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Un blog creato da vitosideb il 18/05/2009

Salus Vitae

Stare e volersi bene: gocce di salute e benessere per accrescere in noi la coscienza del saper vivere in armonia con noi stessi e con la natura attraverso l'instaurazione di corretti stili di vita

 
 

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Ottime alghe commestibili nella laguna di Venezia

Foto di vitosideb

Tra le alghe verdi  (quindi ricche di clorofilla) della laguna di Venezia e del Mar Adriatico, ne esiste una varietà commestibile, ottima nell’alimentazione conosciuta come lattuga di mare (nomi scientifici: Ulva laetevirens e/o ulva lactuca) che contiene oltre a fibre alimentari solubili e non solubili comunque ottime nell’alimentazione umana, anche iodio, vitamina A, magnesio ed è ricchissima di calcio (molto più del latte) e altri sali minerali e oligoelementi, oltre ad avere anche blande proprietà antimicrobiche; spesso colonizza acque ricche di nitrati e fosfati, e la sua eccessiva proliferazione  è spesso indicatrice di condizioni di eutrofizzazione e alterazione ambientale provocando a volte antipatici fenomeni di mucillagine dovuta alla sua fermentazione. Proprio per questo potrebbe essere raccolta specialmente in primavera ed estate, quando abbonda, per scopi alimentari, ricordando comunque che il suo utilizzo, anche in associazione con altri tipi di alghe sempre abbondanti nei nostri mari Mediterranei, può esser utile alla produzione di biomasse a emissione zero e alla produzione di carta (algacarta).

A Venezia comunque se volete assaggiarla come ottima frittura e/o anche in altre ottime preparazioni alimentari potete andare nell’Osteria Antica Adelaide dove il gestore Alvise Ceccato, ottimo conoscitore anche delle proprietà nutrizionali dei cibi oltre che ottimo cuoco, ve le farà gustare ( http://www.tripadvisor.it/ShowUserReviews-g187870-d4507218-r171746503-Osteria_Antica_Adelaide-Venice_Veneto.html#REVIEWS ) .

Se poi siete a Napoli assaggiate le zeppolelle di mare (un tipo di frittelline di mare a base di lattuga di mare) piatto tipico della cucina Napoletana.

 
 
 

Il Naturopata può prescrivere rimedi omeopatici

In questi ultimi giorni nei media, tv, giornali e internet è stato dato particolare risalto al recepimento ed attuazione da parte del Governo Italiano della Direttiva Europea 83 del 2001 sul Codice Comunitario per i farmaci e medicinali di uso umano, mettendo l'accento soprattutto sul fatto che  con questa normativa i rimedi (o medicinali che dir si voglia) omeopatici saranno trattati come tutti gli altri farmaci, e quindi si assumeranno simili procedure di immissione in commercio ottenendo ufficialmente pari dignità ad altri farmaci (allopatici),  e inoltre si apre la possibilità di un incremento numerico di tali rimedi come già avviene in quasi tutta Europa. Dal lontano 1983  un blocco normativo pesava sul mercato dei prodotti omeopatici, anche se vi son state sempre autorizzazioni transitorie di proroga: ora finalmente verrà applicata questa direttiva europea che cambia definitivamente i rapporti di precarietà fino a ieri vigenti. In Italia quasi 5 milioni di persone utilizzano i medicinali omeopatici, e con  questa normativa si rende più libera la scelta della cura da parte dei cittadini e soprattutto viene garantita una libera circolazione, e quindi reperibilità maggiore, dei medicinali in tuttal'Europa Comunitaria. Altro punto importante  è che si apre una ufficializzazione della ricerca sull’omeopatia perchè si definisce che l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, dovrà controllare e registrare tali rimedi in via definitiva.

Qui di seguito ho voluto inserire solo gli articoli della Direttiva che accennano espressamente ai medicinali omeopatici e i cui articoli sono stati recepiti in toto dal Ministero delle Salute:  ho evindenziato in neretto le parti più rilevanti e come Naturopata intendo sottolineare, oltre a quelli già menzionati, un altro aspetto delle norme contenute in questa normativa, ovvero che i medicinali Omeopatici non hanno necessità di essere prescritti obbligatoriamente dai Medici, anzi, proprio per le loro peculiarità di base di principio e filosofiche dell'Omeopatia, sono inerenti lo spirito e la competenza stessa del Naturopata Olistico certificato (come avviene anche in Germania per l'omologa figura dell'Heilpraktiker): in particolar modo vedasi gli articoli 70 e 71  in cui si indicano quali medicinali devono esser  soggetti a prescrizione medica.

Per chi volesse leggersi la Direttiva completa: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2001:311:0067:0128:it:PDF

Sull'Omeopatia seguiranno presto altri miei articoli.

"DIRETTIVA 2001/83/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 6 novembre 2001 recante un codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 95,... OMISSIS ...considerando quanto segue:

(1) La direttiva 65/65/CEE del Consiglio, del 26 gennaio 1965, per il ravvicinamento delle disposizioni legislative,regolamentari ed amministrative relative alle specialità medicinali (3), la direttiva 75/318/CEE del Consiglio, del 20 maggio 1975, relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri riguardanti le norme ed i protocolli analitici, tossico-farmacologici e clinici in materia di sperimentazione delle specialità medicinali (4), la

seconda direttiva 75/319/CEE del Consiglio, del 20 maggio 1975, concernente il ravvicinamento delle disposizioni

legislative, regolamentari ed amministrative relative alle specialità medicinali (5),... OMISSIS...direttiva 92/73/CEE del Consiglio, del 22 settembre 1992, che amplia il campo d'applicazione delle direttive 65/65/CEE e 75/319/CEE concernenti il riavvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative ai medicinali e che fissa disposizioni complementari per i medicinali omeopatici (13) hanno subito diverse e sostanziali modificazioni. È opportuno, a fini di razionalità e chiarezza, procedere alla codificazione delle suddette direttive riunendole in un unico testo....OMISSIS...17) È necessario adottare disposizioni specifiche per i medicinali immunologici, omeopatici, radiofarmacologici nonché per i medicinali derivati dal sangue umano o dal plasma umano....OMISSIS...21) In considerazione delle caratteristiche particolari dei medicinali omeopatici, quali il loro bassissimo tenore di principi attivi e la difficoltà di applicare loro la convenzionale metodologia statistica relativa alle prove cliniche, appare opportuno istituire una procedura specifica semplificata di registrazione per i medicinali omeopatici immessi in commercio senza particolari indicazioni terapeutiche ed in una forma farmaceutica ed un dosaggio che non presentino alcun rischio per il paziente. (22) I medicinali antroposofici descritti in una farmacopea ufficiale e preparati secondo un metodo omeopatico sono assimilabili, per quanto riguarda la registrazione e l'autorizzazione di immissione in commercio, a medicinali…OMISSIS...(23) È opportuno fornire innanzi tutto ai consumatori di medicinali omeopatici un'indicazione molto chiara circa il carattere omeopatico degli stessi nonché sufficienti garanzie di qualità e di innocuità. (24) È necessario armonizzare le norme riguardanti la fabbricazione, il controllo e l'ispezione dei medicinali omeopatici allo scopo di consentire la circolazione nell'intera Comunità di medicinali sicuri e di buona qualità. (25) medicinale omeopatico: ogni medicinale ottenuto da prodotti, sostanze o composti denominati «materiali di partenza omeopatici» secondo un processo di fabbricazione omeopatico descritto dalla farmacopea europea o, in assenza di tale descrizione, dalle farmacopee attualmente utilizzate ufficialmente dagli Stati membri. Un medicinale omeopatico può contenere anche più principi.

CAPO 2 Disposizioni speciali relative ai medicinali omeopatici

Articolo 13:  1. Gli Stati membri provvedono a che i medicinali omeopatici fabbricati ed immessi in commercio nella Comunità siano registrati od autorizzati in conformità degli articoli 14, 15 e 16, salva l'ipotesi in cui tali medicinali siano oggetto di una registrazione o autorizzazione concessa conformemente alla normativa nazionale fino al 31 dicembre 1993 (e indipendentemente dall'estensione di tale registrazione o autorizzazione oltre detta data). Ogni Stato membro tiene debitamente conto delle registrazioni e autorizzazioni già rilasciate da un altro Stato membro.

2. Uno Stato membro può astenersi dall'istituire la procedura speciale semplificata di registrazione dei medicinali omeopatici di cui all'articolo 14. Esso ne informa la Commissione. In tal caso lo Stato membro deve consentire l'impiego sul proprio territorio dei medicinali registrati da altri Stati membri a norma degli articoli 14 e 15.

Articolo 14:  1. Sono soggetti ad una procedura speciale semplificata di registrazione soltanto i medicinali omeopatici che soddisfano tutte le condizioni seguenti:

. via di somministrazione orale o esterna,

. assenza di indicazioni terapeutiche particolari sull'etichetta o tra le informazioni di qualunque tipo relative al medicinale,

. grado di diluizione che garantisca l'innocuità del medicinale; in particolare il medicinale non può contenere più di una parte per 10 000 di tintura madre né più di 1/100 della più piccola dose eventualmente utilizzata nell'allopatia per le sostanze attive la cui presenza in un medicinale allopatico comporta l'obbligo di presentare una prescrizione medica. Gli Stati membri stabiliscono, al momento della registrazione, la classificazione in materia di fornitura del medicinale.

2. Alla procedura speciale semplificata di registrazione dei medicinali omeopatici si applicano per analogia i criteri e le norme procedurali previsti all'articolo 4, paragrafo 4, articolo 17, paragrafo 1, dagli articoli da 22 a 26 e dagli articoli 112, 116 e 125, eccezion fatta per la prova dell'effetto terapeutico.

3. Per i medicinali omeopatici registrati in conformità del paragrafo 1 del presente articolo o eventualmente ammessi in base all'articolo 13, paragrafo 2, non è tuttavia richiesta la prova dell'effetto terapeutico.

Articolo 15:  La domanda di registrazione speciale semplificata può riguardare una serie di medicinali ottenuti dagli stessi materiali di partenza omeopatici. A tale domanda sono acclusi i seguenti documenti che hanno in particolare lo scopo di dimostrare la qualità farmaceutica e l'omogeneità dei lotti di fabbricazione di tali medicinali:

. denominazione scientifica o altra denominazione figurante in una farmacopea dei materiali di partenza omeopatici, con menzione delle diverse vie di somministrazione, forme farmaceutiche e gradi di diluizione da registrare,

. fascicolo che descriva le modalità d'ottenimento e controllo dei materiali di partenza omeopatici e ne dimostri il carattere omeopatico mediante un'adeguata bibliografia,

. fascicolo di fabbricazione e di controllo per ogni forma farmaceutica e descrizione dei metodi di diluizione e dinamizzazione seguiti,

. autorizzazione a fabbricare i medicinali in oggetto, . copia delle registrazioni o delle autorizzazioni eventualmente ottenute per gli stessi medicinali in altri Stati membri,

. uno o più campioni o modelli dell'imballaggio esterno e del confezionamento primario dei medicinali da registrare,

. dati concernenti la stabilità del medicinale.

Articolo 16:  1. I medicinali omeopatici non contemplati dall'articolo 14, paragrafo 1, sono autorizzati ed etichettati a norma degli articoli 8, 10 e 11.

2. Uno Stato membro può introdurre o mantenere nel proprio territorio norme particolari per le prove tossicologiche, farmacologiche e cliniche dei medicinali omeopatici non contemplati all'articolo 14, paragrafo 1, conformemente ai principi e alle caratteristiche della medicina omeopatica praticata in tale Stato membro.

In tal caso, lo Stato membro notifica alla Commissione le norme speciali vigenti.

3. Le disposizioni del titolo IX si applicano anche ai medicinali omeopatici, ad eccezione di quelli di cui all'articolo 14,…  OMISSIS....Articolo 68:  Senza pregiudizio delle disposizioni dell'articolo 69, i medicinali omeopatici sono etichettati in conformità del presente titolo e contraddistinti dall'indicazione della loro natura omeopatica apposta in caratteri chiari e leggibili.

Articolo 69:  1. Oltre all'indicazione «medicinale omeopatico», in grande evidenza, l'etichettatura e eventualmente il foglietto illustrativo dei medicinali di cui all'articolo 14, paragrafo 1, recano obbligatoriamente ed esclusivamente le indicazioni seguenti:

. denominazione scientifica dei materiali di partenza omeopatici, seguita dal grado di diluizione espressa con i simboli della farmacopea utilizzata conformemente all'articolo 1, punto 5,

. nome e indirizzo del titolare della registrazione e, all'occorrenza, del fabbricante,

. modo di somministrazione e, se necessario, via di somministrazione,

. data di scadenza in linguaggio corrente (mese, anno),

. forma farmaceutica,

. contenuto della confezione,

. eventuali precauzioni particolari ai fini della conservazione del medicinale,

. avvertenza speciale, se si impone per il medicinale,

. numero del lotto di fabbricazione,

. numero di registrazione,

. medicinale omeopatico «senza indicazioni terapeutiche approvate»,

. un suggerimento all'utente perché consulti un medico se i sintomi persistono durante l'utilizzazione del medicinale.

2. In deroga al paragrafo 1, gli Stati membri possono esigere l'applicazione di talune modalità di etichettatura che consentano l'indicazione di quanto segue:

. prezzo del medicinale,

. condizioni di rimborso da parte degli organismi di sicurezza sociale.

TITOLO VI:  CLASSIFICAZIONE DEI MEDICINALI

Articolo 70:  1. Quando autorizzano l'immissione in commercio di un medicinale, le autorità competenti precisano come segue la classificazione del medicinale:

. medicinale soggetto a prescrizione medica,

. medicinale non soggetto a prescrizione.

Articolo 71:  1. I medicinali sono soggetti a prescrizione medica in uno dei casi seguenti:

. possono presentare un pericolo, direttamente o indirettamente, anche in condizioni normali di utilizzazione, se

sono usati senza controllo medico,

. sono utilizzati spesso, e in larghissima misura, in condizioni anormali di utilizzazione e ciò rischia di mettere in

pericolo direttamente o indirettamente la salute,

. contengono sostanze o preparazioni a base di tali sostanze, di cui è indispensabile approfondire l'attività e/o gli effetti collaterali negativi,

. salvo eccezioni, sono prescritti da un medico per essere somministrati per via parenterale....OMISSIS...

Articolo 72:  I medicinali non soggetti a prescrizione sono quelli che non rispondono ai criteri di cui all'articolo 71. ...OMISSIS...

Articolo 124:  Gli Stati membri si comunicano reciprocamente ogni informazione necessaria a garantire la qualità e l'innocuità dei medicinali omeopatici fabbricati ed immessi in commercio nella Comunità, e in particolare le informazioni di cui agli articoli 122 e 123....OMISSIS..."

 
 
 

Dal Convegno del 24 febbraio 2012 su scientificità, qualità e professionalità della Medicina Naturale e della Naturopatia.

Foto di vitosideb

Presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati ho assistito con interesse e piacere al convegno in oggetto organizzato dall’Eu.Na.M., Istituto di formazione in Medicina Naturale e Naturopatia (www.eunam.eu) che ha tra i suoi compiti quello di stimolare e rendere uniformi i parametri e i criteri di studio e materie per una adeguata, consona e riconosciuta preparazione alla professione di Naturopata.

Tutti gli interventi degli autorevoli relatori sono stati seguiti con vivo interesse e partecipazione dai numerosi convenuti che hanno letteralmente riempito la Sala, in quanto sono stati esplicitati importanti aggiornamenti sia sulle basi scientifiche della Naturopatia, sia sulla situazione riguardante il cammino percorso e da percorrere per il riconoscimento ufficiale di questa figura professionale in ambito legislativo e sanitario.

Tonella Doro, Presidentessa di Naturaliter (www.naturaliter.org), l’Associazione di categoria dei Naturopati, ha introdotto il programma del convegno motivandone lo scopo principale che è quello di informare sul lavoro sinora svolto per stimolare a rendere qualitativamente alto e omogeneo  il profilo professionale del Naturopata attraverso un adeguato e uniforme sistema di garanzie sia scientifiche che normative, in un mercato dove vengono richieste opportune e valide competenze professionali sia a livello Europeo che Italiano per poter svolgere con riconosciute capacità la propria professione.

Iniziamo dalla scientificità: il professor Lucio Birello, Direttore Scientifico di EU.NA.M., dopo un’ampia esposizione sulle genesi storiche, geografiche e sulla filosofia di approccio della Medicina Naturale nei tre originari e più importanti filoni conosciuti, ovvero quello Indiano, quello Cinese e quello Occidentale (derivante principalmente da Ippocrate), ha fatto notare come nel nostro mondo Occidentale, a causa dello sviluppo della Scienza Galileiana e dei suoi metodi logici di sperimentazione, ripetitività e prevedibilità verificabile da cui soprattutto son nate la Chimica e la Fisica come noi le conosciamo oggi, la medicina naturale e la Naturopatia hanno avuto in questi ultimi 3 secoli un periodo di scarso e minore riconoscimento di efficacia terapeutica, a parte l’approccio Omeopatico di Hannemahn nel diciottesimo secolo, in quanto i notevoli contributi della Fisica in campo diagnostico e della Chimica in campo farmacologico hanno conformato il campo di attuazione ufficiale della cosiddetta Medicina Accademica e Allopatica, dando l’illusione che le malattie potessero essere sconfitte definitivamente dalla ricerca scientifica medica sviluppatasi attraverso questi due settori.

In realtà la Medicina Accademica che ha mutuato questi metodi scientifici e si è avvalsa dei progressi di queste due Scienze, pur ottenendo rilevantissimi risultati di successo nel campo della cura di moltissime malattie soprattutto nel secolo passato, ha avuto anche ultimamente parecchie battute d’arresto dovute al fatto che i suoi strumenti di intervento agiscono solo e quasi esclusivamente sul corpo fisico dell’Uomo, provocandone fra l’altro in molti casi anche effetti iatrogeni e dannosi senz’altro non riconducibili a stati di benessere psicofisico.

In concomitanza si è notato che alcuni metodi che la Naturopatia e la cosiddetta Medicina Naturale ha assimilato rivolgendosi ultimamente anche a discipline salutistiche Orientali maggiormente olistiche riguardo l’interezza del complesso sistema uomo inteso non solo per il suo corpo fisico, ma anche per le sue uniche prerogative emotive, psichiche e spirituali, hanno ottenuto ottimi risultati nel campo del ripristino e mantenimento di salute e benessere nella loro più ampia accezione dei termini stimolando funzioni di omeostasi e di autoguarigione propri, naturali e insiti negli esseri umani.

Secondo la Scienza Medica Accademica alcuni di questi risultati son stati definiti e relegati, a volte con presupponenza, a semplici effetti Placebo, ma l’effetto placebo è semplicemente qualcosa che la scienza medica chimico/fisica ancora non sa spiegare, verificare e controllare razionalisticamente, mentre è proprio qui e sui meccanismi alla base di questo effetto, tra cui senz’altro la suggestione, che si devono aprire ulteriori vie di studio e di ricerca che sono alla base della scientificità dell’approccio Naturopatico ed in generale delle Medicine Naturali!

Lo scienziato clinico usa il placebo come strumento di ricerca per verificare l'efficacia terapeutica di un farmaco o di altri trattamenti, e nonostante si constati spesso che un placebo ha una percentuale di efficacia nelle cure pari se non a volte superiore a cure farmacologiche, di rado è preso dall’aspirazione allo studio dell'effetto placebo come oggetto specifico di ricerca meritevole di attenzione, e quindi di convertirlo in metodo terapeutico reale, accertabile ed attuabile: una delle cause di questa carenza è dovuta ad una sorta di “pregiudizio” scientifico per cui un effetto viene interpretato sempre in maniera monocausale e deterministica, restringendo, se non addirittura chiudendo, i margini per diverse e forse multiple concause che meglio si adatterebbero a caratterizzare e spiegare i fenomeni di guarigione di un essere umano.

C’è da aggiungere che l’ambito proprio della Naturopatia è la cura della Salute, della salute integralmente intesa, non la cura delle malattie, per cui i parametri della ricerca e della verificabilità scientifica tradizionale non sono qui applicabili con le stesse modalità che si utilizzano in farmacologia e/o diagnostica strumentale, anche se alcune interrelazioni sono valutabili e possono esserne di sostegno.

Insomma la Medicina Naturale oggi rileva e va a integrare quelle mancanze proprie della Medicina Accademica, per cui è nella reciproca interrelazione ed integrazione dei due tipi di metodologie che si va a strutturare un nuovo modello di intervento terapeutico e salutistico maggiormente efficace e completo: come dice il professor Birello al termine della sua appassionata ed equilibrata prolusione: “l’obiettivo della Medicina Umana è portare la felicità, non solo eliminare il dolore”.

Dopo questo brillante escursus sulla scientificità della Medicina Naturale è intervenuto il prof. Giorgio Berloffa presidente di CNA Professioni (di cui è membro effettivo l’Associazione di Categoria professionale dei Naturopati “Naturaliter”) CNA-PROFESSIONI , e presidente della Commissione UNI “Attività professioni non regolamentate” sul tema della qualificazione professionale, ribadendo che è necessario valicare e normare un “sistema professionale secondo i principi della conoscenza e della formazione a cui devono uniformarsi tutti i soggetti del mercato” in maniera pienamente rispondente ai principi e ai criteri richiamati dall'Unione Europea per le professioni non regolamentate, quelle attualmente senza albi od ordini professionali. E’ attualmente all'esame della Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati la proposta di legge “Disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi”, di cui è stata richiesta al Parlamento da Cna Professioni e Uni-Ente nazionale italiano di unificazione/normazione (http://www.uni.com/)  l’approvazione anche in occasione del convegno 'Professioni non regolamentate: un appello alla trasparenza', tenutosi a Roma lo scorso 14 febbraio.

Oltre alla necessaria normazione, il Prof. Giancarlo Colferai presidente dell’IPC (Associazione Internazionale per la Certificazione del Personale: www.ipcaweb.org ), intervenendo successivamente al prof. Berloffa, sul tema delle certificazioni riconosciute internazionalmente ha asserito che è pure fondamentale e plausibile una forma di certificazione e accreditamento della professionalità valutata da una terza parte indipendente, secondo regole prefissate, che attesti che una determinata persona possiede i requisiti necessari e sufficienti per operare con competenza e professionalità in un determinato settore di attività in un mercato regolamentato.

A corollario di questi intrinsecamente collegati interventi aventi come argomento centrale la figura professionale del Naturopata, il prof. Massimo Scalia docente di Fisica Matematica presso l’Università della Sapienza di Roma, di ritorno da una conferenza scientifica Internazionale sull’ambiente, ha chiesto e ottenuto di cambiare argomento (comunque in parte interrelato alla Naturopatia) per parlare di energia e cambiamenti climatici e soprattutto per rivolgere un appello ai presenti sulla gravità della situazione ambientale del nostro pianeta emersa proprio nella conferenza da lui presenziata, che così provo a sintetizzare: i gas serra (CO2, CFC, Ozono, metano etc.) visto soprattutto l’incremento esponenziale della loro produzione da parte della Cina e degli USA in questi ultimi anni, non riescono più ad uscire dall’atmosfera Terrestre provocando un surriscaldamento globale (global warming) che può essere sul punto di non ritorno destabilizzando in maniera definitiva non solo le condizioni climatiche, ma tutto l’ecumene terrestre a cominciare dal sollevamento del livello degli Oceani e dei mari per lo scioglimento dei ghiacciai Artici ed Antartici, provocando l’immersione di notevoli porzioni di Terre emerse (Venezia compresa!), zanzare ed altri animali che salgono a livelli di altitudine maggiore, nonché per finire provocando mutazioni genetiche nella maggior parte degli esseri, umani compresi. Il prof. Scalia precisa che l’Unione Europea compresa la gravità della situazione ha già fissato grazie soprattutto alla mediazione dell’allora presidente della CommissioneUE, Angela Merkel, il “decalogo” per conseguire il 20% di risparmio energetico entro il 2020, ha fissato negli ormai famosi tre 20% gli obiettivi energetici al 2020 per far fronte ai cambiamenti climatici: risparmio del 20% di energia in virtù dell’aumento dell’efficienza, 20% di riduzione della CO2 e 20% di fonti rinnovabili per la copertura dell’intero fabbisogno energetico della UE, non della sola quota elettrica (che è solo un terzo del fabbisogno complessivo). Sempre Massimo Scalia  ribadisce che”la comprensione scientifica dei mutamenti climatici è ora sufficientemente chiara per motivare i Paesi a intraprendere azioni immediate…”.

Questi cambiamenti è possibile che si verifichino non gradualmente, ma subitaneamente in quanto l’elemento forzante del surriscaldamento terrestre negli ultimi 50 anni ha fatto innalzare la temperatura come mai era successo nei 5000 anni precedenti. Per una comprensione maggiore e più sicura di quanto espresso dal prof. Scalia rimando al suo stesso documento presente in internet: http://www.archimedeambiente.it/SOS%20Relazioni/Nuovo_Paradigma.pdf .

Grazie al prof. Scalia per il suo accurato, documentato ed appassionato intervento, che serve anche a noi Naturopati in quanto dobbiamo conoscere cosa avviene nel macrocosmo per comprendere quanto avviene nel microcosmo, e comunque anche tutti noi abitanti della Terra dobbiamo fare la nostra parte per salvare non solo le nostre vite e le vite dei nostri figli, ma il nostro intero Pianeta, iniziando a consumare più consapevolmente ed a ridurre i dispendi energetici.

 
 
 

Roma 24 febbraio Camera dei Deputati, convegno: “Bisogno di Medicina Naturale nella Società moderna”

Gentili colleghi e amici,
in allegato posto il depliant del convegno organizzato da E.U.N.A.M. Institute sotto il patrocinio del D.E.S.S. Commissione Nazionale Italiana UNESCO e dell’ I.P.C. Associazione Internazionale per a Certificazione della qualità Professionale che si terrà a Roma il 24 febbraio 2012 nella Sala delle Colonne presso la Camera dei Deputati.
I temi trattati nel convegno sono di grande interesse: scientificità della Medicina naturale e della Naturopatia e qualità della prestazione professionale.
I relatori sono: Tonella Doro, presidente dall’Ass.ne di categoria “Naturaliter” dei Naturopati professionisti; Lucio Birello, medico nonchè vicepresidente dell’Ass.ne Italiana d’Iridologia (conosco personalmente questo grande e autorevole personaggio); Massimo Scalia prof. di Fisica presso Università “La Sapienza”; Fedele Manna prof. di Chimica sempre alla Sapienza; Viktor Marko Solomon, Oncologo; Giorgio Berloffa presidente CNA Professioni; Giancarlo Colferai presidente di I.P.C. (International Personnel Certification). Il convegno inizia alle 15.00 e penso terminerà verso le 18.00/18,30, naturalmente inframezzato da una pausa.

E’ necessario prenotarsi al seguente indirizzo info@eunam.eu
Per i signori uomini è d’obbligo giacca e cravatta.
Fatemi sapere su questo sito o su www.vitosideb.wordpress.com/2012/02/09/bisogno-di-medicina-naturale-nella-societa-moderna
Cordiali saluti e a presto.

 
 
 

Rapporti tra razionalità, cibo e il nostro cervello enterico

Foto di vitosideb

Pur avendo una visione naturopatica dell’alimentazione come elemento importante inserito in un contesto  primario di educazione ed avvio alla conoscenza ed alla pratica di un sano e corretto stile di vita assieme ad altri agenti come respirazione, movimento, drenaggio e vari altri approcci delle discipline naturopatiche, cionondimeno mi pare opportuno allargare un po’ lo sguardo ad altre discipline e in questo caso a quelli che sono i rapporti tra le attribuzioni che l’essere umano dà, sia a livello emotivo, sia a livello psichico e simbolico, al cibo ed ai singoli cibi in particolare.
C’è un modo di pensare, di agire e di affrontare gli argomenti e le situazioni che la vita ci propone che generalmente si indica come un “ragionare di pancia”, prendere una situazione di pancia, che  non è un vero e proprio ragionare di testa (ovvero particolarmente con i lobi frontali del nostro encefalo che presiedono all’ideazione, pianificazione e organizzazione dei comportamenti dove tutte le sensazioni inviateci vengono elaborate e “razionalizzate”), come non è nemmeno e non vuol dire prendersela di petto o di cuore, bensì, aldilà di queste definizioni per negazione che già danno un quadro dell’idea, questo ragionare di pancia assume il significato mutuato ed ereditato anche da antiche ancestrali conoscenze empiriche e mediche di “scegliere visceralmente e sostanzialmente” alcune azioni e comportamenti, ovvero prendere decisioni spontanee e inconsapevoli sentendo e provando sensazioni istintive, profonde e arcaiche, non razionali, ma finalizzate probabilmente all’immediato sostentamento e mantenimento dell’individuo.
Questa tesi è anche avvalorata da quanto affermato dalla Medicina Tradizionale Cinese, in cui l’organo/funzione Intestino Tenue, che fa parte della Loggia del Cuore (Fuoco) di cui rappresenta la parte yang, è addetto concettualmente alla scelta ed alla suddivisione delle sostanze introdotte col cibo che verranno assimilate e di ciò che verrà eliminato: da una parte il cibo, la materia, che una volta subiti i processi di lavorazione e “digestione” ( di scelta in tutti i sensi!), passerà al sangue che verrà trasportato col motore/pompa cardiaca a tutti i tessuti ed a tutto l’organismo per apportare nutrimento; e dall’altra quelle sostanze cibarie scartate dai processi procederanno verso il basso, verso l’intestino crasso per essere ulteriormente lavorate (assorbimento dell’acqua e assorbimento delle vitamine con la collaborazione dei batteri saprofiti) e poi degradate ed espulse come rifiuti che comunque rientreranno nel ciclo naturale della terra.
L’intestino viene opportunamente indicato  e considerato come seconda intelligenza, secondo cervello, e in questi ultimi anni recenti studi di neurogastroenterologia hanno dimostrato che il cervello enterico è una vera e propria entità, un sistema che ha una propria autonomia funzionale dal cervello encafalico per il fatto che anche nell’intestino si trovano innumerevoli terminazioni nervose e connessioni neuronali  che poi attraverso il sistema del nervo vago e del sistema neurovegetativo sono costantemente in contatto con il sistema nervoso centrale. Vi è una grande analogia tra intestino ed encefalo e tra le loro precipue funzioni: come l’intestino si alimenta di cibi che scioglie, spezza e scompone, trasformandoli in molecole più facilmente assimilabili per il consumo dell’organismo, cosi l’encefalo si  alimenta di dati che vengono raccolti, condensati ed elaborati per l’utilizzo dell’individuo in questione; anche l’intestino quindi è un secondo cervello funzionale alla Vita ed interconnesso e interdipendente con il sistema nervoso centrale, in grado anche di metabolizzare e registrare le ansie, le emozioni, e di metterle assieme a quelle già memorizzate nell’inconscio fornendo quindi risposte più o meno adatte dell’intero complesso biocibernetico dell’organismo vivente a seconda del suo stato complessivo del momento.
Questo cervello recepisce e sa riconoscere non soltanto i vari cibi adatti introdotti nella bocca, ma anche le sostanze dannose e tossiche, in questo caso, provocando pronte reazioni per eliminarle: il vomito, nel caso si riconoscano velocemente; accelerando la peristalsi e quindi altri fenomeni come per esempio la diarrea se il riconoscimento di queste sostanze avviene più tardi.
Concludendo, è chiaro che ogni circostanza emotiva, o assunzione di cibo non gradito (alla parte enterica ovviamente), o anche di medicinali (!), insomma di elementi non appropriati e vissuti negativamente (sempre dalla parte enterica ripeto), generano nel “cervello intestinale” delle risposte valide per ogni condizione provata nella vita quotidiana; tale struttura non è solo legata alle reazioni al cibo ingerito, ma può “pensare”, scegliere e prendere decisioni, sperimentando sensazioni autonome, con successive manifestazioni evidenti di risposte di disadattamento come le coliti, le ulcere, pesantezze e bruciori di stomaco vari etc., che sono disturbi e malattie causate da stress quotidianamente vissuti, incluse in primo luogo forti emozioni negative.
E’ qui, nell’addome e nei suoi organi che sin da bambini si manifestano le prime psico-somatizzazioni; è qui che si somatizzano i primi conflitti interiori tra il razionale e l’irrazionale-inconscio, conflitti che generano disturbi per reazioni della ricchissima parte immunologica presente sempre all’interno dell’intestino dove viene modificato il pH , il “terreno” con le sue risposte immunitarie e dove i batteri nostri amici son costretti per sopravvivere a spostarsi dalle aree loro assegnate dalla natura  e colonizzano altre aree non di loro competenza creando a loro volta mutamenti a catena sinchè non verranno risolti i conflitti di base della propria vita e verrà ripristinato il sano e reattivo “terreno” originario.
Per ultimo, ma non meno per importanza, c’è da notare che in natura dal punto di vista embriogenetico i primi tessuti che si formano e si sviluppano sono quelli dei foglietti germinativi ectoblastico, per il sistema nervoso, ed entoblastico per l’apparato digerente per cui lo stomaco, l’intestino e il sistema digerente nel suo complesso che sono alla base della vita, del suo sostentamento nutrizionale  e dello scambio principale che si ha con l’ambiente.
Ecco qui lo scopo del titolo principale degli articoli precedenti da me scritti, che riguardano i rapporti tra cibo, psiche ed emotività che sono qui maggiormente interrelati, anche se per l’indagine naturopatica vera e propria costituiscono una parte concernente aspetti non di competenza propria e marginalmente collegati.

 
 
 
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