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Post N° 344


Amore virtuale: gioco o peccato?La chiesa ha sentenziato: l'amore virtuale fra persone legate da vincoli reali consacrati da un Sacramento o sanciti dalla legge è adulterio, esattamente come nella "realtà vera".Quello che per alcuni poteva rappresentare un semplice gioco di evasione assume adesso l'importanza e la gravità del peccato. Per chi invece niente sapeva di virtualità o incontri in chat ecco nascere la curiosità e la tentazione, la voglia di trasgredire protetti dall'anonimato. Farei una distinzione fra gioco e amore, confrontando le due realtà.Difficilmente, incrociando per strada una persona gradevole, le rivolgeremmo la parola invitandola a conversare magari seduti al tavolo di un bar centellinando una consumazione, tantomeno ne avvicineremmo alcune a caso, in vari tentativi. Nella realtà virtuale è possibile.Si sceglie un nick fra coloro che sono connessi nel momento, magari quello che stuzzica la curiosità per l'originalità o perché si collega a nebulose memorie: una libertà di approccio molto improbabile nella vita reale di tutti i giorni, un gioco piacevole e intrigante. Ma la vita stessa è un gioco, spesso duro, fortunatamente a volte piacevole. Anche l'amore fra due è un Grande Gioco.A volte, dico a volte, la sintonia in chat è immediata e la conversazione si prolunga. Ci si ritrova successivamente in giorni diversi ed il tempo scorre senza nemmeno rendersene conto. Lo sguardo s'incolla alla lavagnetta magnetica, si vive l'illusione di un'attrazione fatale. E' innamoramento? E' già peccato o non ancora?Il dialogo si approfondisce, nascono le confidenze e la fiducia e la consuetudine e ritrovarsi ad una certa ora, quasi per caso, o perfino fissando un appuntamento. Nasce un'amicizia, la sensazione di specchiarsi nell'altro. Per la verità, si va cercando se stessi o la copia di sé nell'interlocutore: sta prendendo le sembianze di una storia d'amore? Ma se tutto si mantiene in tali limiti, è infedeltà?Forse il concetto cambia se, nella sintonia amichevole, subentra la complicità, partendo da un gioco scherzoso che si fa raffinato e intimo, diviene erotismo, perché è la mente a partorirlo. E gli amanti virtuali diventano adulteri, condannati dalla chiesa, esattamente come gli amanti nella vita reale.Diverso è il discorso delle manie e delle perversioni: alcuni si avvicinano al nick sconosciuto chiedendo cybersex : "hai la cam?" o " vuoi fare sesso?" o le volgarità più spicciole da individui con l'impermeabile e sotto niente, che si esibiscono se passa loro accanto una donna (forse sono fatti d'altri tempi). Ma non è questo l'argomento che trattiamo.Stiamo riflettendo di adulterio virtuale.Se poi subentra lo scambio di telefonate (già è mezza realtà) e il desiderio di parlarsi ogni giorno...non c'è dubbio è relazione adulterina. Qui mi fermo.Se i due arrivano all'incontro fisicamente reale, è già storia vecchia di ordinaria realtà, già riconosciuta da tempi millenari.