Laura Picchi

circolo arci malaussene: contro gheddafi e l'attacco militare in libia


Contro Gheddafi e l'attacco militare in Libiapubblicata da Malaussène Circolo Arci il giorno martedì 22 marzo 2011 alle ore 12.46Siamo in guerra. E noi siciliani abbiamo la responsabilità di prendere una posizione rispetto a quanto in queste ore sta succedendo nella nostra isola, base logistica principale dalla quale partono gli aerei impegnati nell’attacco militare in Libia e prima tappa d’arrivo per le migliaia di persone che fuggono dal nord-Africa. Non possiamo stare a guardare, il corso della Storia va avanti e noi dobbiamo decidere se rimanere passivi, quindi complici, o se organizzarci coerentemente con i valori in cui crediamo.Ancora una volta i governi degli Stati più ricchi del pianeta cercano di mantenere e ampliare il proprio controllo sui territori che possiedono le principali fonti energetiche non rinnovabili, e ricorrono alla guerra con la disinvoltura di chi considera gli interessi economici che ne derivano prioritari rispetto alla vita degli stessi cittadini di quegli Stati.Così avviene che, mentre si dimostra assoluto disinteresse per gli stermini e le repressioni violente in atto nel resto del mondo, a partire da Gaza fino ad arrivare a Yemen, Bahrain e Arabia Saudita, d’improvviso si sente il “dovere morale” di bombardare la Libia e di spacciare la guerra in corso come “intervento umanitario” per garantirsi anche l’appoggio dell’opinione pubblica occidentale.
Silvio Berlusconi - Mu'ammar GheddafiMa come si spiega a quella stessa opinione pubblica il motivo per cui, pur conoscendo dettagliatamente la natura sanguinaria del dittatore Gheddafi, l’Italia è il principale fornitore europeo di armi della Libia?E se è vero che il nostro governo sente l’urgenza di proteggere le vittime della dittatura libica come si spiega il trattato di amicizia Italia-Libia (appena sospeso, ma non annullato) che prevede il finanziamento del governo libico in cambio della garanzia di non far arrivare immigrati in Italia, anche se ciò significa legittimare le violenze, gli stupri e gli omicidi riservati agli stessi immigrati rinchiusi nelle carceri libiche?Il governo italiano e, ancora peggio, l’opposizione parlamentare del nostro Paese rispondono cercando di nascondere il più possibile tutte queste contraddizioni arrivando addirittura a negare che siamo in guerra pur di riaddormentare le coscienze di chi non vuole essere complice ancora una volta di quanto già fatto nelle altre “guerre umanitarie” come quella in Iraq o quella in Afganistan.Contro Gheddafi la cosiddetta “coalizione dei volenterosi” avrebbe potuto, e potrebbe ancora, usare tutte le proprie armi diplomatiche ed economiche, ma affinché ciò sia realmente efficace è necessario che la stessa coalizione sia disposta a considerare i propri eventuali sacrifici economici secondari rispetto a quelli dei diritti umani e, prima ancora, rispetto alla vita stessa delle persone. L’Italia, proprio per i suoi fortissimi legami e interessi con la Libia, poteva essere lo Stato più influente per eventuali strategie diplomatiche con il governo libico per garantire veramente l’incolumità dei libici stessi. Ma nessun segnale sembra arrivare in questa direzione, nemmeno da parte dell’ONU. E' per questo che tocca a noi, tutti, organizzarci e proporre alternative, con l’umiltà che deve avere chi parla senza fucili puntati alla tempia ma anche con l’urgenza di chi sa che la vita e la morte di chi adesso è in Libia dipenderà anche da noi e dalle scelte del nostro governo.
Presidio regionale "NO ALLA GUERRA IN LIBIA" - Birgi (TP), giovedì 24 marzo 2011 Per questi motivi l’Associazione Culturale Arci Malaussène aderisce senza esitazione e invita tutti a partecipare alla manifestazione promossa dai Giovani Comunisti di Trapani contro Gheddafi e l’attacco militare in Libia, indetta per giovedì 24 marzo a Birgi, una delle principali basi militari della cosiddetta operazione “Odissey dawn”.I pullman da Palermo partiranno giovedì 24 marzo dalla stazione Notarbartolo alle ore 14.00. Il costo del pullman a/r è di 8 euro. Per ulteriori informazioni e prenotazioni chiamare Giorgia 328-8011966, Marco 339-4286538 o Andrea 320-3477337Link FB della manifestazione: http://www.facebook.com/event.php?eid=187273491315838E’ in corso anche l’organizzazione di iniziative nazionali di protesta e solidarietà con tutti coloro che stanno fuggendo dal Nord-Africa e con gli altri immigrati già arrivati in Sicilia. Le iniziative si terranno principalmente a Mineo e Lampedusa. Vi terremo informati… Segnaliamo anche le prossime iniziative a Palermo di discussione, organizzazione e confronto sulla guerra in Libia e le questioni relative all’immigrazione ad essa connesse: Martedì 22 marzo, ore 18.30Bar-Libreria Garibaldi, Via Paternostro n. 46“Per dire NO alla guerra contro la Libia - Incontro unitario sull'aggressione militare alla Libia” Mercoledì 23 marzo, ore 20.00Laboratorio ZETA, via Arrigo Boito n. 7Proiezione del film documentario “Viaggio a Lampedusa”, di Giuseppe Di Bernardoe Incontro con:Judith Gleitze (Laboratorio Zeta - Forum Antirazzista)Andrea Pavia (Associazione Askausa - Lampedusa)Fulvio Vassallo Paleologo (Forum Antirazzista)Paola La Rosa (Circolo Arci – Lampedusa)Giuseppe Di Bernardo (regista del film Viaggio a Lampedusa) Lunedì 28 marzo, ore 19.00Laboratorio ZETA, via Arrigo Boito n. 7Riunione organizzativa del Forum Antirazzista di Palermo Il Collettivo Malaussène