La vera me stessa

Festa della liberazione.


Sono stata una bambina, che cantava bella ciao, a scuola. Dalle suore. Ma me la facevano cantare. Era patrimonio di tutti. E' patrimonio di tutti. Anche delle proprie autoanalisi successive.. anche nel sapere attraverso la storia, chi all'ultimo momento nel caos generale, che una situazione di guerra civile nella guerra ufficiale e i contesti che si innescano , ha fatto dell'orrore e del raccapriccio aberrante la perversione assoluta di salvarsi -  e da là tante assurde storie umane e disumane una dentro all'altra.Quando ero piccola io, si cercava di trarre insegnamento, senza retorica da ciò che era intoccabile, e successivamente ancora, si sarebbe dovuto usare il discernimento e l'esperienza storica non per nostalgia e nemmeno per senso di schieramento politico da stadio/bar/pianerottolo... ma veramente per una costruzione anche liberale e libertaria ognuno con le sue proprie differenze.. ma non ci siamo riusciti.. manca il senso di identità forse perchè in quell'idendità non c'è stata la volontà o la forza di vederci bene in faccia la storia che ci portiamo addosso, forse.Ora, siccome io sono solo un piccolo asterischetto stellato - in questo universo della rete, metto una bella esecuzione in questo giorno strano di festa, rivendico l'appartenenza, tengo cari sul cuore, i ricordi di mia nonna (mente illuminatissima), il discernimento della mamma, la mia mamma, i ricordi delle analisi dei miei le loro convinzioni differenti, e i libri letti poi, e le spiegazioni dei professori di allora... Tutto il resto, è storia. Il mio augurio, personale, è che si continui a fare del ricordo della memoria, non un qualcosa di retorico, ma un qualcosa da guardare veramente in faccia con estrema lucidità. Buon 25 aprile a tutti. (nel riquadro fotina mia, del maggio 2014 vicino alla piscina di Matteo- (agro romano, campagna nomentana). Roberta Grazie Jigen !!!