La vera me stessa

POST


Gli uccellini cinguettano, frenetici. Forse pensano sia già marzo. Gli uccellini non 'pensano', ma la loro biologia li fa cinguettare, felici. Nonostante sia pieno inverno. Non cambiano le stagioni, cambiamo noi.  Certo è che con l'inquinamento globale, si altera anche la natura, ma le stagioni sono sempre le stesse nel loro ciclo, anche con i nostri danni.Mi viene in mente un uccellino fotografato in una estate ormai lontana. Questo cinguettio, mi suggerisce di ripensare a quell'uccellino là, e a me. E a tutti i no, che non sono stata capace di dire. Un pensiero, nel letto, mi svegliava, come un mantra, a sistemare in un baleno, il dolore. Interiore. Avevo riconosciuto in una fuga la mia stessa antica ferita, lo stesso identico dolore. Questo è stato. In quella fuga avevo risentito vivo il mio dolore e ci avevo riconosciuto nella fuga lo stesso mio.  Poi mi dicevo anche nel letto, che certe ferite forse non guariscono mai? Che la mia è stata solo una illusione? Ma non è   illusione, il miracolo di poterle guarire davvero certe ferite antiche e profonde con l'amore. Anzi.  Che mentre me lo dicevo, il miracolo di non sentirlo più quel dolore, arrivava insieme alla mattina e a una calma nuova di un giorno nuovo che sorgeva insieme ai miei pensieri del risveglio. Pensieri che il corpo stesso emanava, dolci, e lenitivi.Mi sveglio presto. Io che dormivo fino a tardi. Io che dormivo con il pigiama, sempre  anche d'estate,leggerissimo, o pagliaccetto anche di agosto, e con la canottiera pure, ora nuda dentro al piumone a scoprirmi. E coi termosifoni pure spenti. Quanto cambia il corpo con noi e le stagioni? tanto, tantissimo.  Ritrovo pezzettini di passato nello specchio, senza occhiali. Quando li metto, scopro nuove rughe, arrivare. Ora gli uccellini emettono un fischiolino, no, non è marzo. E' gennaio un po' anomalo, che gioca con le temperature e permette a me, di poetare da strapazzo, per imbrattare questa pagina che mi resta a lenirmi con la scrittura ancora tra il desiderio di migrare altrove, di restare come gli uccellini, in questo cortiletto, senza allontanarmi, ed essere felice solo di aprire di nuovo gli occhi. Testimone di me.Ieri è stata una giornata molto faticosa. Anzi, tremenda. Solo la vicinanza di un'anima amica, di un angelo davvero, l'ha resa meno pesante.  Eppure certe giornate 'servono'. Il fatto di volere che non servissero, deve farmi ragionare, sul fatto che devo posso evitare di arrivare a degli estremi. Anche se, da quegli estremi, riparto. Il fatto è che l'accettazione dell'autismo in età quasi adulta, che il mio Matteo è ancora un giovanissimo uomo, insomma, però non è più un bambino, nè un ragazzetto, è davvero difficile, sconquassante. Lui cresce, io anche. ... Voglio stare bene, ed invece, le variabili sue, mi fanno perdere pazienza e dolcezza. La furia la rabbia la stanchezza mi si ritorcono contro.   Che poi, mi suggeriscono anche grazie all'angelo amica, che, ho scelto gli inferni, pur riconoscendoli, pur vedendoli, perchè mi sembravano paradisi, in confronto a quello che io vivevo. Mi dico pure, che manco disperazione, era. E non mi assolvo da non esserci stata immersa, nella disperazione, dico. Ma non era nemmeno quello. La disperazione, avveniva nello sfogo del dolore di madre.   Tutto mi pareva meglio del mio autismo quotidiano. Anche in una fuga, forse, una evasione per potere poi tornare alla sorta di arresto domiciliare, incatenata a qualcosa di più grande, di me, l'autismo.Non faccio confusione.Ho avuto l'illusione, buona, e motivata, di potere guarire un'antica ferita, riconosciuta in una fuga altrui, perchè in quella stessa fuga, mi ci riconoscevo due volte. Una .. lo stesso dolore della mia ferita, antica, l'altra, la fuga sempre verso un dolore più grande ed immenso. fuse.Non ho voluto sentire nemmeno le mie stesse ragioni, e forse l'ho fatto davvero, per sopravvivere, altrimenti altra spiegazione non c'è. Che non sempre ci sono le spiegazioni. Il dispiego degli eventi, laddove mosso cmq da un forte amore prorompente, è sempre inspiegabile. Se è amore, è perchè si vuole guarire totalmente averne la spinta allo stare meglio, anche se poi, il tutto è destinato a finire od evolvere.Non ce lo si pone il problema lo si cerca di vivere, nell'immediato. E non ci si da retta, quando invece ci si suggerisce di fare marcia indietro, perchè quel vicolo è cieco. Ma ti dici, che esiste il miracolo di quel baleno. DI quel presente immediato, che è respiro, intermittente. Respiri, lo respiri, e ti dici che non è una illusione. che anche un vicolo cieco con l'amore può portare verso altre strade, si aprono nonostante sembri il contrario.  Ci credi.  §Sbagli, a crederci, sei sola, in questo credo bisogna essere in due. In simultanea, in simbiosi empatica, in ri-conoscenza immediata, non a senso unico. Mai. Ti assolvi col senno del poi, ci hai creduto miracolosamente e sei stata in qualche modo ripagata, anche se ti sembra il contrario. Comprendi nel dolore della comprensione (necessario), che l'assoluto amore ripaga sempre. Sempre Sempre. Comprendere assolutamente è un gesto immenso di amore. Dura meno di una frazione di secondo, è come una scintilla, che saprai, confondersi arrivare fino al cielo, è quella stella che pulsa lassù , è la scintilla tua, sai, che diversa la volevi che arrivasse a brillare, ma è la tua, : brilla per te. Non ci sono nubi grigie ad offuscarla, ma la proteggono, nei temporali, violenti, a riportare ogni ricordo accomodato che hai visto e vedi, a guarire la tua intezione di amore, che si verificava in altro modo e si dispiega oggi nel suo presente. piove, ora, a dirotto, mentre correggo, aggiungo, sistemo, la mia scrittura nella pace ritrovata.. aiutami a stare centrata in questa finestra cortile, tra la pioggia e il mare lontano, altri ricordi di parole affiorano, è giusto così? forse... § Ed è' la vita. Poi ti ridici col senno del poi, che, il vero assoluto miracolo è anche farla quella marcia indietro, senza capofitti, e poi ti dici ancora, che tutto deve compiersi secondo un disegno, che disegnamo noi, insieme al destino più alto, che ci rappresenta mano nella mano, nel presente appunto.Nel letto nuda col piumino, la ferita scompariva, insieme ai pensieri pensati nel baleno del genio umano (ognuno di noi,ha piccoli lampi nell'immediato di se stesso), - a pensarmi attiva - e ci arriveremo, che mentre pensavo, potessi di getto scriverlo qui. telematicamente intendo. Ci arriveremo? forse. Lo vedremo attuato? forse.Suonano le campane delle h. 9.oh si, quanto volevo scrivere meglio, e senza successo, mi dico, ora qui, invece.Ma sono calma e questo conta.Sabato strano, uggioso, ventoso, non freddo.  Vivere su questo filo, continuare a farcela, cosa voglio chiedermi, ... una navigazione lenta, una salita lenta, che la velocità devo applicarla quando serve, che poi il cuore non ce la fa' nella fibrillazione della comprensione, se perdo le staffe. Una settimana di stress, che la vita è piena di inconvenienti.. mantenersi calmi, ancora di più quando arrivano.  Anche qui, c'è un rifiuto all'inconveniente, perchè solo di calma (non piatta) avremmo bisogno. Governarmi, posso e devo, non ho altra scelta.So che ci riesco. Un amico, mi ha fatto il più bel complimento mai ricevuto: ciai le palle d'acciaio.guerriera mio malgrado, nella paura, il mio coraggio...  Posso imparare anche la pazienza, fare pace con quello che capisco, che mi rimane ancora insopportabile, così come l'autismo di mio figlio. MIo ex marito mi manda foto di Matteo che avevo rimosso... che ho rimosso, dalla memoria per non soffrire, ancora di più.. una bellezza da piangere, una solitudine intorno indescrivibile, un dolore più grande di tutti i dolori. Che la notte, mediti davvero di farla finita, e ti accorgi, che insieme a quel gesto estremo di libertà, c'è un infantilismo stesso, di venuta al mondo, in questo mondo, in cui il gesto di uscire dalla protezione uterina ti sembra la cosa più tremenda del mondo, ed invece è la più bella preparazione al circolo della vita e del suo divenire, oltre la morte, anche.Vedere nel tuo giovane ragazzo, a volte, gli stessi gesti, di piccino. COme stropicciarsi gli occhi, smarriti nella  memoria, riaffiorare, così come le foto, della sua prima adolescenza, bellissimo e possibilista, nel suo bisogno di comunicare, prigioniero della fortezza autistica, eppure lui, svicolarlo, in una sorta di miracolo altro, che tu certamente ancora speri (per lui e pure per te, ovviamente) diverso.Pensi alle tue lacrime (quelle si) disperate...quando imploravi verità taciuta, sottaciuta,imbrattata e romanzata alterata, e poi oggi rivelata, e ti dici, essere miracolo pure quello, e ti dici e comprendi, che forse la ferita guarisce e si rimargina magicamente e miracolosamente proprio nel comprendere ciò e che la sua riapertura è solo uno scherzo diabolico di prova di un serpente il cui veleno puoi traformare addirittura in medicina di guarigione e senza presunzione ma davvero con sincerità e possibilità sul campo del tuo deserto, e sognare ancora oasi e oasi di pace di splendore in cui il sogno ti aiuta a non averci paura, nè di quello che comprendi nè di quello che hai vissuto nè del futuro, reso ancora più amaro, da questi tempi esterni difficili da coniugare, eppure ci riesci, un po' più ammaccatina, con cadute rovinose che pigli storte pure con le scarpe basse, ma  poi, diventerà tutto più facile, ti senti ottimista nonostante tutto. Ora rileggo. Migrerò traslocherò resterò andrò via, forse.Vedremo. (nel frattempo piove a dirotto romatlantide restisti, ti prego. come me.)  Aggiunta al post.. in tempo reale!, romagia - romagica ha già fatto la magia!, uscito il sole, immediatamente, nubi scomparse, da un versante, cielo turchino, vento forte, tramontana, freddino... nell'altro versante, grigio metallo, rovescio di medaglia, a giocarsela fra i due, gennaio fa marzo e cambia la tavolozza (e la temperatura) dei suoi colori e pennello sferzato da questo vento gelido, che porta via, le nubi, rapendole.Io improvvisata poetastradenoantri, proseguo tra le righe scrivo insieme al sibilo del vento, e raccolgo ogni mio pezzo. Ricom(post)o.:-) https://youtu.be/YaIvy6nQEcw