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Post N° 56


L’azienda chimica inglese Ineos ha dichiarato che entro 2 anni inizierà la produzione su scala industriale di carburante ricavato dalla spazzatura. A quanto pare le ricerche sembrano essere già a buon punto. I test effettuati negli States, e più precisamente in Arkansas, hanno dato esiti positivi. La nuova tecnologia messa a punto dalla casa inglese è capace di ricavare ingenti quantità di bioetanolo da residui di coltivazioni agricole e da rifiuti organici provenienti dai centri urbani. Questi vengono bruciati in modo da ricavare gas, in particolare idrogeno e monossido di carbonio. I gas vengono poi lasciati raffreddare e fermentare attraverso un naturale processo batterico. Il ricavato è appunto l’etanolo, il quale, una volta raffinato, può essere sfruttato per alimentare veicoli di ogni tipo, da solo o in combinazione con altri carburanti tradizionali, garantendo una forte riduzione delle emissioni di gas serra prodotti dagli scarichi. I primi risultati dicono che da 1 tonnellata di rifiuti si possono generare ben 400 litri di etanolo. Il tutto sembra non avere controindicazioni, per questo in molti, comprese alcune importanti case automobilistiche, stanno guardando con interesse al progetto. La Ineos Bio è convinta che nel giro di pochi anni il 10% dei veicoli in Europa e Stati Uniti sarà alimentato da bioetanolo di seconda generazione. Tramutare la comune spazzatura in carburante ecologico aiuterebbe a smaltire le crescenti quantità di rifiuti e al contempo ridurre le emissioni inquinanti. Una delle soluzioni più interessanti, complete e, a quanto sembra, perseguibili degli ultimi anni.