antonio sammaritanose esiste una prigione esiste anche una chiave;se esiste una canzone esiste anche una voce |
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Post n°6 pubblicato il 29 Novembre 2008 da antonio.sammaritano
Fossi una geisha, sulla metà del nodo del kimono porrei un mio frammento e fartene dono da incollare sulla tua memoria; ma tu hai preso posto tra la calura e il mediocre inverno. Mi mostri i seni, etereo profumo di mele di un bosco solitario. Glutei paralleli altalenanti oscillano al mio librarmi in essi; mi freni con grande stupore la tua bocca va al primo alimento decisa al pari di chi punta il nero. Si schiude a me umido pulcino e t’avvicini per essere bagnata e asciugata senza differenza. Dentro di te completo l’esorcismo: margine di coscienza,unico dettaglio, tramaglio, che ti tiene troppo stretta, si squarcia alla lama che si addentra. Candido fiotto fluisce: si unisce al tuo, più denso, che riscuote quel che gli spetta per troppa dedizione. Stanotte il mare si specchia nella luna: “In fondo non sono troppo vecchia.” |
Post n°5 pubblicato il 28 Novembre 2008 da antonio.sammaritano
Privilegio è osservar magia divina, estranea da tocco di prestigiatori ché se ti trovi immerso con te stesso, l’ingresso al numero ti viene negato. Rimani come un passero al polo con giglio e cilindro e un candido coniglio…
Tu , nelle tue spalle, non metti mantello né formule pronunci; rinunci a sorrisi ed al tuo tempo ché non esiste lembo o contagocce per l’amicizia che il tuo divino grembo rinnova d’inesauribil raggi.
Da bisacce toglie rocce di dolore e senza ombra per non dar a vedere, come angelo che non ha sembianze, ma uniche sostanze di conforto…
Voli nel tuo mondo incantato e dopo un girotondo con quel lacrimare sei ancora pronta, se invoco, a far ritorno…
Mia diletta amica posso compensarti con la preghiera in un silente canto? Con un cavallo che libero galoppa Con te che su criniera mano stringi? Con vento a poppa che veloce nave sfida quel tempo che ogni tanto nuoce?
Perché anche se angelo o qual che anima sia come te sogna e plasma una poesia…
Null’altro posso dirti dolce amica: in questo uggioso giorno non oso mettere versi che dèi a noi umani hanno precluso. |
Post n°4 pubblicato il 23 Novembre 2008 da antonio.sammaritano
Luisa o Luisella non fa differenza, se non che potrei chiamarti stella... Ma farei retorica e soccomberei senza appellarmi a giusta condanna : pagherei non avvezze colpe e una stupenda volpe perderei; Le stelle,dolce mia fanciulla, non possono essere amate o possedute nel modo estremo del celestiale amore, al modo estremo di quello che t’inonda. Almeno tu, Luisa sei una donna e a guisa di chi scommette al buio mi riprometto di "vincerti" ad un gioco che con astro che non ha tua luce né il variopinto di tua voce, in ogni caso, sarebbe già perduto. |
E tornerà il dì felice compagno caro. Una rosa sboccia nel tuo parco di gesso, rosso sangue; ha la corolla tra le macchie umide e le crepe del tuo pallido inverno. Tra le rovine si consumano pensieri: la tua casa senza pareti è racchiusa in una stanza antica; ma l’amore hai rubato al tempo… Fascio di luce adorna aprendo le finestre da troppo tempo con le chiuse ante. Il cuore, stremato dal viaggio si avvicina e sfugge e sul suo grembo stanco si abbandona ... Splendi e l’adorni fragile sposa, lasciando speranze allo sguardo greve di chi vive nel suo sogno turbato. Ora lei cerca la tua mano vuole che accarezzi le sue spine, timorosa del dolore ma di passione accesa. La fa bella e giovane la notte quando la luna illumina Corolla e il tuo sguardo non le concede quiete ché ella freme di essere raccolta. |
Post n°2 pubblicato il 22 Novembre 2008 da antonio.sammaritano
Erranti anime perse nella notte, abbigliate da mesto arlecchino. Ogni lembo è un appellativo che senza cura gli è stato accomodato da una donna chiara e tanto scura… Bussano in case gremite da cliché in cambio di un tè e d’una menzogna; ne lasciano uno, inconsueto cero, per chi ancora bene o male sogna luci che anime perse hanno lasciato. La signora della pulizia lo getterà nel cupo sacchetto e un indifferente molto in fretta porterà via per farlo riciclare. Bisogna aver paura d’anime perse, deterse da tenebrose lacrime garantite dal lor vagare eterno, da un ideale che non ha valenze. Niente celano in tasca più del perso: possente roccia addosso al guadagnato che ara al sole la miseria umana e porselo a fianco nella bara, che mai può chiudersi contro anime perse. |
Inviato da: ioangie
il 28/02/2009 alle 10:37
Inviato da: cutuli.agata
il 12/12/2008 alle 21:18
Inviato da: cutuli.agata
il 02/12/2008 alle 22:40
Inviato da: cutuli.agata
il 29/11/2008 alle 23:30
Inviato da: cutuli.agata
il 29/11/2008 alle 23:28