La vera me stessa

h. 11,53


Sono finite da poco le campane.Mi sono svegliata da poco.Mi rendo conto, di non riuscire più a scrivere come prima.   C'è qualcosa che mi spinge lontano, da qui. Come se sentissi il bisogno di  chiudere questa finestra. Come se, dentro, perchè proprio lo sento ci fosse uno strano bisogno di partire, andare altrove, in un altrove, dove il computer non c'è.  Un eremo, una campagna lontana. Che poi, io avrei paura della campagna.. temo gli insetti, ma mi dico, che la supererei, insomma, un luogo ideale, magari un paesello...poi il cielo mi suggerisce che non potrei fare a meno di questo cielo , di Roma.L'altro giorno ho accompagnato mamma, all'ospedale dove sono nata. Di nuovo a sorprendermi, Roma, benchè in quel luogo io ci sia stata una marea di volte. Sentire l'alterità di questa città e la sua potenza eterna, sentire da sotto i secoli (e si sentono), una ricchezza infinita, le enormi basiliche, pezzi di ogni secolo qua e là, come pennelli divini, come sculture che ossigenano i polmoni mentre si incontrano con il cielo, e quello stesso cielo rimandarti, surrealmente tutti quelli che l'hanno popolato... dagli antichi romani, all'800 ai giorni nostri... sembra di perdersi, per poi ritrovarsi nel sottobosco dei giorni nostri appunto.come lasciare tutto questo? anche qui, nel mio quartiere, quando nonostante la leggera influenza, i capelli da lavare, Matteo mi costringe comunque ad uscire, quel cielo ossigenante, la sera che sembra un quadro di Magritte, che si porta addosso anche il giorno appena trascorso, allora , sogno il mio luogo ideale, perchè è quello stesso cielo ed io che me lo rimanda. Come a dire, disegnamolo insieme, a che' tu possa andare avanti... nei tuoi passi, e nei tuoi pensieri.Faccio una fatica indicibile... fra poco sarà primavera ... l'ennesima! - pesa.. sì, pesa.Parecchio.Il clima è stranissimo, ancora di più. Dopo la neve, la sabbia... Dopo la sabbia, correnti fredde e calde insieme. Ora, lampi di sole, asciugano immediatamente la pioggia prevista e di nuovo caduta, nelle prime ore, della mattina, in cui io dormivo ancora, agitata da un sonno agitato, appunto. Mi sembrava di stare il barca.. io che lascio sempre il letto intatto... Così spingi primavera? di nuovo? Patisco questo cambio ennesimo di stagione... l'ho sempre patito, ma ora di più. Mi dico che fa parte del tutto e del centro che sto ritrovando, e ho da chiedere a me stessa, poche cose, che la mia tenacia, sposi la costanza del quotidiano, a cui purtroppo non riesco a far fronte con una pigrizia di base che è sempre stata inespressa per dis-agio a dovermi occupare di troppe cose, tralasciando quell'ozio che mi serve, e mal gestendolo sempre con un senso di colpa interiore, perchè ancora non riesco a raccordarmi... come se, la mia tela, ben cucita e con tutto il mio amore, si 'strappasse' sempre in un punto..gli farò un rinforzo. Mi dicevo,che questo potrebbe essere la scrittura, anch'essa, adatta a questo uso. Fare in modo, che sia lei, il filo, conduttore per guidarmi in questo.Ma non ci riesco perchè scrivo troppo. E invece, allora, dovrei scrivere i miei pensieri asciugarli sintetizzarli, profumarli... e nel mentre prendermi cura del mio quotidiano, in una sorta di pacificazione con tutto, me stessa per prima.E magari, anche qualche pensiero triste, metterlo giù ... nero su bianco..e invece continuo ad abbandonarmi, a questa spinta, che sento, prepotente, che poi spinge, come altre spinte, che ho disimparato a sentire.. che avrei voluto una guida in questo (mentre invece dovevo guidare io, MA,come fare a guidare, se senti, che la meta non è la stessa, e allora, invece di fuggire via, haimè poi restare?).. ma di questo non voglio nè posso parlare, per ora, insomma mi prende la mano.. e, sebbene antecedemente, mi fossi detta, che no, chiudo tutto, e scrivo dentro mè, esco invece, qui. DI nuovo.A volte, sento la necessità di scrivere. E invece, mi scrivo dentro i pensieri più belli, che mai nessuno leggerà. Se ne staranno nascosti, fino a quando morirò forse.Oppure si sveleranno, quando si avvererà un mio sogno. quello che mai smetterò di sognare, che ritrovo, anche nelle mie disfatte della vita.Questa luce sembra accecarmi, la patisco con un leggero mal di testa. non uscirei di casa, solo per evitare di vestirmi.. mi sembra di non ritrovarmi davanti a questo armadio, ma sono solo le mie insicurezze nero su bianco che riporto qui, per lasciarle andare... sento un turbinio di ricordi, di quella che ero.. di quella che non sono più, di quella che sono adesso, di quello con cui devo far di conto ogni giorno. Sono qui per questo alla fine.I miei pensieri più belli si sono nascosti, in un eterno letargo, che sono sicura, io stessa prima o poi scioglierò.. quando mi sarò detta tutto quanto.Mi fa male la testa. Perchè c'è un'ansia che riesco a malapena a gestire, perchè ho bisogno di dormire e dormire e dormire. Come se tutti gli ultimi anni passati, avessero un peso estremo, e per affrontare il futuro, in questo presente avrei bisogno di assoluto riposo.  Forse tutti ic ambiamenti della mia vita e  le ultime esperienze, e le notti passate a dormire poco degli ultimi anni, ora chiedono indietro ciò che era perduto, ma non si recupera mai, e mi dico allora che forse è solo il mio orologio biologico, e l'ennesima stagione che arriva...voglio per me stessa un ordine buono che non sia solo scritto..voglio per me stessa, la mia quotidianità, senza ansia, e piano piano viverla...voglio per me stessa, ritrovarmi in ciò che credo, ed ho sempre creduto... e perdonarmi...perdonare la  Roberta che non è che ha tradito la prima.. MA, voleva solo essere felice,fare pace con questa brama...e tenere invece fede alla semplicità della quotidianità nel prendermi cura di ogni parte di me.E fare in modo di diventare davvero più forte.Come il susino qua sotto! che due giorni dopo la neve, già era fiorito.. ha sopportato il vento e la sabbia, ... abbiamo avuto dopo la neve escursioni climatiche di 15 gradi, e ora, infatti, a me sembra di avere più freddo di prima..Lo scirocco scalda l'aria, invece, ora, soffia anarchico e sibillino..e mi fa ricordare l'aria della sera passata, fresca, che ho riconosciuto in una carezza, sulle mie guance fresce.. appunto.   Mi riportava la ragazza che fui in questo quartiere (vorrei tanto che la donna ne fosse più forte, però), una luce imbrunita e allungata,e un tempo fermo.. come se l'inverno no, non se ne volesse andare, ed io quella spinta a restare pure l'ho sentita dentro di mè.. in una sorta di metereopaticità di tutt'uno con questa natura... sì.Ho sentito l'inverno e il suo richiamo, e l'ho desiderato. Non lo so ' mica se era una suggestione, dovuta al cambio della stagione, al ballo che c'è qua.. o alla chiacchiere nei negozi... 'aho hai sentito dice che torna burian'..il sole prepotente dalla finestra sembra non solo rispondermi, ma anche invitarmi ad essere meno grunge, a sistemarmi e ad alzare il mio piccolo grande principe.Chissà roma, oggi dove ci porterà...forse lo confesso, ho anche paura, un poco di questa sana solitudine, in cui i sogni sono cambiati, ma più forti. Il sogno del riabbraccio finale.. con me. Il sogno,di equilibrio giorno per giorno, e compiere tutte le cose... MA MI DICO, perchè?? perchè le cose più semplici sono le più difficili da fare?prima che passi questo mese, voglio reincollare, cucire e sistemare, le mie impressioni più belle nero su bianco, quei pensieri, che mentre la musica mi accarezzava, ci ballavo insieme e ci facevo qualcosa di più che l'amore insieme.. in una danza, con la vita e col mio tempo.  passo e chiudo. (senza rileggere).. bugiarda ho riletto, e aggiunto ... :-) 
 ... di seguito fra poco fotine neve.https://youtu.be/Bld_-7gzJ-o