La vera me stessa

Post N° 1246


Ho pochissimo tempo. Ma voglio abbracciare questo inizio di giornata per darmi quel coraggio che mi serve per affrontarla.   Voglio tornare a scrivere, così come volava la rondine, voglio conservare il bello e buono che ho avuto e creduto da me stessa ed oltre, abbracciare tutto il mio bene inesauribile, tornare a credere - senza illudermi - e far pace con le mie illusioni - le volevo incollare ai miei sogni, credevo si fondessero, così come i fiori quando vengono impollinati e da là la natura semplice e splendida fa il suo corso. Voglio tornare a cucire tutti gli strappi, - voglio - che questa rondinella della scrittura, siano questi post it, come cibo da portare ai suoi cuccioli per farli volare, che le lettere non sono uccellini che cinguettano, - ed io non sono una bambina,  - ma lo spirito riesce a cucire tutto questo e mi dico, e voglio con questo provare a farcela ancora. Perchè la scrittura mi ha portato oltre... non fa niente se mi sono illusa.. se non l'avessi accantonata e ben incollata al mio impianto, non avrei 'sbagliato'. Devo ricominciare, piano e con la stessa voglia. Che sento. Cucire tutto. Di mè. ora affronterò la giornata. Proverò a portare Matteo a scuola. Non importa che sembra una scampagnata, - i colori della primavera saranno compagnia per i miei occhi, ancora velati di sonno. Vorrei che la mia scrittura limasse le mie paure, le mie ansie, ogni incrinatura - e poter continuare a leggermi dentro, a leggere il mio passato, senza rancori senza rabbia senza rivendicazioni - che la parte di mè, più severa ma nemmeno troppo più rancorosa ma nemmeno tanto, si placasse, - e comprendesse che tutto non può avere una spiegazione... c'è un mistero che avvolge tutto quanto che ci avvolge, che ci fa dire che quando non volevamo vedere in quell'attimo c'era magari l'eterno e non è una presa in giro verso se stessi... c'era un Eternità a sperare ... che un Miracolo d'amore potesse attingere a quella fonte e  a quello stato di grazia... - poi sono subentrare le consapevolezze e le paure, - e invece anche da quelle potevamo imparare a volare. Magari un volo storto e non tanto alto, magari un volo piccolo ma pieno di forza nella decisione ferma della nostra pienezza. Non importa esser caduti e non avercela fatta.  Anche gli uccellini non cantano quando fa freddo, quando sono sovrastati da qualcosa di più grande, - ma poi tornano a cantare. Per poi tornare nel circolo della vita.. E questa metafora che si incolla a queste mie righe strampalate, sarà un nuovo inizio ancora per me. Ho tanti pezzi diversi da cucire. Tanto da scrivere. E così come ho già fatto, tornerò a farlo. Per stare meglio. e per raccontarmi. Questo non è solo un blog, non sono solo i miei pensieri... o meglio sì sono i miei pensieri, la vera me, il mio diario, le mie foto, il mio cuore, la mia anima, il libro della mia vita, di tutto quello che sono stata e che sono e che sarò ancora. Buon inizio settimana. Roberta                                         nel riquadro la fotina del mio vecchio permis de conduire :-) l'ho donata e sono finita in qualche libro.. spero un buon libro, ma ho ritrovato la fotocopia e l'ho spillata nel mio vecchio permesso, rosa. Ed ho restaurato una mia foto che mi avevano restituito piegata in due. Hanno fatto un buon lavoro. ora è sul mio specchio, mi sorride, ed io sorrido allo specchio. Ritrovo parole, ritrovo me.