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- Il nucleare è sicuro?:
R: I reattori nucleari hanno registrato una lunga serie di incidenti, ma data la criticità e la pericoloità degli impianti, i gestori hanno cercato di minimizzare la gravità e di evitare pubblicità negative ed allarmismi.
Oltre ai più noti di Three Mile Island del 28 marzo 1979 e di Chernobyl del 26 aprile 1986 sono stati riscontrati diversi incidenti, di varia intensità, avvenuti nel tempo a carico di reattori atomici e non solo (20), tra cui alcuni incidenti sono molto recenti (21, 22) fino all’ultimo tragico dell’11 marzo 2011 in Giappone (23).
Premesso che una sicurezza assoluta nell’esercizio di un reattore nucleare è un’utopia, avvicinarsi o assicurare livelli di sicurezza sempre maggiori è fattibile solo incrementando in maniera esponenziale i costi di costruzione e di esercizio: quindi aumentando di molto il costo al kWh prodotto dalle centrali atomiche, che già oggi, come detto al punto 7, non è conveniente.
Sicurezza per la Salute: Oltre agli evidenti danni alla salute causati da incidenti più o meno gravi, ampiamente riportati in letteratura, connessi con malattie e decessi che avvengono sia nell’immediato che dopo diversi decenni, si deve tener conto dei rischi sanitari in condizioni di funzionamento normale dei reattori atomici, i quali, come dimostrato nei paragrafi precedenti emettono sempre e comunque minime dosi di radiazioni.
A tal proposito tra i numerosi studi fatti in varie parti del mondo (USA, Spagna, Inghilterra, Germania..) che dimostrano una stretta relazione tra insorgenza di vari tipi di tumore e la vicinanza a centrali o a miniere di uranio, riporto solo il recente studio epidemiologico incremento statisticamente significativo di tumori e leucemie infantili vicino a tutte le centrali nucleari tedesche, (25). L’incremento di leucemie è raccontato nel video riportato nelle referenze (26) commisionato dal Governo Tedesco all’Università di Mainz, in cui si dimostra un
Nella recente lettera che Ernest Sternglass, prof. Di Fisica Radiologica alla Scuola di Medicina dell’Università di Pittsburgh, e Direttore del Radiation and Public Health Projec, ha inviato al Segretario all’Energia degli Stati Uniti, Steven Chu, e a tutto il Governo, ammette che gli scienziati hanno sempre sbagliato ritenendo che gli effetti sulla popolazione dell’esposizione alle radiazioni, conseguente al funzionamento dei reattori nucleari, non avessero effetti negativi sulla saluta umana. Sternglass, pur essendo stato, negli ultimi trenta anni, un convinto sostenitore dell’uso dell’energia nucleare, ammette pubblicamente il tragico errore e riconosce che le particelle e i gas prodotti nel processo di fissione e rilasciati nell’ambiente nei pressi delle centrali, sono inalati e ingeriti con il latte, l’acqua potabile e il resto della dieta, e si concentrano progressivamente in organi critici del corpo provocando danni evidenti da radiazioni (27)
Sicurezza a proposito dell’EPR : Il programma per il reattore EPR, il reattore che si vorrebbe costruire in Italia, sembra sia un vero disastro industriale e finanziario. (28)
L’EPR è caratterizzato da un progetto che attenua e in parte rinuncia alla sicurezza passiva, che basa la sicurezza su un automatismo legato alla fisica del reattore. Il progetto EPR si basa sulla sicurezza attiva, che affida alle macchine e all’uomo la sicurezza del reattore (5 pag. 150)
I suoi sistemi di sicurezza sono stati criticati dalle Autorità per la Sicurezza di Gran Bretagna, Finlandia e Francia: (29)
Dubbi sulla sicurezza dell’EPR sono riportati anche in diversi articoli e dichiarazioni (30,31)
Ancora nessun reattore EPR è in funzione nel mondo, ce ne sono tre in costruzione: due in Europa, di cui uno in Finlandia, a Olkiluoto, e uno in Francia a Flamanville, la costruzione di entrambi ha riscontrato e sta riscontrando enormi problemi, sia di sicurezza che di costi, e il terzo sta iniziando in Cina.
2. E per lo smaltimento delle scorie?
R: Mentre lo smaltimento delle scorie a basso livello di radioattività (prima categoria con decadimento in alcune decine di anni) è un problema facilmente risolvibile, lo smaltimento di scorie di media/seconda categoria (decadimento in centinaia di anni) e soprattutto di alta/terza categoria (decadimento in centinaia di migliaia di anni) è e rimane ancora un grande problema non risolto. Le scorie prodotte dalle centrali atomiche sono prevalentamente di seconda e terza categoria.
Tutti i depositi geologici si stanno dimostrando assolutamente pericolosi e inadeguati, come il deposito dello Yucca Mountain, un progetto che è stato abbandonato nel marzo 2010.
Ricordo anche il recente inquinamento proveniente dal deposito geologico di scorie nucleari della Bassa Sassonia che sta costringendo i tedeschi a probabili drastiche misure di smantellamento!! (32)
Si sono provate e si stanno studiando altre localizzazioni, come ad esempio il fondo del mare e lo Spazio, ma tutte altrettanto complesse e inaccettabili ( 33,34,35)
Per il momento i progetti di trattamento dei radionuclidi (spallazione e tecnologia laser) con lo scopo di trasmutare i nuclei radioattivi sono ancora a livello di studio e necessitano ancora un tempo non facilmente prevedibile.
Propongo alcuni video interessanti sui rifiuti nucleari in Francia :(36,37) , in Russia (38), sul destino delle scorie in Francia (39) e
sui depositi di scorie in Piemonte (40)
3. Ci sono rischi di proliferazione nucleare militare?
R: Esistono seri rischi in tal senso. La proliferazione nucleare a scopo militare è fortemente legata allo sviluppo di programmi nucleari civili. Infatti il processo di arricchimento dell’Uranio per uso civile e quello per usi militari utilizzano la stessa filiera di apparati:
-
- come sottoprodotto dell’arricchimento di Uranio per usi civili si ottiene uranio impoveriti per usi militari
- la prosecuzione dell’arrichimento oltre lo stadio utile per uso civile porta alla produzione di plutonio per uso bellico
Non è un mistero che l’uso civile dell’energia atomica è stato da sempre un sottoprodotto delle tecnologie nucleari militari le quali avevano ed hanno ancora oggi la necessità, di “facciata” ed economica, di giustificare le enormi risorse spese per gli apparati militari. Il maggior numero di centrali nucleari civili si trova proprio in quei paesi con il maggior numero di armamenti nucleari.
Tutto questo si dimostra molto bene nel video seguente dove si racconta il legame in Francia tra nucleare civile e militare:
(41, 42 a pagina 18)
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