RAGIONE E SENTIMENTO

San Martino


La nebbia agli irti colliPiovigginando sale,E sotto il maestraleUrla e biancheggia il mare;Ma per le vie del borgoDal ribollir de' tiniVa l'aspro odor de i viniL'anime a rallegrar.Gira su' ceppi accesiLo spiedo scoppiettando:Sta il cacciator fischiandoSu l'uscio a rimirarTra le rossastre nubiStormi d'uccelli neri,Com'esuli pensieri,Nel vespero migrar. 
L'11 novembre si dice sia la festa di coloro con bovi ed alci condividono, metaforicamente, le appendici cornee a causa della scarsa fedeltą delle loro compagne. La data sembra scelta perchč espressa numericamente (11 11) sembra simboleggiare le corna ma non č un caso che in questo periodo, tra la fine della vendemmia e l'inizio della raccolta delle olive, in una societą prettamente agricola come quella di qualche decennio fa, gli uomini trascorressero molto tempo fuori casa e le rispettive consorti avessero modo e motivo di trovare altrove i sollazzi negategli dal legittimo consorte. Per distinguerlo dagli altri, chi aveva motivo di celebrare questa ricorrenza usciva per strada indossando la giacca "alla smerza" al fine di farsi chiaramente identificare, in una sorta di consapevole gogna mediatica. L'usanza del girare la giacca "alla smerza" (al contrario) si dice sia scaturita dalla rapida fuga di un amante clandestino che, visto ritornare in anticipo il marito della sua bella, fuggģ da una finestra rivestendosi in tutta fretta e indossando, appunto, la giacca al contrario, suscitando curiositą ed ilaritą nella pubblica via. Si racconta di un marito dubbioso che, in questa occasione, chiese alla moglie se dovesse o meno indossare la giacca in tal guisa e che questa, discretamente ma non troppo rispondesse: "Są ce stč? A precauzione girala, no' sč sape maje!"