. di storia, forse una storica o una brigatista (desiderio folle), o una romantica signora sposata al suo uomo e queste fiamme che ora mi avvolgono di nuova età - senza pruriti - si sarebbero rimesse a posto con lui in una sorta di trampolino, verso la nuova età che mi attende...      vorrei avere ora 4 mani, per scrivere di tutto e di più... ogni pensiero, ricamarlo in una sorta di arazzo mio, da esporre ai miei occhi, quano dico che non ce la faccio... buttare fuori pensieri, aiuta, deve continuare e tornare ad aiutarmi.Dalla bellissima cassapanca relegata in corridoio, dell'800, da cui spero di aver debellato tutti i tarli, i 600 cd giacevano addormentati. Ne ho prelevato qualcuno, che  mi accompagnerà in questa giornata,   mentre stendo i panni, come un lento blues...sono calma, serena, mi ritingo i capelli da sola, sono tornata a correre, tante e tante altre cose.A volte sul terrazzo ho cercato luna e stelle, ho cercato di sollevarmi dal peso delle scelte, ho accolto disfatte e sconfitte e cerco di far pace con ciò chesi è verififato nella mia vita di più antico e di recentissimo, - sentendomi profondamente diversa, anche se sempre io.Non bisogna guardare indietro nemmeno per prendere la ricorsa è vero... al dilà della citazione, che serve, per dirmi che già siamo tutto il nostro passato, non serve guardarlo.. è con noi, ci compone.Io voglio staccarmi... forse ho capito che non posso volare troppo alto, emigrare tanto lontano, ma forse come ai miei adorati uccellini, mi è dato di sperare sempre nel corso di queste stagioni, farmi così piccola per poi essere grande.    Fare veramente pace con ciò che lo ripeto ho dovuto sopportare.... volevo lasciare questo luogo per sempre con  il mio post BELLISSIMO, di luglio, così.... rinata in estate come sempre...   Ma invece continuo.   Come gli uccellini appunto, che quando fa quel freddo tremendo cinguettano comunque. e ce la fanno.Lo so. Non sono un uccellino. Certo sono una donna.Con le unghie e coi denti, e anche con tutto il dolore del mondo, mi accolgo e accolgo il nuovo giorno.Il mio presente.Non c'è più tempo, ora.metterò un bellissimo brano indecisa fra un clair de lune di debussy e un blues meraviglioso, rileggo e forse trovo un tres d'union o un qualcosa ch epossa portare con se, tutto quello che sono adesso. Grazie a chi si fermerà a leggere, come sempre le mie pagine. Roberta credo di averla anche sul profilo :-)spero di riuscire a sistemare tutto qui sul blog.  auguro a me stessa quell'ordine buono di cui ho bisogno.a prestissimo (forse) 
https://youtu.be/livmRPBMAUM