Pensieri&riflessioni

Quella nostalgica campanella


Sono stato di una generazione fortunata, se ci penso bene. Quella generazione che al giorno d'oggi ha piu'  o meno 50 o 60 anni che si č goduta i Beatles quando ancora erano tutti vivi, che ha visto l'uomo calpestare la Luna, che quando mangiava la Nutella, non pensava all'olio di palma quando se la spalmava sul pane, si leccava le dita  dopo aver mangiato il formaggino Invernizzi, che poi coi punti acquistavamo la mucca Carolina, o la Susanna tutta panna. La fortuna riguarda anche la scuola, se ci ripenso i maestri e i professori sembravano presi da un vecchio film di Fellini. Ricordo i primi giorni di scuola. Per prima cosa si iniziava il 1° ottobre, e vuoi mettere che quei primi giorni  l'orario era di sole tre ore al massimo? E spesso i maestri e i professori erano tutti supplenti. Di libri da portare in classe  i primi giorni neanche a pensarci: un diario un paio di quaderni, una penna, legati con una cinta di gomma. Che si faceva in quei primi giorni? Diciamo che si continuavano le vacanze, piu' o meno era cosė. Mi ricordo che i primi giorni controllavo la compagna di classe di cui ero innamorato prima dell'estate, se era ancora carina. E guardavo fuori dalla finestra gran parte del tempo di quelle striminzite ore in classe, e fantasticavo su quello che c'era  lė fuori, e che di lė a poco, avrei perso per altri nove mesi. La vita, insomma.