Salotto degli Autori

CONCORSO LETTERARIO INTERNAZIONALE PRADER WILLI


Il bando (scadenza 30 giugno 2007)L’Associazione Culturale Carta e Penna ha indetto la quarta edizione del concorso, al fine di far conoscere ad un pubblico più vasto la Sindrome di Prader Willi  e ha stabilito di devolvere alla Federazione APW, con la quale collabora da anni, il 10% delle quote di partecipazione.La sindrome, riconosciuta tra le malattie rare infantili, prende il nome dai due medici studiosi, A. Prader e H. Willi che per primi ne hanno descritto i sintomi e le caratteristiche cliniche. E’ una malattia genetica che colpisce entrambi i sessi in eguale misura con una incidenza riportata nei vari studi tra 1/10000 e 1/25000 nati vivi.  La Federazione APW si prefigge di aiutare i bambini affetti dalla Sindrome di Prader Willi e di altre malattie rare, a diventare, per quanto possibile indipendenti socialmente ed economicamente e consigliare i loro genitori o chiunque si occupi del problema.Si propone in particolare di: • favorire la ricerca scientifica e al conoscenza della malattia • sensibilizzare gli organi politici, amministrativi e sanitari • promuovere corsi, pubblicazioni, conferenze • collaborare con Enti pubblici e privati, nazionali ed internazionaliPubblico qui di seguito i versi che G. lettore del nostro Salotto, ha composto dopo aver letto di questa malattia e visto le fotografie dei bambini che ne sono affetti. A lui e a tutte le persone che, dimostrando sensibilità e interesse verso questa causa, hanno scelto di collaborare, va il nostro grande grazie di cuore e l’augurio più fervido di trascorrere una Pasqua serena, fatta di luce e speranza.Ho un corpo sazio di ogni cosache dilata i miei vitali spaziaccumulando sabbia e ciottolitondi da far male come affilati scoglie l'attesa riva una risalita di mie ferite.Il mio cibo è sempre amaroquando scende nelle valveche tutto trattengonotutto affonda dentro e lì rimanein uno scenario surreale.Tu penserai a carni roseeintenerite da addentarle crudecome succede per bambini sani;mentre io, giorno e notte, rotolo nel mio doloree invoco una speranzaun aiuto. Cosa rara, tu dirai:tanto è una rara malattiadi quei pochi sfortunati.Sarà pure verità, per te;perciò resto qui, ancoradolorosa massa rosanell'attesa di una cura per riveder sorridere il vento giocare con le creste d'onda e rivestirmi di acqua sapor di mare.