La vera me stessa

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Non riesco a scrivere, come vorrei. Come avrei necessità. I giorni passano difficili, e ci si mettono anche le condizioni atmosferiche che certamente non aiutano. Il ponentino è solo un ricordo che sembra passata un'eternità.. sebbene, la sera, fa davvero capolino, nel ferro rovente che ha lasciato l'aria..  - sebbene  - io ora abbia acceso ufficialmente in condizionatori :-)  contavo di farlo ad agosto, come faccio sempre. Sebbene, io non sia amante dell'aria condizionata, ci sono stati anni, che non è stato nemmeno necessario. Ma un salto indietro nel tempo, mi ha fatto ricordare non solo il 2003 anno in cui, avevo sempre i capelli con la crocchia in testa e mai sciolti, (ho la lana in testa!!!), ma anche un'estate siciliana, su un lungo mare metafisico e surreale, in cui la mia gioventù si andava maturando fra risate e un caldo africano che manco in africa.In ogni caso, eccomi qui, dopo tanti giorni che volevo scrivere, che tanto non sarò soddisfatta, ma invece voglio una piccola grande novità della soddisfazione, a stemperare le mie contraddizioni.Dicevo di questo ponentino che si affaccia la sera e cerca un varco tra le geometrie di questi palazzi... quando so' che sui colli sarebbe diverso. Ma accetto la temperatura, accetto il clima, rimanere centrata su quello che faccio. Mi dicevo che sono stata felice di questi tre giorni di alternanza scuola lavoro di Matteo. Certo andare così lontano, nella strada di un agro romano trasfigurato che sa di ricordi antichissimi, eppure bambini eppure tinti di nuovo che sono anche terapeutici... come se, Matteo fosse il mio dolce ponte fatato... ed io a mandar via pensieri negativi ma umani, quando penso a come poteva essere per me, senza rimpianto e senza frustrazione, la nostra normalità. Non lo voglio nemmeno scrivere. Certo mi è dispiaciuto non aver con me la macchinetta fotografica... il manto di giallo della campagna romana... sarebbe stato bello imprimerlo su queste pagine e provare a rendere partecipi i vostri occhi che le mie parole sono insufficienti.. esse si posano sempre troppo in ritardo rispetto alla loro formulazione in una sorta di dislessia ed uso improprio dei vocaboli... perchè c'è un'ansia che non so trasportare dovutamente qui. perchè di troppo vorrei dire, scrivere, parlare, rendere partecipe me stessa e voi.Allora provo a raccontarmi per raccontarvi e raccordarmi. Ancora. Nel mio presente, in questa sorta di traghetto - transatlantico mio, che mi fa stare centrata nel presente immediato,come questa tastiera qui, nell'aria condizionata che mi sono decisa di accendere perchè è come se fosse già un agosto di fuoco, ... perchè il giugno che c'è ora sa di piena estate torrida e fuori geografia, ... sa di anni indietro e ricordi di età e di persone che non ci sono più, quando tutto era più bello, - sembrava essersi fermato là il presente per rimanere sempre uguale a se stesso.. forse non era ancora maturato.Mentre mi faccio trasportare dalle parole ricerco i pensieri migrati altrove, nel cuore della memoria.Dicevo. Di mio figlio che ha fatto l'alternanza scuola lavoro ben rispondendo al piccolo progetto. Anche se oggi, non ha voluto etichettare le marmellate. Non è interessato al disboscamento delle erbacce, nè alle etichettature.. ma solo alla potatura. E allora non gli ho comprato la pizza oggi. improvvisando un pranzetto niente male, che ha sorpreso nel profumo e nel sapore anche mè.Mi godo l'aria condizionata, che ho acceso mandando via il senso di colpa e la preoccupazione per le bollette, che sa solo di preoccupazione inutile... è vero. CI sono stati degli agosti e delle estati in cui nemmeno sapevo della sua esistenza, ma - non  è con un principio scorretto che bisogna cavalcare il presente, con una stoicità inutile. al momento. Eh quante 'pippe' per accenderla st'aria!!! ma mi dico, che è stato anche un tentativo per vedere fino a quanto sopportavo, una sorta di esperimento... anche perchè ho voluto forse andarci per gradi? come se, un passato spartano, mi catapultasse sempre verso la rinuncia per vedere che poi le cose potrebbero sempre finire da un momento all'altro.Peccato non aver la macchinetta  stamattina... il manto giallo di un'estate che fotografava la primavera... un'estate favolosa ma caldissima, con un vento africano siciliano nell'agro romano, un giallo da impazzire pastoso vanghoghiano, anzi di più perchè non erano girasoli, ma Dio in Persona che dipingeva a dirmi di resistere, quando ad un'amica tra le note dell'anima suonavo la mia resistenza... miracolosa ad essere ed essere ancora in piedi.Mi dico ancora che e ieri anche me lo dicevo, che sonostata felice, nell'attimo del sedile seduta in auto dentro al libro a riderci insieme, e a dirmi ecco la felicità... Matteo che collabora e io che sto qui, seduta a leggere. presente perfetto, per la possibilità di una costruzione di futuro fruibile e possibilista.Certo... la scuola è un caos che io con queste mie parole cerco di mettere in ordine e di cui voglio smettere di sentirmi responsabile, laddove le mie di responsabilità sono le mie, ma nonvoglio siano mescolate con quelle della scuola, che male ha lavorato per lui, ; vigliacca che ha profittato della mia stanchezza, e fragililtà.. e dolore... anche in questo caso scuola vita scuola di vita. a tutto tondo di questo apparato statale distorto e arrancante contraddittorio schizofrenico approssimativo.I pensieri negativi, mi lasciavano da parte, nei giorni precedenti.. anche se la fatica, si affermava e riaffermava violenta insieme al caldo improvviso che mi ha fatto dimenticare la primavera bellissima appena accennata  e quella luna a trovarmi ogni notte alle 4 anche quando appariva solo la stella mia a ricordare di aspettarla. E desiderare ogni notte di scrivere , ma cedere alla stanchezza... E a dirmi ogni sera, stella mia sei sempre tu? sempre la stessa, così grande conle cuspidi piccolissime visibili ad occhio nudo come se nello sforzo dell'immaginazione, la stessa venisse spazzata via, dalle stesse cuspidi anche se piccolissimi perchè connessa con l'anima il cuore - la volontà. Poco importa se è anteres, forse sirio? ma no, non credo... se è giove stesso, che ho scoperto peraltro essere in esaltazione nel mio segno zodiacale... E poco importa se tu, se il solstizio e il tuo segno zodiacale sono corrispondenti... il ponte tra la primavera sembrava essersi smarrito nella calura canicolare improvvisa di un agosto assurdo anticipato e violento, crudele, senza senso, a ricordare l'impazzimento delle stagioni, o forse solo il fatto che la natura e noi, dovremmo camminare insieme. E allora non importa sembra passato un secolo e invece sono solo dieci giorni. Non importa se non riesco a tenere il blog aggiornato in tempo reale e le parole, sembrano un arazzo impazzito... non lo sono. Anzi. sono un disegno naif, una conferma a me stessa, che alla fine torno con la mia voglio di scrivere e col mio presente la mia attualità di vita, - non a raccontarmela ma a descriverla a metterla nera su bianco, così come  è.. Luna cara, nascosta a dar forza ad un passato in braccio al mio amore più grande secondo solo al mio primo amore più grande. Sole che baci violento sugli occhi e la bocca, che ti dicono malato ma non lo sei... nuvole di smog crudeli, e velate, e l'africa che spinge, a far impazzire il cervello, ma anche a farlo ritrovare... Questo periodo ero già marocchina:-)   sono un po troppo bianca, per dirla tutta, anche se, in viso sono abbronzata, ci si abbronza anche solo camminando, ma non importa più.. mi importa che al centro del costato, la spada anzi la freccia sia tolta, si stia impastando con una sapienza misteriosa di arti orientali, la guarigione, lenta e possibile. Della mia impalcatura. Un vestito, due vestiti... sudare fino al midolllo, ma farcela.. essere tanto triste, fino alle viscere a testa bassa, ma poi farcela ancora nella organizzazione del quotidiano, del qui ed ora. Come ora scrivere, nella mia bella casa, pulita, nella mia aria condizionata, col mio the freddo casalingo nero allo zenzero con il profumo dell'acqua di colonia...forse mangio troppo... forse c'è trasformazione in me, ma è una buona trasformazione, di ciò che sono ora... mi manco a volte, ho mancanza di mè.. ed allora mi accarezzo e cerco di mandare via la severità di conservarla quando mi serve di sopportare il clima e le disfatte, e cercare di assolvermi per avere sempre fatto il possibile con il mezzo di me stessa.Queste notti, sono di un  colore indefinito, e senza stelle.. la luna non viene più alle 4 ma si è fatta talmente fotografare, non solo nelle notti addietro e nelle foto a testimoniare, ma anche in questi ultimi due anni... incui scrivevo poco, e non mettevo più le foto.Le sere azzurre e lunghissime, sono splendide, gli uccellini continuano a cantare, il cielo e i pini marittini si amano in una sorta di immortalità globale, e in una sorta di colore insieme, denso, densissimo... a far salutare il giugno ancora primaverile, con queste sere 'tinte' di un azzurro speciale di zaffiro che sembrano non vogliano imbrunire mai... e senza stelle, perchè ci sarà posto per loro più tardi, quando la notte sarà un veluto nero/blu/nero...e l'aria sarà magica... anche se, la troppa calura e il nostro disordine umano che d'umano ha ben poco - verso le quattro o le tre senza la luna, fa presagire una sorte di fine del mondo.. non c'è più  l'aria - sembra davvero distopica e senza più sogno.. di una bellezza del giorno dopo e c'è un mutismo che sembra irreale.. ma è solo un preludio ad una nuova alba che tra le ciglia e l'immediato bianco tra la luce ch earriverà e la notte che finirà, è un suggerimento a non aspettarci nulla... perchè tutto ci sarà ancora, fino a che c'è la Vita. E poi, ritrovare sempre la mia città... anche se non so più ricordarla, descriverla e ad amarla per iscritto, come facevo... mi parla attraverso un libro, che sarebbe bastata una parola buona a consiglio di lettura, per averla scoperta così... ma ognuno si sa ci deve arrivare a suo modo, - e coi suoi di tempi. Affidandosi al mistero imprescrutabile,del cuore di ognuno di noi.potrei continuare a scrivere, perchè vorrei tornassero a galla i bei pensieri fatati fioriti fruttati e stellati... ma forse si sono trasformati nella realtà.. che oggi sa apparire bellissima nell'accettazione totale del qui ed ora.. e del tutto. Passo e chiudo per ora. chiedo venia per non aver scritto benissimo.. non è una conferma a un complimento o complimenti richiesti.. è così.Ma si cambia.. e ora mi sento meglio.Torneranno più belle le parole. Per ora, sono centrata, ed è bellezza anche questa.A dopo per le foto della luna, la musica e cartoline romane. Roberta         ------------>