La vera me stessa

01.03.2018


La temperatura è risalita, per fortuna. Da - 5 a 4 gradi. E salirà ancora. L'aria è umidissima, ma il freddo per l'appunto si  è fatto meno intenso. Scrivo nella sala, tiepida. Ho urgenza, di farlo, spinta misteriosa che viene da dentro. Foglio bianco telematico, la novità è che altri occhi lontani, possano leggere. Occhi cercati altrettanto misteriosamente, meno misterioso il fatto che si abbia sempre bisogno di con.divisione, profonda, di sentirsi meno soli, di sentirsi pezzi e parti di altri, in com-unione.    Quando il contorno intorno non sa bastare, o semplicemente anche sentirsi importanti lasciare tracce di noi. O lettere che segnino un aiuto al cammino.E' arrivato il pulmino e il mio ometto profumato di un profumo che mi fa unire l'anima al cuore e non mi fa capire più niente, è salito a bordo allacciate le cinture come sempre. Ieri è tornato stringendo nel pugno una piccola matitina colorata. L'aveva portata con se in bagno, e poi mentre lavava le mani, per posarla e poi riprenderla.  Me ne sono accorta in cucina. Come se , quel piccolo lapis arrivato quasi alla fine, segnasse in qualche modo la traccia interiore, del bimbo bellissimo che fu... come se quel pugnetto paffuto, quel musetto meraviglioso che c'era avesse fatto spazio all'adolescente - definito con poche espressioni facciali (ormai mi rimbalza tutto ciò che leggo su quei PEIcopiaincollati, che non ho la forza nemmeno di mandare alle associazioni, in una sorta di rifiuto atavico), - ma è solo l'adolescenza, furiosa malattia, - che lo  costringe a pochi contatti fra pari... se non in un contorno scolastico peraltro abbastanza scollato, - gli operatori, con cui comunque esce volentieri anche se più grandi di lui, e mè, e suo padre, quando è possibile.   - Ha mantenuto intatta quella dolcezza infinita infinitesimale, che centellino nei miei giorni, nei miei minuti a scrivere di lui.  So' che gli hanno messo accanto quel prof giovane, - carente - perchè altro non possono fare. Siccerto, potrei andare io al provveditorato? Ma quelle stesse istituzioni figlie di perversioni burocratiche fanno in modo che un genitore sia stanco, sfibrato, sfiduciato, condannato, autorinchiuso in una sorta di doppiogioco che ti fa vedere che solo chi ha risorse economiche e culturali sempre agganciate e non sfilacciate, ce la fa. "unitevi e fate gruppo", diceva il presidente... lasciamo perdere. Forse ho già lasciato perdere? Tutte le mie risorse sono volte alla mia risalita, perchè sono un individuo a parte pure io, figlia pure io, a suo tempo, nonchè mamma certo. Sto qui a scrivere? mi serve di poterlo fare. Mi serve, per mettere insieme il pranzo con la cena, mi serve per poter riuscire a respirare a vivere. Questo io so' fare, senza andare sopra le forze mie.E soprattutto senza i sensi di colpa.  la nevicata si è abbattuta capitale, lasciando danni, per le strade. Non so' ieri come ho fatto a tornare, a casa. A parte i rumori inquietanti che vengono da sotto l'albero di trasmissione (mi pare), - ha cmq resistito a un paio di buche che non avevo visto. Ho fatto riparare il servo sterzo un mese fa, ma mi da ancora problemi nonostante l'ingente spesa,s enza ricevuta naturalmente. Ci devo andare a litigare, porterò la mamma con me, onde evitare  scene apocalittiche.  Non ora, non adesso. Fra poco vado a ritirare la pensione di mio figlio. già. Chi me lo avrebbe detto? mai? ci pensavo prima in bagno. Mai avevo fatto una previsone del genere, - ... forse pensavo a livello subcosciente, che la mia strada altra doveva essere. Oppure più semplicemente, mentre da piccola avevo scelto di non diventare una borghese, nel senso più ampio e profondo del termine, di rifiutare assolutamente il ruolo prestabilito sociologico antropologico e borghese appunto, (me lo ricordo ancora, quando presi la decisione assoluta, in una scena in cui vidi mamma per l'appunto ma troppo personale per scriverlo qui, nulla di che, ma ce l'ho stampata addosso), - ricordo che SCELSI.   Poi però lontano da noi, o senza che lo capiamo appieno, altre parti "lavorano", e i paradossi arrivano, tutti, complici anche le circostanze, che "viziano" ?   forse, l'imprimatur iniziale.   Forse è comune ad ogni donna ad ogni bambina, che poi sceglierà... se lo farà o si porterà sempre appresso tutte le sue contraddizioni.Insomma, mi sono detta, che forse, come suggerito da Monica e più volte parlato nelle nostre discussioni fiume :-)   che probabilmente quell'istinto di maternità che nemmeno volevo riconoscere a livello "fisico", personale, era davvero E' qualcosa di ancestrale, anche in chi lo rifiuta, anche in chi lo analizza e si dice, che è esso stesso frutto di condizionamento. No no, è una cosa che proprio c'è.. si sente, come la spinta al cibo, al sesso, al proteggersi, alla compagnia, e via discorrendo. C'è. Magari poi lo si può rifiutare come scelta, a ppunto si può può scegliere di non portarlo avanti per scelta di non procreare in un mondo come questo, o rifiutare a prescindere poi un ruolo ancora più faticoso, se non si sarà poi costruito bene un buon impianto familiare frutto poi di altrettante scelte fatte con una persona con cui si condivida tutto. E quando dico tutto, non mi riferisco ad un generico impianto... mi riferisco alle basi ingegneristiche per sopravvivere ai terremoti della vita, tutto qui. Possiamo sì, metaforicamente costruire con le migliori intenzioni e col migliore materiale, - e non è detto, poi... figuriamoci, se in profondità quel materiale, non è idoeno per certe costruzioni !!!!!! mi devo fermare. Meandri difficili da mettere per iscritto per me. Eh. Riprendo il respiro, dai pini qua sotto. VIVI ancora. Si. Rasi al suolo (sette otto mi pare), eppure se ne sentiva il profumo! che ha toccato la parte anteriore del mio cuore e i miei polmoni, come un balsamo, capitale a far sentire e percepire ancora vita da quel profumo... perchè tanta vita c'è ancora, là sotto e da fare, che usciva fuori, come di nuovo il canto degli uccellini e un messaggio di un'amica stamattina fattosi abbraccio. tutto evolve e continua in altra maniera. Si trasformano i ricordi, - si arricchiscono, si conservano, si amalgamano con le brutture e storture umane. Si autoconserva ciò che di buono e bello è stato e scarta e sbuccia via ciò che è da buttar via. Come un frutto che sta per essere colpito da quelle parti che marciscono che sono da scartare insomma.Un'amica qui, dice che mi spiego benissimo, spero di farlo ancora. Lascio andare via i pensieri della mia anima con il piccolo sforzo di renderli comprensibili per poi rileggermi e darmi un motivo piano piano di camminare, con quello che sono scelte comprese, presente e coraggio a dare spinta, laddove cerco motivi, quando invece mi pare di essere assente anche con me stessa... ma forse è proprio là che sono in un sorta di perdizione che perdizione non è ma solo completo incollamento, che non sa bastarmi.. perchè forse mai mi sono bastata, perchè mi pare di non aver costruito nulla se non quella che sono ora, queste pagine sghangherate destinate a non lasciare traccia , e un futuro incerto che costruisco in questo presente - con una nuova speranza, e con sogni distrutti che cerco solo di rimettere in piedi, perchè per me, mai nulla può essere perduto, se è servito a farci crescere a darci ancora motivi, e a dirci che anche se potevamo e dovevamo agire diversamente - è perchè eravamo troppo fragili e volevamo che quel sogno ci abbracciasse non come dicevamo noi, ma che facesse scattare una cosa misteriosa.. per mantenersi ancora come scintilla... ma non tutto è scintilla, non tutto si evolve uguale, - non lo so dire bene.    Tutto è vita, - e se funziona come funziona  è perchè deve funzionare così.  Per noi.Mentre rispondevo ai commenti, mi riascoltavo quel bellissimo blues di rory Gallagher, sì, meraviglioso stupendo, io sono su quelle note. Oltre la chitarra, oltre la voce, oltre il tempo.Fra poco, esco. con quel blues, con l'odore fortissimo dei pini, con la temperatura risalita, con l'odore di neve, che ora è al nord sopra la città eterna, con le mie scelte e i capelli nuovi. Sì, la tale Vania, che aveva azzeccato il colore non era nel salone ieri, c'è una punta un poco più scura, ma hanno appena spuntato, nella luna crescente, e cresceranno ancora, - senza stonare, coi nuovi segni sul mio viso.. mi massaggio, ma i pesi da qualche parte pesano:-)   ma non mi importa.. credo proprio di no.C'è una parte adolescente, che ho superato, certo, ma che mi rimane incollata dentro, nel corpo, e cerco di incollare ad ogni mia altra parte, in ogni piccolo grande passo che faccio ogni giorno, così come attacco queste parole, queste lettere questi pensierini miei, che avrei voluto fossero Pensieri Affascinanti... ma che purtroppo sono rimasti dentro un'ascensore trasparente.. in un piano sospeso nel tempo. Perchè ho sempre avuto il maledetto vizio di adeguarmi a parti autoimposte quando leggevo mio malgrado che quelle volevano appiopparmi e in una sorta di scelta sbagliata per non andarmene non riuscendo nella mia autoaffermazione, mi accontentavo, firmando una sorta di condanna.. perchè in quello stesso ruolo avrei potuto emergere invece di esser solo comparsa, di me stessa...     DIFFICILE PER ME, scrivere tutto questo, ma necessario.. eh signora mia...  Rifare i letti e c'è sempre una lavatrice da stendere. Poi lesserò gli spinaci, signora mia, - poi alla posta. passo e chiudo per ora, a più tardi per la fotogallery  Roberta pezzo storico... che a suo modo fa pendant con l'altro di rory gallagher..https://youtu.be/JBbf2C735Vk aripasso e arichiudo, e a presto !!fate i bravi/e, e non preoccupatevi per la neve... passerà.. la primavera è vicina.. anche se è molto nascosta ancora! e ci vuole ancora un mese, e non  è detto,c he l'inverno non farà capolino ancora, nella luna velata, nel freddo pungente..eppure, anche tutto questo ha la sua bellezza, nonostante tutto.mentre un vento gelido, si alza e fa un mix con lo scirocco e si sente il rumore forte dei grandi tronchi trasferiti sui camion, tra i cinguiettii nonostante il vento, e il sig libero che mi costringe a riscrivere, perchè non mi pubblica il post, io sono anche https://youtu.be/tkbgtVFlyCQ     <------- qui :-)yesss