SAMPDORIA Calci8 PD

ANCORA SCONFITTI


SAMPDORIA-INTER  2 a 4
Quando, madidi di sudore, i blucerchiati sono rientrati negli spogliatoi, nessuno aveva voglia di parlare, quasi nessuno alzava lo sguardo… c’era solo tanta amarezza e tanto sconforto.La partita  non era cominciata male: primi venti minuti equilibrati con capovolgimenti di fronte e occasioni da entrambe le parti. Poi una sciagurata disattenzione su una rimessa laterale consentiva al solito Simonini la zampata che spostava l’asse dell’incontro. Un redivivo Checco Brugnolo, che a fine giornata ha annunciato il suo passaggio al Genoa, riportava rapidamente il match in parità.Purtroppo per i nostri colori Bergamo pescava il Jolly della vita ( per quel che riguarda il calcio a otto non ci sono dubbi…) di li a poco e, con un impressionante mezza rovesciata al volo quasi dall’angolo del centrocampo, insaccava incredibilmente al sette smorzando sul nascere ogni nostro entusiasmo. A tempo scaduto l’arbitro, molto discutibili certi suoi atteggiamenti di confidenza durante il match con la panchina nerazzurra, chiamava un minuto di recupero e, allo scoccare del terzo, quando i nostri difensori già avevano tirato i remi in barca, Cavallini trova lo spiraglio che consentiva all’Inter di andare al riposo con un margine più che rassicurante. Ridotto lo svantaggio quando ancora mancava oltre un quarto d’ora al termine, i doriani producevano uno sforzo offensivo più con i nervi che con gambe e ragione… ogni tentativo andava quindi ad infrangersi contro le gambe dei serratissimi difensori avversari fino alla botta conclusiva in mischia che sanciva il 4 a 2 finale ( qualcuno aveva predetto questo risultato… ). Vince quindi l’Inter ancora una volta. Vince l’esperienza, vince l’astuzia, vince l’abitudine a vincere. Tante, troppe volte ci siamo trovati a riflettere sul valore morale della sconfitta e su come questa possa comunque, cementare animi e rafforzare spiriti… be’ questa volta vi risparmierò tutto ciò. Volevamo vincere… vincere tutto. Credevamo di poterlo fare, ci sentivamo pronti. Non ci interessava di cementare e rinforzare un bel niente… volevamo giocarci quella dannata finale e basta… anzi non basta, volevamo vincere anche quella. Per il quarto anno consecutivo perdiamo la semifinale… non ho voglia e forza per dire altro e tanto meno non credo di aver più coraggio di guardare sportivamente avanti. Ringrazio chi mi ha cercato dopo la partita, in privato. La rabbia di Giovanni che recriminava sugli errori commessi, L’ottimismo di Enzo che già pensava alla finalina di consolazione e alla birra da dividere dopo. Marco che si addossava più colpe e responsabilità di quante in realtà ne avesse e non ultimo Abramo che, seppur sofferente e sconfitto, mi dichiarava amicizia eterna, al di la dei risultati. Ringrazio tutti, chiedo scusa a chi non ha trovato spazio ( c’è ancora la finalina, per chi si accontenta ) e ribadisco la mia assoluta incapacità, al momento di guardare, agonisticamente, avanti e programmare un futuro. Venerdi sera giocheremo ancora la finale di consolazione, quindi sabato partirò per una vacanza di un paio di settimane. Il riposo, la lontananza, la costa ovest degli States prima e le spiagge di San José del Cabo poi spero mi aiutino a smaltire la delusione e, chissà, magari anche a far chiarezza sul futuro.           IL MISTER