La vera me stessa

Ri(conciliazioni)


A volte, scrivere, diventa necessario.Lo sanno bene gli scrittori di professione. Lo sappiamo bene forse anche noi, che scriviamo in questi diari blog finestre dell'anima.Poi ognuno ne fa l'uso che crede. Che nel mondo del libero arbitrio donatoci, c'è posto per tutti. A volte scrivere, è necessario, e vitale. E' una salvezza, una via mediana, alla soccombenza. Altrimenti.A volte, il verbo, sa uccidere. Come lama, pugnale, coltello, sciabola. A volte, come pistola, proiettile. A volte il verbo è pugno, calcio, di nuovo sparatoria, crocifissione.  Io preferisco sia balsamo.Io preferisco mi aiuti, nella mia emotività, nella mia ipersensibilità.  Sono giorni confusi e confusionari. Giorni 'impiastricciati', di tutto il delirio del mondo.Giorni, in cui, bisogna liberarsi dei pensieri, anche quando martellano cuore e cervello, anima e spirito.In cui, sentiamo nel raccoglimento di noi, la lama, fuoriuscire dalla schiena. (e meno male)Alle spalle, dove l'avevamo conficcata. Dove ce l'avevano conficcata.Mi viene in mente una frase, non dico di chi, che mi dissero anni, fa, in una vicissitudine altra... aho' ma che ciai paura che te sparano?? perchè non ci vieni più qui?   in questa via?   .... in vino sagrantino veritas. Vino umbro, onesto. Mentre il mio Matteo mi chiede altro olio sulla sua insalata. Mamma, traffichi? - non mi va più Matteo, non voglio scrivere, più.MAMMA SCRIVI. ma è solo una routine autistica, io sono una penna bislacca, eppure nelle mie pagine, ci scorgo esercizio buono alla mia ricostruzione personale, al mio traghetto, personale, alla mia introspezione, alla mia psicoanalisi, che in molti che mi hanno dato la mano hanno riconosciuto.Ci si riconosce, si fa un poco di strada insieme, e poi, talvolta si continua, talvolta, si prendono strade differenti, sovente, anche parallele. Certo.Ci si ritrova,anche in piccoli gesti, in piccoli accenni di cuore. Nella natura delle cose, anche quando la crudeltà di questi tempi orrendi ti pare ti abbia lobotomizzato assolutamente. Poi però ti accorgi che non è così. Affidi all'etere, a queste pagine,la risoluzione di ciò che potrà dissolversi nella pacificazione tanto agognata ricercata, e ti dici, che anche l'ultima delle speranze, che non volevi 'fasulle', crolla e muore dal fondo del dirupo dove è precipitata.Ma poi, è giusto così, poichè ti dici che la speranza vera, non quella del cesso (licenza poetica francese) quella non crolla, nè cadrà mai, anzi è lei che ti sostiene santa più che mai.In vino veritas. Vino buono ancora più veritas. Mi sono scavata una piccola nicchiettina, e mi ci sono infilata qui con le mie parole, ci ho volato pure più in alto di un'aquila reale.   CI ho planato ci ho sorvolato oceani, e anche di più. ci sono arrivata fino in australia e ho visto aurore boreali così come sono stata nei deserti americani, passando pure sul tappeto magico estremo di quelli del medio oriente.La scrittura, le parole, sanno farsi piume leggere, ma non per solleticare, nè illudere, nè affabulare, nè prurigine prigione, ma possono liberare, senza condurre al gioco di una partita che non ha ragione di esistere. e che comunque non giochi perchè non la sai giocare. non la puoi giocare, non giochi, fai sul serio, tu.le parole.Possono essere salvezza. Possono rimettere a posto l'impossibile, possono arrivare profonde, più delle lame e dei proiettili, arrivando nel profondo, ti riportano a te stessa.Lo scotto pubblico si paga, nella autocelebrazione ed esibizione del meglio e del di più, ma non mi è mai appartenuto tutto questo, ho sempre inteso di stare insieme, non al di sopra nè al di sotto, sempre insieme. oppure ognuno per par suo per la strada sua,laddove il vero incontro non era condiviso nella profondità di intenti, senza ingerenze, senza sofferenze, senza ingiustizie, senza cattiveria, senza infiltrazioni malevole, di sorta,alcuna.Non è così che funziona. Nel mondo marcio che tenta di salvare se stesso. E ci riesce! altrimenti, basta un niente, per mandarlo all'aria. C'è una forza misteriosa, inspiegabile, che ha una parola abusata, idealizzata, spolpata, derisa, annientata... vilipesa, eppure ancora è la forza prioritaria, quella che ti dai, senza illuderti, quella del tuo sogno più grande.  finisce in bozze per ora.Poi sparecchio, poi preparo foto, per te, mio dolce amore. Bimbo bellissimo di una bellezza stratosferia da ammutolire gli angeli, ed ora, uomo protettivo, autistico  e violento, a volte, tuo malgrado ma dolcissimo fino all'anima, che solo tu, sai senza cattiveria alcuna, come le anime come la tua .'violento' quando non riesci a dire quel che provi. Che un poco ti capisco. Quando l'emozione di stare in questo mondo (e l'ho studiato per anni) è talmente forte che non la sai riconoscere. Io forse ti ho trasmesso questo? la timidezza ancestrale atavica di tuo padre. Ce lo devo mettere in mezzo non è prezzemolo... Io nelle mie emozioni più forti e vere, non ho mai saputo tirarmi fuori le parole giuste. MAI. ne usciva qualche cosa di completamente alterato, anche quando la spinta sincera del sentimento c'era tutta, ma ora, mentre scorrono parole su questa pagina bianca, mi dico, che era perchè non c'era l'intento condiviso ( e io lo sentivo). Mi dico oggi nella mia età matura, che quando l'alchimia è vera ed è d'oro essa trasforma il piombo dell'insicurezza, in oro. Puro. E tutto si dipana. E quel genio amoroso descritto dai veri scrittori, uno o due in un secolo, circa, sa farsi famoso, nella sua semplicità mai raccontata, o pure in mille rigagnoli di possibilità di un'acqua cristallina che si fa fiume vero, pulito in cui ci si purifica, veramente. Alla nostra fonte più grande, che non è un esercizio alla scrittura nè alla bravura dell'intelletto...  è molto di più, mio sogno più grande di tutti. Mille volte riconosciuto nell'illusione percepita in cui, si potevano sposare insieme sogno illusione simbiosi empatia totali. io ci credo.Continuerò a farlo.ora ho bisogno di rilassarmi sul divano.Ce l'ho un po' con me, perchè sono tornata alle mie 1 o 2 sigarette al giorno. E non devo e non voglio.Sono stata brava sempre andata a correre un'ora al giorno, e il lavaggio del cervello a tappeto (come la goccia che scava il vaso, di mia mamma), ha dato i suoi effetti, ricorrerò a dei massaggi estetici. Sono stata brava, anche di organizzare il rinfresco di Matteo, e il Natale, con la mamma, e suo padre. Il giorno di natale, ho fatto una pasta e fagioli coi frutti di mare, buona, anche se, non era cotta alla perfezione, ma mamma miha fatto i complimenti! ha un buonissimo sapore!. Poi totanetti e piselli, e poi orate e spigole al forno, insalata.Dolci vari, troppi. Troppo prosecco troppo franciacorta :-)e poi il giorno dopo rinfresco. a casa. Buonissimo, ma troppo in questi giorni è stato difficile smaltirlo... mi ha creato un po' di confusione alimentare, ma come non festeggiare, questo amore mio che è nato il 26 dicembre? mi sono sistemata carina, conla linea non al top, ma farò del mio meglio, truccata, sistemata, per lui, per me. Per la mia famiglia imperfetta, per i miei affettimperfetti, ma non per questo non veri. E sentiti. In cui i ricordi si fondono al presente, e ti fai carico di tutta l'emotività di questo periodo, ma poi, piccola grande conquista, Matteo chegioca a tombola... e si ride, si beve, si scherza con questo presente, tinto di passato che non ci riesce di archiviare. Compreso quello che non arriva alla memoria ma ce lo abbiamo attaccato addosso, nelle membra nelle note dell'anima nella musica silenziosa che ci fa fuoriuscire le nostre azioni migliori. Il compagno di mamma, persona semplicissima, mi ha riempita di complimenti! stai bene, sei brava, ti trovo molto meglio, brava, Roberta.  pausa Sono giorni difficili , caotici, giorni insonni di bilanci e di crescita... un anno se ne va, vola portandosi appresso la storia che non credo sarà solo un trafiletto, noi, invece piccoli pulviscoli testimoni muti, che crediamo e affidiamo all'etere, una sorta di sentimento che saprà traghettarci ancora senza paura, più-Oggi è un giorno meraviglioso, per me. DI nuovo un miracolo. DI nuovo. Matteo che cavalca da quando ha 6 anni,non era mai riuscito a dare la carota al suo cavallo. C'era umidità nel maneggio aristocratico, sulle mie ginocchia con lo stesso vestitino elegante il 26 e sportivo oggi. Portato coi calzettoni. Quanto faccio in una giornata e mi pare di non fare nulla! stamattina alle 8 ero in asl a snocciolare il peso delle feste, e i progressi di Matteo, gli effetti collaterali del  medicinale stanno scemando, le sue ossessioni leggermente amplificate, i picchi di stress alle stelle, e un livido, che saprà diventare carezza, non fa male, un male buono, un livido di scelta come tutto questo sangue che diventa vino, e non sento nessun dolore.Ho deciso assolutamente di riprendere shatsu oltre ai massaggi. Voglio farmi del bene, mi dico che me lo merito.Non so' se il blog, starà un poco in pausa, non lo so francamente! la luna ieri sera era meravigliosa, mentre io fusa con l'aria a piedi sull'asfalto bagnato, e dopo la pulizia del viso e ceretta che mi sono regalata, ritornavo a casa, dopo la scelta di MATTEO di dormire da suo padre, di nuovo, come la sera prima. La bilancia del bene, era perfetta nella luna stupenda lassù, la stessa che il giorno, prima, splendeva col freddo intenso dell'inverno (ero uscita il 27 a cercare l'alimentatore del pc che si era bruciato il 25 senza successo), a dirmi mia dolce luna che se le pigliava lei le mie parole, dopo il sole la mattina nella corsa, e il meritato riposo dopo due giorni intensi.Ed invece ieri di nuovo caldo. Stamattina ancora di più. Pioggia battente e sole mentre l'inverno vicino al piccolo monumento del giudice Amato, ad impigrirsi, e scomparire in un marzo improbabile e un autunno alle spalle. Bello perdersi per ritrovarsi nel vino della scrittura prima della frutta sbucciata e del meritato rilassamento, mi auguro di riuscire a dormire, è solo ancora l'ennesimo cambio di stagione e tu che vuoi riconoscerti.  Anche in questi tempi impiastricciati. Confusi, allucinanti, ma la bussola non la vuoi perdere. non l'hai persa mai alla fine.Queste parole ti accompagneranno. Sincere, dolci, ed altre più segrete, si infileranno nelle pieghe del tuo tempo, sperando donarti, per mitigare le tue insicurezze e la tua severità.Si cresce, si va avanti, si vedono cose, che non avremmo voluto che ne sarebbero bastate la metà, ma poi si va avanti nella scelta e nello scrivere. Ciao 2020, hai davvero le ore contate, farai parte di anni imporanti per me, e nonsolo per il covid.L'ho già scritto finisce un decennio. magari farò una play list il 31, vedremo. Per intanto buoni auguri a tutti. ciao 2020...  ciao decennio... addio...https://youtu.be/8T46z5I3atY (sacroMetal)   in alto la copertina di un libro letto nel 2009.