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SENZA PAROLE...


C'è una Napoli con le strade pulite: quella dei clan
Corso Secondigliano, a Napoli, è uno stradone di un paio di chilometri. I sacchetti di rifiuti e ogni genere di scarto invadono in alcuni punti anche la carreggiata stradale fino a creare strettoie che generano file interminabili di auto. Pochi metri più avanti, subito dopo il Quadrivio di Arzano, superato il Rione Berlingieri e lasciato alle spalle anche il supercarcere che costituisce il panorama per gli abitanti dei palazzoni degradati della 167, c'è Scampia, il palcoscenico di una della faide sanguinarie più efferate degli ultimi anni, quella tra il clan camorristico Di Lauro e i famigerati Scissionisti (Amato-Pagano). Qui quasi per incanto, le strade, a cominciare dalla tristemente nota via Bakù – luogo spesso scelto per regolamenti di conti tra cosche – sono quasi del tutto prive di sacchetti e rifiuti maleodoranti. Quasi del tutto, perché poi, se si imbocca una stradina senza neppure nome, prospiciente proprio via Bakù, c'è il distretto 6 dell'Asia, l'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti a Napoli. E lo spettacolo è desolante, triste, mortificante: cumuli di rifiuti lasciati a macerare da cui spunta una bandiera dell'Italia.DOVE LO STATO NON ARRIVA CI ARRIVA LA CAMORRA...DESOLANTE PER IL VERO POPOLO NAPOLETANO!PERCHE'LO STATO PERMETTE QUESTO?PERCHE'LA REGIONE CAMPANIA PERMETTE QUESTO?PERCHE'IL COMUNE DI NAPOLI PERMETTE QUESTO?PERCHE'...